Carlo Scarpa
Margarita Andreu
Ivana Franke
Candida Hofer
Giulio Paolini
Michelangelo Pistoletto
Remo Salvadori
Haris Epaminonda
Sasha Waltz
Atsuhiko Gondai
Mario Brunello
Alessandra Chemollo
Riccardo De Cal
Scarpa ha impresso un segno con il quale ancora oggi architetti e artisti come Candida Hofer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto e Remo Salvadori si relazionano. L'esposizione raduna schizzi e progetti che documentano la fase di concepimento degli ambienti della Fondazione.
“Una mattina del ’61 alla Querini, quando gli chiedevo che l’acqua alta restasse fuori dal palazzo ... lui, guardandomi negli occhi dopo una pausa di attesa: dentro, dentro l’acqua alta, dentro come in tutta la citta'. Solo si tratta di contenerla, di governarla, di usarla come materiale luminoso e riflettente. Vedrai i giochi della luce sugli stucchi gialli e viola dei soffitti, una meraviglia!”. Giuseppe Mazzariol, direttore della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, rievocava così la genesi degli spazi della sede ridisegnati da Carlo Scarpa, fertili, fin dall’inizio, di contaminazioni luminose.
Scarpa vi ha impresso un segno antico e moderno insieme, talmente carico di energia precorritrice, che la spinta propulsiva non si è esaurita.
Come per gemmazione hanno generato tutt’intorno gli interventi architettonici di Valeriano Pastor, di Mario Botta e hanno ispirato nel tempo un confronto avvincente con altri, diversissimi linguaggi: fotografia, video, musica, danza.
Nel segno di Carlo Scarpa racconta la relazione/contaminazione fra il maestro veneziano e architetti e artisti contemporanei che nel tempo hanno interpretato lo spazio Carlo Scarpa in Fondazione: Margarita Andreu, Ivana Franke, Candida Hofer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori e, da ultima Haris Epaminonda. Ma anche la coreografa Sasha Waltz, il compositore Atsuhiko Gondai con il violoncellista Mario Brunello, la fotografa Alessandra Chemollo e il regista Riccardo De Cal.
L’esposizione ne raduna simbolicamente le testimonianze accanto al nucleo di schizzi e disegni, appartenenti all’Archivio della Fondazione, che documentano la fase di concepimento di quegli stessi ambienti da parte del grande architetto: la fecondità del segno di Scarpa e il lavorio creativo nel segno di Scarpa.
Scintilla di tante risonanze è sempre Venezia, frontiera di culture. Per testamento, nel 1868 la lungimiranza di Giovanni Querini volle la Fondazione, con il museo e la biblioteca, aperta alla circolazione del pensiero, con lo sguardo sulla contemporaneità.
Di tutto questo le architetture di Scarpa per la Querini Stampalia sono il manifesto vivo: l’acqua vi scorre dentro e la luce le attraversa, liberamente.
L’inaugurazione il 4 giugno prossimo, alle ore 20, avverrà a termine dell’incontro Elements of architecture learned from past, present and future, che vede in occasione della 14. Mostra Internazionale di Architettura, la Fondazione Querini Stampalia ospitare una conversazione tra gli architetti internazionali Bijoy Jain e Kazuyo Sejima e le curatrici Yuko Hasegawa e Chiara Bertola.
L’incontro intende approfondire il tema della prossima Biennale, Fundamentals, proponendo un recupero critico degli elementi alla base della disciplina architettonica. Lo scopo è delineare un repertorio universale appreso attraverso il passato e utile strumento su cui orientare il presente e il futuro.
Ufficio Stampa,
Sara Bossi tel. 339 8046499/041 2711441, e-mail: s.bossi@querinistampalia.org
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049 663499, e-mail: gestione3@studioesseci.net
Inaugurazione 4 giugno 2014, ore 20
Fondazione Querini Stampalia
Santa Maria Formosa, Castello - Venezia.
Orario apertura: 10 – 18, chiuso il lunedì.
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro.