Studio Rosai
Firenze
via Toscanella, 18 nero
055 285488
WEB
Tiziano Bonanni
dal 12/6/2014 al 28/6/2014
lun-ven 16-20, sab-dom 16-20 e 21-23

Segnalato da

Fabio Norcini



approfondimenti

Tiziano Bonanni



 
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12/6/2014

Tiziano Bonanni

Studio Rosai, Firenze

Pelle. Tutto il resto non conta. Per le sue urticanti rappresentazioni l'artista si avvale di diverse modalita' espressive: scolpisce, dipinge, disegna, crea ready-made e installazioni.


comunicato stampa

a cura di Fabio Norcini

Dopo l’assaggio dello scorso marzo, che ha visto uno straordinario afflusso di pubblico, ecco finalmente pronta ad aprire i battenti pelle-tutto il resto non conta, l’attesa spettacolare mostra di Tiziano Bonanni, artista fiorentino di inusuale forza espressiva che, unita ad un’impressionante tecnica, si fa portatrice di un linguaggio al di fuori di ogni canone contemporaneo. Arte, se si vuole, inattuale e controcorrente, proprio per questo classica.

“Questa vita è corta, è scritto sulla pelle”, cantava il maledetto toscano Piero Ciampi individuando il destino che l’involucro umano non riesce a celare. Pelle come rivestimento di un interno ingannevole, come limite e finitezza. Pelle che si cambia, che può ferirsi, che cicatrizza, avvizzisce o rifiorisce. Pelle come il titolo di un romanzo di Malaparte, ma anche come buccia da salvare costi quel che costi. Su questa superficie, anche se usa i più svariati materiali, l’arte di Tiziano Bonanni incide urticanti rappresentazioni, ma sa regalare pure carezzanti consolazioni.

Operando nel “corpo” stesso della figura, non ha bisogno delle sfere simboliche, può aggiungere senza fine, affastellare grazie ad un sovrano controllo tecnico, le più svariate modalità espressive: scolpire, dipingere, disegnare, sconfinare nel ready-made e perfino nell’installazione. In questo potrebbe dirsi barocco, solo che l’attrazione per il non-finito gli si trasforma in aspirazione all’in-finito. Riesce quindi, in virtù di un innato (verrebbe da chiamarlo genetico) senso classico a rimanere antico. Ci fa così credere al mito della creazione artistica, per la bellezza intrinseca di questo e non mediante razionali e intellettualistiche persuasioni.
Questione di pelle, appunto: di vissuto, ferite comprese. Questo il punto da dove inizia, per demolire il posticcio e il finto e ritrovare la carne del reale. Come per Mannelli (altro protagonista degli artisti del Rosai) si può dire che l’ossatura della sua opera risiede nel “disegno, però svuotato dai vezzi dell’accademia e della maniera (…) Non c’è dunque intellettualismo ma poesia, quella che nasce dalla strada, dal dato còlto e rielaborato con mano felice per restituire la vita com’è, non come la si vorrebbe. Solo da qui, infatti, è possibile partire per ricostruire bellezza.” Spalmandola sul tessuto di quell’epidermide sempre cangiante e infinita che è la pittura: “l’arte è lunga, è scritto sulla pelle”.

Inaugurazione 13 giugno ore 18

Studio Rosai
via Toscanella, 18 nero, primo piano - Firenze
Ingresso libero su appuntamento

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