Suleimane Biai
Filipa Cesar
Filipe Branquinho
Tiago Correia-Paulo
Rui Terneiro
Monica de Miranda
Irineu Destourelles
Kiluanji Kia Henda
Kwame Sousa
Rene' Tavares
Paula Nascimento
Stefano Rabolli Pansera
Doyeon Cho
Marina La Verghetta
Una serie di cortometraggi che documentano come la modernita' sia stata assorbita nelle 5 Repubbliche africane di lingua portoghese. La proiezione dei video di diversi autori trasforma San Giorgio in un'isola extraterritoriale.
Artisti:
Suleimane Biai + Filipa César, Filipe Branquinho + Tiago Correia-Paulo + Rui Terneiro, Monica de Miranda, Irineu Destourelles, Kiluanji Kia Henda, Kwame Sousa + René Tavares
Curatori: Beyond Entropy Africa - Paula Nascimento e Stefano Rabolli Pansera
Assistenti Curatori: Doyeon Cho, Marina La Verghetta
A cura di Beyond Entropy Africa
Giovedì 5 giugno 2014, Beyond Entropy Africa
inaugura la mostra “Ilha de São Jorge”- aperta al
pubblico dal 6 giugno al 6 luglio 2014 - dove l’Isola di San Giorgio Maggiore viene virtualmente
trasformata in un’isola extraterritoriale attraverso
la proiezione dei video realizzati da Suleimane
Biai+Filipa César, Filipe Branquinho+Tiago
Correia-Paulo+Rui Terneiro, Monica de Miranda,
Irineu Destourelles, Kiluanji Kia Henda, e Kwame
Sousa+René Tavares. Una serie di cortometraggi
che documentano come la modernità sia stata
assorbita nelle cinque Repubbliche africane di
lingua portoghese: Angola, Capo Verde, Guinea-
Bissau, Mozambico e São Tomé e Príncipe.
Il progetto include la pubblicazione “Ilha de São
Jorge”, a cura di Ana Vaz Vaz Milheiro e Stefano
Serventi con Paula Nascimento, e prosegue la
ricerca di Beyond Entropy iniziata con “Beyond
Entropy Angola” (2012) e “Luanda, Enciclopedic
City” (2013), arricchendo il tema “Absorbing
Modernity: 1914-2014” della Biennale di
Architettura 2014.
Beyond Entropy intende proporre una riflessione
su come la modernità sia stata concepita,
sviluppata, costruita, abitata, assorbita e respinta
in questi paesi, e restituire un esempio
paradigmatico di quelle condizioni in grado di
aprire possibili prospettive sullo sviluppo urbano
e architettonico in questi territori.
Con il video “Uma Cabana”, Suleimane Biai e
Filipa César immaginano la costruzione di un
edificio come esperienza e pratica rituale per
articolare la memoria storica e iscriverla nel
presente politico e sociale della Guinea-Bissau.
Il film “Concrete Affection” di Kiluanji Kia Henda,
ispirato al testo dello scrittore polacco Ryszard
Kapuściński “Another Day of Life”, indaga il vuoto
della città di Luanda lasciato dai coloni portoghesi dopo la loro partenza, portando alla ribalta
l’architettura unica della capitale dell’Angola. Le
immagini dell’hotel di stampo modernista, situato
nel centro di Luanda, dominano il video di Monica
de Miranda dal titolo “Hotel Globo” raccontando,
scena dopo scena, la storia della diaspora
angolana. Con “Mionga House”, gli artisti Kwame
Sousa e René Tavares scrutano le caratteristiche
della comunità autoctona del sud dell’Isola di São
Tomé. Il progetto di Irineu Destourelles mette in
luce la relazione tra la matrice socio-culturale e
il passato e il presente del tessuto urbano della
città di Mindelo nella Repubblica di Capo Verde. I
cortometraggi della serie “Journey to The Centre
of Capricorn” di Filipe Branquinho, Tiago
Correia-Paulo e Rui Tenreiro propongono una
lettura poetica e surreale dell’architettura coloniale e contemporanea della città di Maputo in
Mozambico.
L’eredità architettonica dell’impero portoghese
pervade il dibattito postcoloniale e lo sviluppo del
moderno stato-nazione dei paesi di lingua portoghese dell’Africa. Da questa connessione storica
e linguistica nasce “Ilha de São Jorge”: anche se
geograficamente distanti, questi paesi condividono un patrimonio; pur presentando elementi
distintivi correlati al territorio, alla cultura e alle
tradizioni le città e le forme urbane sono il risultato di metodi, tecniche e procedure che possono
essere ricondotte a un passato comune legato
alla matrice portoghese. La comune eredità
postcoloniale è rilevante per articolare un discorso sui loro modi affini nel declinare o assorbire
l’architettura modernista. Questa inedita riflessione sull’architettura che non solo evidenzia gli
elementi comuni con il Portogallo ma sottolinea
in particolare le connessioni interne alle cinque
ex colonie, contribuisce allo sviluppo di un
discorso sul moderno.
Il progetto espositivo e la pubblicazione che lo
correda, dal titolo “Ilha de São Jorge”, curata da
Paula Nascimento e Stefano Serventi con Ana
Vaz Milheiro, sono suddivisi in cinque sezioni:
oggetti, edifici, città, paesaggio, visioni. Un volume che include testi creativi, immagini e studi
accademici con i contributi di architetti, ricercatori e artisti che accompagnano la mostra
arricchendola di contenuti.
Beyond Entropy è un’agenzia di ricerca di
architettura, urbanistica e di analisi culturale che
utilizza il concetto di energia come strumento
per concepire nuove forme di architettura al di
là della retorica della sostenibilità e che opera a
livello globale in tre territori: Africa, Mediterraneo
e Europa.
Un ringraziamento speciale a:
Fondazione Angola Onlus
Emanuela Capra
Fondazione Giorgio Cini
Gabi Scardi
Target Due
Immagine: Filipe Branquinho, still dal film Journey to the centre of Capricorn
Ufficio Stampa Beyond Entropy
Giovanna Tissi & Valeria Frisolone giovannatissi@beyondentropy.com Tel + 39 347 7971873 - v.frisolone@beyondentropy.com Tel + 39 334 3523916
Press Preview: Giovedì 5 Giugno, h 10 - 12
Inaugurazione: Giovedì 5 Giugno, h 12 - 19
Sala del Piccolo Teatro, Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Lunedì – Domenica, 14 -19, ingresso libero