Partita a quattro nella Dark Room. Un corpo sospeso tra erotismo pornograficizzato e pornografia eroticizzata: 2 uomini e 2 donne, un confronto tra maschile e femminile, una vera e propria partita a 4.
a cura di Bruno Di Marino
La rappresentazione del corpo continua ad esercitare nell’arte contemporanea un
fascino indiscusso. Un corpo sospeso tra erotismo pornograficizzato e pornografia
eroticizzata, in un’epoca “liquida”, per citare Bauman, in cui i confini si fanno sempre più
labili e il concetto di oscenità è diventato fin troppo sfumato, lontano ormai dalla
provocazione e dall’épater les bourgeois.
I quattro artisti che prendono parte a questa collettiva lavorano anche su un altro
confine, quello tra le diverse forme espressive e rappresentano, anche dal punto di vista
del dispositivo artistico, un ventaglio di possibilità e mescolanze in campo creativo.
Non a caso sono stati scelti due uomini e due donne, in modo da creare un
confronto tra maschile e femminile, una vera e propria partita a quattro giocata negli spazi
della galleria Allegretti, dominata dal colore nero delle pareti che assorbe la luce e dona ai
segni, alle forme, ai colori e soprattutto ai corpi, una maggiore forza e risoluzione visiva.
Pittore, fotografo e in alcune occasioni videomaker, Gianluca Capozzi nelle stampe
digitali in mostra ci mostra corpi femminili decomposti da un caos controllato di chiazze
digitali che esplodono o si spandono sulla superficie.
Un erotismo caleidoscopico ben controbilanciato dalle visioni di Ambra Lorenzetti,
che invece utilizza esclusivamente il medium fotografico e che in XXXX ci invita a una
riflessione sul corpo colto nelle sue derive erotiche e congelato nelle sue perversioni
feticistiche.
Nella conversazione intermediale interviene Linda Canova – che alterna il lavoro di
fotomodella a quello di artista visuale – allestendo la serie Microsolchi, ovvero vecchi vinili
su cui vi ha ridipinto immagini stilizzate, fortemente infantili, con atti sessuali molto espliciti,
rappresentazioni violente e ingenue al tempo stesso, dai colori accesi, che aggrediscono
lo spettatore con la reiterata riproposizione di pompini e penetrazioni varie.
Ma la Canova diventa protagonista con il suo corpo anche di Sex Machine,
l’installazione video che Antonello Matarazzo ha concepito appositamente per questa
mostra. In questo lavoro l’artista allude alla riduzione del corpo femminile ad oggetto di
piacere mediatico, un piacere maschile solipsistico soddisfatto soprattutto attraverso la
rete.I quattro stadi di cui si compone la collettiva XXXX incarnano altrettante modalità di
messa in forma dell’osceno, un topos tanto rimosso quanto ricorrente nella storia dell’arte
fin dall’antichità. Tra pop e fetish, colore e bianco e nero, naif e iperrealismo, materico e
digitale, macchinico e organico, il viaggio nella dark room della Galleria Allegretti può
essere visto come un rito di passaggio, un’esplorazione delle nostre fantasie sessuali più
recondite che l’arte rende visibili, lasciandole affiorare dall’oscurità.
GLI ARTISTI
Linda Canova (Asolo, 1985) artista visuale. Ha iniziato nel 2007 ad intraprendere la
professione di modella, avvicinandosi al contempo a sperimentazione ed a realtà
artistiche. Dal 2008 è impegnata nella sua ricerca attraverso disegni ed espressività
corporea, con l'ausilio di immagini e video. Canova pone al centro della propria riflessione
i temi della sessualità, della pornografia e degli attuali status sociali.
Gianluca Capozzi Nasce il 2 Agosto, 1973 ad Avellino, dove vive e lavora. Studia
all'accademia di Belle Arti di Firenze e alla Facoltà di Belle Arti di Granada, Spagna.
Espone in numerose mostre collettive e personali tra cui, Bulart Gallery in Bulgaria, Artra
(Milano), Paolo Erbetta (Berlino). E’ finalista in numerosi premi tra cui Cairo, Celeste, ecc.
Ambra Lorenzetti (Siena, 1983). Nel 2006 inizia ad usare il mezzo fotografico, prima
analogico, poi digitale (reflex). Dal 2007 al 2010 fotografa di scena al Sonar la Casa della
Musica, Colle val d’Elsa. Nel 2009 partecipa alla mostra Il lavoro e la mercificazione
umana e nello stesso anno espone un reportage dal titolo Fashion moments reportage
sull’elite modaiola fiorentina. Nel 2010 collabora con la rivista Tag Magazine come
fotografa freelance per Pitti Immagine Uomo, seguendo tutti gli eventi. Nel 2010 collabora
con la rivista Insound per Disconnect-music festival, tenutosi a Venezia ed espone a
Liberaccolarte il lavoro Sacchetti di carne vuota (ritratti e nudi). Nel 2012 vince Blidonkey e
partecipa ad una collettiva alla galleria Rita Castellote di Madrid. Nel 2013 viene
selezionata come vincitrice del premio Bop Decameron, Premio Celeste: partecipa ad una
collettiva ed è in mostra a Palazzo Pretorio di Certaldo Alta (Firenze).
Antonello Matarazzo (Avellino, 1962) è pittore e video artista. Ha lavorato come
costumista e aiuto regista al Teatro Bellini di Catania. Dal 1990 è impegnato nella ricerca
nel campo delle arti visive, collocandosi nella più recente tendenza ("Medialismo") intesa
come integrazione dei vari media (fotografia, pittura, video ecc.). Dal 2000, data del suo
cortometraggio d'esordio, The Fable – ha affiancato il video alla produzione di opere
"fisse", realizzando video installazioni, workshop e video proiezioni in numerose gallerie,
musei, università e festival a Milano, Roma, Torino, Montpellier, Venezia, Locarno,
Montréal, Beirut, Szolnok, Chicago, New York, Buenos Aires ecc. Nel 2006 la Mostra di
Pesaro gli ha dedicato una retrospettiva. Il suo lavoro più recente è il documentario
sperimentale Latta e cafè (2009) in concorso al festival internazionale del film di Roma.
Inaugurazione: venerdì 23 maggio 2014, ore 18.30
Galleria Allegretti Contemporanea
Palazzo Bertalazone di San Fermo XVII sec.
via San Francesco d’Assisi 14 10122 - Torino
Apertura: dal martedì al sabato dalle 15:00 alle 19:00
Ingresso gratuito