Piero Manzoni
Dario Buccino
Francesco De Molfetta
Luisa Elia
Paola Fonticoli
Cesare Galluzzo
Omar Hassan
Cecilie Hjelvik Andersen
Elena Modorati
Guido Pautasso
David Reimondo
Fabio Roncato
Miriam Secco
Alessandro Traina
Una ventina di artisti ripropongono tre opere-performance di Manzoni, offrendo il proprio Fiato d'artista, un Uovo con la propria impronta digitale, o una firma che rendera' il pubblico Scultura vivente.
Delle storiche performance di Piero Manzoni ci rimangono oramai solo dei “reperti”: palloncini
ormai sgonfi, fogli con un nome certificato, talvolta nemmeno quelli, come nel caso della
consumazione delle uova. In concomitanza con la mostra a Palazzo Reale (fino al 2 giugno), una
ventina di artisti ripropongono, tre opere-performance, offrendo, a chi lo desidera, il proprio
Fiato d’artista, un Uovo con la propria impronta digitale o una firma che renderà il pubblico Scultura vivente.
10.00-12.00
Fiato d’artista
12.00-14.30
Uova (Consumazione dell’arte, dinamica del pubblico, divorare l’arte)
14.30-17.30
Carte d’autenticità
Interverranno a riproporre le performance:
Dario Buccino
Francesco De Molfetta
Luisa Elia
Paola Fonticoli
Cesare Galluzzo
Omar Hassan
Cecilie Hjelvik Andersen
Elena Modorati
Guido Pautasso
David Reimondo
Fabio Roncato
Miriam Secco
Alessandro Traina
In collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni
Fiato d’artista, 1960
Un palloncino in gomma, gonfiato da Manzoni, veniva poi chiuso, sigillato e posto su di una base
in legno, dove una targhetta citava: “Piero Manzoni. Fiato d’artista”.
Un cronista dell’epoca, in un intervista all’artista, scrive, riferendosi ai Corpi d’aria, appena
precedenti: “ (...) A richiesta il pallone era gonfiato direttamente dall’artista, con un supplemento
di prezzo: il fiato di Piero Manzoni era valutato 200 lire al litro e il pallone, nella sua massima
espansione, conteneva circa 300 litri.
In quest’ultimo caso il compratore pretendeva di solito che l’operazione di gonfiamento avvenisse
in sua presenza, per garantirsi anche della genuinità del contenuto”.
Uova (Consumazione dell’arte, dinamica del pubblico, divorare l’arte), 1960
L’ultima mostra alla Galleria Azimut non è in realtà una mostra: Manzoni distribuisce al pubblico
uova sode da mangiare, sulle quali ha prima apposto la sua impronta digitale.
“Nel corso di due manifestazioni (Copenaghen e Milano) ho consacrato all’arte imponendovi la
mia impronta digitale, delle uova sode: il pubblico ha potuto prendere contatto direttamente
con queste opere inghiottendo un’intera esposizione in 70 minuti”.
Carte d’autenticità, 1961-1962
Dopo il Fiato d’artista, le impronte digitale sulle uova e non, tutto il corpo diventa opera d’arte.
Dal ‘61 infatti Manzoni firma le persone e rilascia, a garanzia e memoria del gesto, una
Charte d’authenticité, datata e firmata con inoltre un apposito bollino, che a seconda del colore indica
se la persona firmata è opera d’arte sempre, solo in certi atteggiamenti o solo in una parte del
corpo.
“(...) nel ‘61 ho cominciato a firmare “per esporle” persone. A queste mie opere, do una “carta
d’autenticità”.
Expo Gate
via Beltrami 20121 Milano
lunedì- domenica 10.00 - 20.00
Ingresso libero