Libera-Mente Sopra. Calvanese e vari suoi compagni di strada si connotano per un'ampia dose di caustica irrisione di molti luoghi comuni dell'immaginario collettivo, in sintonia con quella parte dell'area storica del Concettuale in grado di rappresentare al meglio il 'genius loci' italiano. Marcato e' lo spazio concesso alla decorazione, frequente l'uso della pittura, espressa con modalit�a' analitiche e concettuali.
Libera-Mente Sopra
a cura di Edoardo Di Mauro
Carmine Calvanese è uno degli esponenti più rappresentativi di quell'area di
'concettualismo ironico' che in Italia sta ormai definitivamente
imponendosi, complice una diffusa stanchezza nei confronti dell'ininterrotta
sequela di trovate neoconcettuali, tanto patinate ed estetizzanti quanto
vuote di significato al di là di una diligente ma pedestre citazione di
quanto abbondantemente già visto nel recente passato, che hanno qualificato
in negativo gli anni '90. Nell'ambito di un lungo e non ancora concluso
'fine secolo', il cui inizio è posizionabile dopo la seconda metà degli anni
'70, a conclusione del lungo e rivoluzionario ciclo dell'avanguardia
novecentesca, segnato dalla citazione delle esperienze caratterizzanti quel
periodo storico, dapprima la pittura, in seguito vari altri ambiti di
ricerca, in un clima tuttora vigente di eclettismo stilistico, Calvanese e
vari suoi compagni di strada si connotano viceversa per una ampia dose di
irriverente e caustica irrisione di molti luoghi comuni dell'immaginario
collettivo, in sintonia con quella parte dell'area storica del Concettuale
in grado di rappresentare al meglio il 'genius loci' italiano, simboleggiata
da autori quali, tra gli altri, Piero Manzoni, Pino Pascali, Piero Gilardi,
Alighiero Boetti, Aldo Mondino. Da un punto di vista estetico le opere si
presentano caratterizzate da un estroso eclettismo, marcato è lo spazio
concesso alla decorazione, frequente l'uso della pittura, espressa con
modalità analitiche e concettuali, oppure con intervento 'primario' su di un
ampio repertorio oggettuale. Nell'ambito di un frequente utilizzo di forme
provenienti dall'immaginario ludico dell'infanzia assistiamo, inoltre, ad
una tipologia compositiva che prevede l'impiego di materiali sintetici e
derivati plastici, idonei alla realizzazione di assemblaggi dalla
colorazione viva e squillante. Carmine Calvanese si pone su questa scia con
la peculiarità di un particolarissimo stile che dota i suoi lavori di un
fondamentale, di questi tempi, elemento di immediata riconoscibilità .
Calvanese opera rari prelievi dall'esterno, per lo più immagini disposte
sequenzialmente lungo l'asse delle sue installazioni, intrecciate e scosse
da moti sussultori, in una sapiente alternanza di pieni e di vuoti ed un
equilibrio ottenuto tra ordine e disordine, con una vivacità compositiva
decisamente neobarocca. L'artista in genere progetta e costruisce 'in toto'
il suo repertorio oggettuale, con rara dedizione e perizia artigianale, in
sintonia con quella rivalutazione della 'technè' che sta attraversando la
parte migliore dell'arte contemporanea italiana ed internazionale, dopo anni
di scontati cerebralismi fuori tempo massimo. Conscio dell'importanza e
sincerità della sua proposta Calvanese non teme di premere l'acceleratore
sul versante della più sospinta decorazione, giungendo volutamente a
sfiorare e, talvolta, ad attraversare il territorio minato del kitsch. Le
opere di Calvanese si manifestano duttili da un punto di vista assemblativo,
possono essere disposte indifferentemente a suolo od a parete, nell'angolo
di un appartamento, o in un più ampio sito ambientale od urbano.
L'iconografia prevalente nei suoi lavori ci fa ricordare come, nella nostra
post modernità , si possono ritrovare insospettate sintonie, da un punto di
vista formale, con le stagioni premoderne. Infatti le immagini gioiose ed
irriverenti disseminate in sequenza paratattica sulla superficie, tra le
varie cose, possono senz'altro farci venire alla mente i motivi parietali
tipici dell¹arte tardo antica, ad esempio pompeiana oppure, per rimanere in
ambito novecentesco, l'iperdecorativismo, esteso anche alle arti applicate
del secondo futurismo, in particolare di Balla e Depero. Certamente la
produzione di Carmine Calvanese non lascia indifferenti, può suscitare di
pari innamoramenti e repulsioni, ed è lì a ricordarci che l'arte è un
insieme complesso, non riconducibile ad interpretazioni monotematiche, ed è
fatta anche di stupore ed intenso coinvolgimento emotivo.
Edoardo Di Mauro
periodo: dal 6 marzo al 17 aprile 2004
orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30, mattino, lunedì e festivi su
appuntamento
vernissage: sabato 6 marzo-ore 18.30
sede: La Giarina Arte Contemporanea Via Interrato dell'Acqua Morta 82, 37129
Verona, Italy,
phone+fax +39 045 8032316