Vietato ai minori di 18 anni. Dipinti a olio su tela in cui l'uomo viene ridotto a un oggetto: un tubo dalle sembianze antropomorfe, un manichino, una pura silhouette.
Si inaugura sabato 7 giugno, alle ore 18, presso lo Spazio Libero 8, Alzaia Naviglio Pavese 8 a Milano, la mostra personale di pittura di Bruno De Santi a cura di Virgilio Patarini
L’uomo oggetto di Bruno De Santi
In tempi prosaici come quelli che stiamo vivendo in cui il corpo della donna viene sistematicamente mostrato e proposto come oggetto, Bruno De Santi con un coup de theatre sarcastico e ammiccante ci propone un funambolico rovesciamento dei piani che risulta spiazzante tanto nel titolo quanto nell’ immagine dell’affiche, quanto infine e soprattutto nei contenuti artistici.
In questa recentissima produzione di dipinti a olio su tela dell’artista milanese, infatti, l’uomo viene letteralmente ridotto ad un oggetto: una specie di stampella di metallo, un tubo dalle sembianze antropomorfe, un manichino stilizzatissimo e ridotto ai minimi termini di una pura silhouette. E questo uomo-gruccia diviene il compagno di simulati, improbabili amplessi erotici, l’oggetto sessuale di sensuali e carnali modelle svestite che lo stringono tra le braccia o tra le cosce.
D’altro canto i nudi di donna ritratti in questi quadri da Bruno De Santi sono un’esplosione di femminilità, l’espressione della quintessenza di un Eros incarnato, sinuoso e prorompente, e il contrasto con quella gruccia antropomorfa, con quell’uomo-coso tra le loro mani è eclatante e per questo motivo decisamente spiazzante, ironico, graffiante e tragicomicamente rivelatore: l’uomo è solo una povera striminzita silhouette, un manichino, un (quasi) inutile orpello. Un oggetto sessuale. Il simulacro di un oggetto sessuale.
V.P.
Inaugurazione sabato 7 giugno, alle ore 18
Spazio Libero 8
Alzaia naviglio pavese, 8 Milano
tutti i giorni, dalle 15 alle 19. Lunedì chiuso.
Ingresso libero