Echi Aberg
Shiva Aini
Gabriele Amadori
Mirek Antoniewicz
Donato Arcella
Francesca Asquino
Alfredo Avagliano
Silvia Benedetti
Linda Blokken
Silvia Boldrini
Gina Bonasera
Marilena Bordin
Martino Borgogni
Anna Botou
Enrico Bovi
Brizzo
Cesare Cabiddu
Clelia Caliari
Paolo Camiz
Massimo Cappellani
Anna Caser
Michele Ciardulli
Carlo Cicare a.k.a. Morden Gore
Luigi Cioli
Giovanni Colaneri
Teresa Condito
Mariana Cornea
Valentina Cosentino
Federico Cozzucoli
Elena Dell’Andrea
Alessandro Di Vicino Gaudio
Gianna Donno
Efi Doulia
Maria Drozdova
Julia Poliakova
Elya May
Adil Es
Safi
Fabrizio Fabbroni
Marino Festuccia
Franca Filippini
Christina Foitou
Cristina Fornarelli
Sofia Fotiadou
Roberta Gagliardini
Jimmy Galvin
Roberta Garzillo
Fabrizio Giuranna
Fabrizio Giusti
Olga Glumcher
Goojee
Natalia Gromicho
Lydia Hoffnungsthal
Theo Hues
Gerardo Iorio
Juan Carlos Julian
Maria Karzi
Gloria Keller
Marco La Rocca
Alberto Lanzaretti
Xavier Laroque
Annalisa Lenzi
Jeanette Luchese
Salvatore Lucisano
Lughia
Renato Luparia
Antonella Maggi
Mauro Malafronte
Rudra Kishore Mandal
Roberta Masciarelli
Giovanni Mazzi
Claudia Mazzitelli
Antonella Micocci
Marcello Minnia
Piero Motta
Nicoletta Nava
Marcin Owczarek
Michele Petrelli
Luca Piccini
Ortenzia Piccinno
Giustina Piglia
Walter Reggiani
Stefania Rizzo
Marco Rocca
Pilar Roldàn
Carla Sa Fernandes
Carolina Saidenberg
Seham Salem
Stefania Santarcangelo
Vito Sardano
Giuseppe Sassone
Francesca Scariot
Rosa Screnci
Leni Smoragdova
Antonella Soria
Ada Sorrentino
Riccarda Stabile
Nina Todorovic
Mirella Tonellotto
Mantha Tsialiou
Luigina Tusini
Luisa Valenzano
Chiara Vallesi
Maurizio Velluti
Raffaele Vescovo
Susanna Viale
Angela Viora
Petr Vlach
Johan Wahlstrom
Karen Wild
Sergio Zagallo
Iaia Zanella
Giancarlo Beltrame
Roberto Ronca
Dalla guerra alla pace. Pittura, scultura, fotografia, arte digitale, videoarte, installazioni e performance. Tra gli artisti Gianna Donno, Efi Doulia, Maria Drozdova, Fabrizio Giusti, Gerardo Iorio e altri ancora.
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a cura di Roberto Ronca
HUMAN RIGHTS?2014 #MEMENTO - DALLA GUERRA ALLA PACE - è il tema centrale di questa edizione speciale di un evento che tanto ha portato al pubblico in senso simbolico e concreto.
Una riflessione che attraverso l’arte vuole parlare della pace e della partecipazione come strumento per contrastare la guerra e le guerre, sempre.
