Galleria Tallulah Studio
Milano
piazzale Baiamonti, 3
02 36579955
WEB
Interference
dal 21/5/2014 al 19/6/2014
mar-sab 11-19
02 3355929562

Segnalato da

Patrizia Madau




 
calendario eventi  :: 




21/5/2014

Interference

Galleria Tallulah Studio, Milano

L'opera di 4 artisti come intersezione tra pittura, scultura e fotografia. Tradurre in un linguaggio unitario le reciproche interferenze di un arte su un'altra costituisce l'obbiettivo di questa mostra.


comunicato stampa

Artisti: Ian Gamache, Paolo Mezzadri, Angelo Pacifico e Furio Agiman

a cura di Patrizia Madau e Luca Sartini

Interference, nasce da una reale intersezione tra pittura scultura e fotografia. Tradurre in un linguaggio unitario le reciproche interferenze di un arte su un’ altra costituisce e definisce l’obbiettivo di questa mostra. Ian Gamache e Angelo Pacifico con la pittura, Furio Agiman con la fotografia e PaoloMezzadri con la scultura.

Partono da un assioma che li unisce e li divora. La loro arte è un mosaico di istanze, di passioni, di recuperi, di aggiunte e di approfondimenti. Che il lontano è sempre più vicino. Che la loro arte ha freddo perché vive di rapporti sociali. Hanno l'urgenza di toccare un po' più in là, di fare il biglietto per l'essenziale, di ritrovarsi nella realtà e non dentro lo specchio virtuale. Partono da cimiteri perché sanno stare da soli e il marmo non li seduce. Partono da madri-donne, molto amate e cercate, con ventri preziosi. Partono dalla follia di essere incompresi. Partono da una festa pagana mai conclusa. Si sono accomiatati dai Sogni e dalle facili illusioni per trovare una coscienza, scomoda e individuale. Hanno riso di fratellanze e di amicizie troppo strette e ora ci parlano della devastazione bella dell'essere artista nella famiglia del domani. Senza bisogno di lasciare il freno a mano perché non sono macchine. L'Arte, la loro, “funziona” se cuoce il futuro, se rompe le certezze acquisite.

IAN GAMACHE - artista canadese , classe 1997 - al suo primo debutto italiano, ha all'attivo molte mostre in Europa (l'ultima recente in Francia) negli Usa e nella sua Terra.
E' uno sperimentatore che aggredisce la materia, spesso riciclandola e trasformandola. Nel suo agire artistico il disegno, la biro, la carta, il legno, la vernice etc. creano un nuovo vocabolario a mosaico. La sua è una Street Art che graffia l'inconscio, che rende privata la denuncia pubblica e plateale. Non obbedisce a logiche organizzate perché si tuffa nella poesia dell'attimo e della valorizzazione di risorse umane. Maternità, sesso, dolore, maschera, altrove, identità, femminile, violenza, destino.

ANGELO PACIFICO - tarantino di nascita, gioca le sue carte migliori anche a Siena e a Milano(con lo IED). Disegno, pittura, spazialità, teatro lo spingono a agire allo scoperto, formando con corsi per docenti e creando opere destinate agli enti pubblici e alla collettività (ha fondato con JacopoTartari Pucci ART-TOO). La ricerca dell'essenziale lo arrischia sull'ipotesi dell'equilibrio e della perfezione formale, da raggiungere con il ventre, il cuore e la testa .

Comprendere il silenzio e il rumore è già dipingere la passione, il calvario di ogni esistenza terrena e pittorica. Interessarsi poi ai problemi estetici dell'arte è vivere dentro il peso del colore, deponendo le armi egoiche del superfluo. Ma non basta. Per percorrere la verità di oggi bisogna frantumare anche le nature morte di Morandi, ammazzando lo spazio. E credere agli eccessi della durezza e dell'incontro di Simboli. Perché siamo energia d'atomi in continua e sfrontata fibrillazione.

FURIO AGIMAN - nato a Milano nel 1960, fonda a New York la LUCKYMAT, agenzia fotografica. Poi si sposta per vivere nove anni a Los Angeles e non fermarsi più (dopo questa esperienza, comprata una barca affronta l'Oceano, non i Navigli...). Oggi si occupa anche di art design. Nelle sue composizioni fotografiche, stratificate a corteccia d'albero, ci sono allegrie, sperdimenti, epifanie e improvvise malinconie. C'è il Tempo che divora tutto ma che non digerisce la paura. C'è l'antica modernità. E gli occhi della Magnani e le mani di Pasolini.
E cioè il Mito dell'Uomo e della Società in continua lotta tra vanità, egoismi e chiusure ma anche in abbraccio alla purezza, alla fedeltà dell'ideale e al bisogno di semplificare per raccogliere ciò che conta: nell'Arte si trova il giusto compagno e complice, forse l'unico possibile.
Stare nei luoghi dionisiacamente come fa Furio, trovandonuove pelli, questo non è fantascienza. L'eclissi di stazioni, strade, persone, gesti, oggetti pulsanti, scale mobili, svenimenti, ci parla al ritmo di musica in immagini.

PAOLO MEZZADRI – cremonese ,artista del ferro , le sue sculture sono celebrative dello spazio ,con Metalli Filati laboratorio di ricerca espressiva, cura e si cura con il ferro, la ruggine e tondini di poesia. Scultori si nasce, grezzi si nasce e si muore. Graffiati si diventa, passo dopo passo. Le sue preghiere in ferro sono preziose e sanno di paradiso.
E la ruggine colora di sangue la pelle diafana dell’architettura d'interni e di voglia d'acqua e d'emozione. Vogliamo vivere accanto a cosa?!? A ciò che ci appartiene e ci testimonia. Le sue architetture mentali si saldano come per incanto, con la forza del Fuoco. L'Età del Ferro ritorna per poi riportarci alla preistoria dello stupore.
Quante armature sostengono le nostre Vite! Quanti metalli si sciolgono nei nostri desideri. La sua siepe della città, “Il Ciuffo” che ci presenta in mostra, non è che la nuova rappresentazione della Battaglia di San Romano di Paolo Uccello.
Guardate per credere. Senza dissolvenze di ferro.
Critica – Luca Sartini

Inaugurazione 22 maggio ore 19-22

Galleria Tallulah Studio
piazzale Baiamonti, 3 Milano
mar-sab 11-19
Ingresso libero

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