L'artista, a Milano dagli inizi degli anni Novanta, si muove tra le maglie della citta' teso nello sforzo di individuare, per renderle visibili, la sue zone oscure e le situazioni che sfuggono al controllo. Incontro per il ciclo 'Culture Altre' a cura di Loredana Parmesani.
Culture Altre a cura di Loredana Parmesani
29 gennaio 2004, ore 20.30
L'analisi del complesso rapporto tra l'arte generalmente intesa e i
linguaggi a lei prossimi includerà quest'anno anche quella relativa alla
crisi delle culture occidentali, le 'prime culture'.
Nell'arte, nel design, nella musica, nello spettacolo, nella moda, nella
letteratura, nella poesia, persino nella filosofia, il forte pensiero
occidentale sembra abdicare di fronte alla prorompente avanzata di quelli
che sono sempre stati definiti terzi o quarti mondi, terze o quarte culture.
Basta visitare le ultime edizioni della Biennale di Venezia, frequentare le
sfilate di moda internazionali, accostarsi alla letteratura e alla poesia
che maggiormente suscitano interesse, muoversi in un qualsiasi Festival del
Cinema, partecipare alle varie mostre del design più innovativo o
semplicemente camminare per le strade di una qualsiasi città o cittadina
dell'Italia, dell'Europa o dell'America, per rendersi conto che il panorama
culturale e reale è radicalmente cambiato.
E' interessante ciò che sta accadendo: i mondi si aprono, le culture si
mescolano, le forme si ibridano, dando vita a mondi, culture e forme che si
presentano ricche di improvvise possibilità .
Il lavoro di artisti, designer, scrittori, musicisti, stilisti, vive così in
un continuo dialogo fra realtà differenti, fra pensieri che sembrano
giungerci da 'mondi altri', fra immagini e forme che sempre più mostrano la
loro totale apertura a immaginari non più ben definiti e codificati, ma da
individuare e di cui fare tesoro.
La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il ciclo di conferenze
2003/2004, continua perciò l'indagine sui linguaggi prossimi all'arte
prendendo però in considerazione quanto siano influenzati dalle culture
altre.
Intervento della serata
Enzo Umbaca
L'artista Enzo Umbaca, a Milano dagli inizi degli anni Novanta, si muove tra
le maglie della città teso nello sforzo di individuare, per renderle
visibili, la sue zone oscure e le situazioni che sfuggono al controllo.
Prendendo in prestito dall'antropologia la tecnica dell'osservazione
partecipata, Umbaca non esita a coinvolgersi in prima persona, usando se
stesso quale dispositivo per attivare reazioni, comportamenti, relazioni:
così chiede ai lavavetri extracomunitari ai semafori di disegnare sui vetri
sporchi di nerofumo, coinvolgendoli nel compiere un'azione non prevista dal
loro lavoro. Oppure si traveste da emigrato albanese che tenta di rivolgere
ai passanti domande spiazzanti riguardanti la quotidianità e la filosofia
della vita: la piccola e discreta videocamera nascosta segue le coordinate
impostate dall'artista, ma il risultato della performance è sempre
un'incognita che prende forma via via nel corso del fare. Attraverso una
metodologia simile a quella degli extracomunitari che lavano i vetri e
chiedono elemosina in metropolitana, Umbaca riflette sul ruolo e
sull'identità dell'artista contemporaneo, sulle sue possibilità di
interagire con l'ambiente esterno, con la società , con le strutture. Inoltre
cerca incessantemente una legittimazione all'operato dell'artista oggi non
riconosciuto né dalle istituzioni né dalla gente comune che non possiede
strumenti per decodificare il linguaggio del contemporaneo. Come i profughi
appena sbarcati tagliano con il passato per rendersi meno complicato
l'approccio ad un linguaggio nuovo, così l'artista oggi, impossibilitato a
raccontarsi, fa della perdita d'identità uno strumento per agevolare il suo
nomadismo. 'La performance  dice Umbaca  è una dispersione di identità , un
annullamento della riconoscibilità del singolo individuo. Persona senza
volto, senza identità sociale'.
Tra le esposizioni effettuate si segnalano:
2003: II Biennale di Tirana, Albania; 2002: Utopie quotidiane, Pac Â
Padiglione d'Arte Contemporanea Milano; 1994: Incroci di voci, Viafarini
Milano; 1999: Molteplicità , Fondazione Adriano Olivetti, Roma; Generazione
Media, Triennale di Milano; 1994: Oriente Mediterraneo, University of Helwan
il Cairo. Egitto
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Si ricorda che nelle sale di Palazzo Panella è possibile visitare le opere e
i disegni realizzati dall'artista Aldo Spoldi in occasione del suo ultimo
libro dal titolo Andrea Bortolon. Lezioni di filosofia morale. L'arte di
diventare diavoli, edito dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea in
collaborazione con Skira Editore.
All'ultimo piano è allestita l'esposizione 'La forma in movimento': lavori
dei bambini della Scuola per l'Infanzia Paola Guarneri di Palazzolo s/O a
termine del progetto didattico 'La forma in movimento' tenuto dalla dott.sa
Augusta Venanzi per la Fondazione Ambrosetti nei mesi di novembre e dicembre
2003. (Sino al 21 febbraio 2004)
Si ricorda, inoltre, che a chi sottoscrive o rinnova la tessera di Socio
sostenitore per il 2004, oltre al libro di Aldo Spoldi, Andrea Bortolon.
Lezioni di filosofia morale. L'arte di diventare diavoli, verrà data in
omaggio una serigrafia firmata dallo stesso Spoldi (tiratura 75 esemplari)
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Prossimi appuntamenti:
26 febbraio 2004 attesa conferma relatore
24 marzo 2004 Mandyae N'Diaye
29 aprile 2004 Luigi Ontani
27 maggio 2004 Beppe Finessi
E' in fase di definizione l'incontro con lo scrittore Tahar Ben Jelloun
Corso di aggiornamento per Docenti: 'La scrittura teatrale', a cura di Angelo Napolano
(prossimo incontro giovedì 5 febbraio 2004)
6 marzo 2004 Presentazione del libro Alessandro Mendini. Tutti gli
scritti, a cura di Loredana Parmesani, edito dalla Fondazione Ambrosetti
Arte Contemporanea in collaborazione con Skira Editore e inaugurazione della
mostra Alessandro Mendini. Scritti e Disegni.
Ufficio Stampa:
Emanuela Filippi
02/45479017 - 349/4093389
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea
Palazzo Panella, Palazzolo sull'Oglio (BS)