GLI ARTISTI
Echi Åberg, Shiva Aini, Gabriele Amadori, Mirek Antoniewicz, Donato Arcella, Francesca Asquino, Alfredo Avagliano, Silvia Benedetti, Linda Blokken, Silvia Boldrini, Gina Bonasera, Marilena Bordin, Martino Borgogni, Anna Botou, Enrico Bovi, Brizzo, Cesare Cabiddu, Clelia Caliari, Paolo Camiz, Massimo Cappellani, Anna Caser, Michele Ciardulli, Carlo Cicarè a.k.a. Morden Gore, Luigi Cioli, Giovanni Colaneri, Teresa Condito, Mariana Cornea, Valentina Cosentino, Federico Cozzucoli, Elena Dell’Andrea, Alessandro Di Vicino Gaudio, Gianna Donno, Efi Doulia, Maria Drozdova e Julia Poliakova, Elya May, Adil Es-Safi, Fabrizio Fabbroni, Marino Festuccia, Franca Filippini, Christina Foitou, Cristina Fornarelli, Sofia Fotiadou, Roberta Gagliardini, Jimmy Galvin, Roberta Garzillo, Fabrizio Giuranna, Fabrizio Giusti, Olga Glumcher, Goojee, Natalia Gromicho, Lydia Hoffnungsthal, Theo Hues, Gerardo Iorio, Juan Carlos Juliàn, Maria Karzi, Gloria Keller, Marco La Rocca, Alberto Lanzaretti, Xavier Laroque, Annalisa Lenzi, Jeanette Luchese, Salvatore Lucisano, Lughia, Renato Luparia, Antonella Maggi, Mauro Malafronte, Rudra Kishore Mandal, Roberta Masciarelli, Giovanni Mazzi, Claudia Mazzitelli, Antonella Micocci, Marcello Minnia, Piero Motta, Nicoletta Nava, Marcin Owczarek, Michele Petrelli, Luca Piccini, Ortenzia Piccinno, Giustina Piglia, Walter Reggiani, Stefania Rizzo, Marco Rocca, Pilar Roldàn, Carla Sa Fernandes, Carolina Saidenberg, Seham Salem, Stefania Santarcangelo, Vito Sardano, Giuseppe Sassone, Francesca Scariot, Rosa Screnci, Leni Smoragdova, Antonella Soria, Ada Sorrentino, Riccarda Stabile, Nina Todorovic, Mirella Tonellotto, Mantha Tsialiou, Luigina Tusini, Luisa Valenzano, Chiara Vallesi, Maurizio Velluti, Raffaele Vescovo, Susanna Viale, Angela Viora, Petr Vlach, Johan Wahlstrom, Karen Wild, Sergio Zagallo, Iaia Zanella e Giancarlo Beltrame
Il Concept
Il 28 luglio 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale. La vita degli europei, e non solo, cambia dal quel momento in modo indelebile restando impressa nella storia e nella memoria come uno dei momenti più terribili della contemporaneità.
Il senso di precarietà diviene una sensazione definitiva nell’animo di tutti coloro che direttamente o indirettamente vi sono coinvolti. La Grande Guerra segna un’epoca e segna le persone.
Poeti, scrittori, artisti hanno sentito il dovere di parlarne, di raccontarla e di portare a tutti la propria testimonianza, spesso vissuta direttamente sul campo. Il valore della vita umana diventa nullo e così il senso dell’esistenza dei contemporanei (molti dei quali vivranno un secondo conflitto durante la metà del secolo) e su coloro che verranno dopo, che porteranno nella loro memoria i ricordi dei genitori e dei nonni che tanta sofferenza sentono ormai radicata come parte della loro esistenza.
Il Novecento, il “secolo breve” è caratterizzato da guerre per la supremazia e il dominio in Europa. L’aberrazione di questo concetto ha portato poi al nazismo e alle dittature che hanno tristemente caratterizzato la storia europea.
Ed è dall’aberrazione del concetto di guerra e di morte che inizia una fase di riflessione profonda sulla necessità della pace e della collaborazione tra i popoli. Proprio dalla guerra e dalla sofferenza ha infatti avuto sviluppo l’idea della creazione di Maria Dolens (la Campana dei Caduti), un nome evocativo che sembra voler caricare su di sé tutta la sofferenza che gli uomini, nella loro caducità, non sono in grado di sopportare.
La campana è da sempre il simbolo del popolo (nel medioevo la campana suonava per convocare il popolo a congresso) e del concetto di partecipazione. Maria Dolens è stata forgiata fondendo il bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti alla Grande Guerra: un concetto rivoluzionario e inatteso che offre una visione completamente nuova e ancora attualissima.
Maria Dolens afferma un principio fondamentale: lo sviluppo della società avviene non attraverso la sottomissione di un Paese ad un altro ma dalla collaborazione reciproca tesa alla crescita civile, culturale e politica del cittadino. Non più “l’impero” ma la democrazia e la partecipazione, quindi governo di popolo attraverso leggi specifiche e quindi dalla costituzione, per garantire la pace tra i popoli e l’esclusione assoluta delle guerra. Quello di Maria Dolens è un simbolo di pace, un concetto filosofico volto al superamento dell’idea di conflitto per arrivare allo sviluppo di un concetto universale di dialogo, di comunione e di unione. Maria Dolens è essa stessa il memento per gli uomini che spesso dimenticano la loro essenza.
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curated by Roberto Ronca
ARTISTS
Echi Åberg, Shiva Aini, Gabriele Amadori, Mirek Antoniewicz, Donato Arcella, Francesca Asquino, Alfredo Avagliano, Silvia Benedetti, Linda Blokken, Silvia Boldrini, Gina Bonasera, Marilena Bordin, Martino Borgogni, Anna Botou, Enrico Bovi, Brizzo, Cesare Cabiddu, Clelia Caliari, Paolo Camiz, Massimo Cappellani, Anna Caser, Michele Ciardulli, Carlo Cicarè a.k.a. Morden Gore, Luigi Cioli, Giovanni Colaneri, Teresa Condito, Mariana Cornea, Valentina Cosentino, Federico Cozzucoli, Elena Dell’Andrea, Alessandro Di Vicino Gaudio, Gianna Donno, Efi Doulia, Maria Drozdova e Julia Poliakova, Elya May, Adil Es-Safi, Fabrizio Fabbroni, Marino Festuccia, Franca Filippini, Christina Foitou, Cristina Fornarelli, Sofia Fotiadou, Roberta Gagliardini, Jimmy Galvin, Roberta Garzillo, Fabrizio Giuranna, Fabrizio Giusti, Olga Glumcher, Goojee, Natalia Gromicho, Lydia Hoffnungsthal, Theo Hues, Gerardo Iorio, Juan Carlos Juliàn, Maria Karzi, Gloria Keller, Marco La Rocca, Alberto Lanzaretti, Xavier Laroque, Annalisa Lenzi, Jeanette Luchese, Salvatore Lucisano, Lughia, Renato Luparia, Antonella Maggi, Mauro Malafronte, Rudra Kishore Mandal, Roberta Masciarelli, Giovanni Mazzi, Claudia Mazzitelli, Antonella Micocci, Marcello Minnia, Piero Motta, Nicoletta Nava, Marcin Owczarek, Michele Petrelli, Luca Piccini, Ortenzia Piccinno, Giustina Piglia, Walter Reggiani, Stefania Rizzo, Marco Rocca, Pilar Roldàn, Carla Sa Fernandes, Carolina Saidenberg, Seham Salem, Stefania Santarcangelo, Vito Sardano, Giuseppe Sassone, Francesca Scariot, Rosa Screnci, Leni Smoragdova, Antonella Soria, Ada Sorrentino, Riccarda Stabile, Nina Todorovic, Mirella Tonellotto, Mantha Tsialiou, Luigina Tusini, Luisa Valenzano, Chiara Vallesi, Maurizio Velluti, Raffaele Vescovo, Susanna Viale, Angela Viora, Petr Vlach, Johan Wahlstrom, Karen Wild, Sergio Zagallo, Iaia Zanella e Giancarlo Beltrame
The Concept. On July 28th, 1914 World War I breaks out. From this very moment, the life of all Europeans and beyond boundaries, remaining indelibly etched in history and in memory as one of the most horrible moments of modern time. The sense of precariousness slowly transforms into a feeling of finality in the souls of all those who are directly or indirectly involved. The Great War leaves its mark on an era and its people. Poets, writers, and artists have felt the need to talk about it, to recount it, and to bear their testimony to all about the things they often experienced directly on the front.
The value of human life is annulled, and with it the understanding of existence by all the contemporaries of that period, (many of whom will bear witness to a second conflict in the latter half of the century), as well as those will follow, who in their memories will be laden with the memories of their parents and grandparents, whose suffering, in turn, has become entrenched as part of their existence. The time period known as “the short 20th century” is characterized by wars regarding supremacy and domination in Europe. The aberration of this notion is what spawned the dictatorships and Nazism that so horribly blemish this era in European history.
And it is this aberration of the notions of war and death that eventually gives rise to a period of profound reflection regarding the necessity for peace and cooperation among peoples. As it were, war and suffering also provided the impetus for developing the idea of creating the “Maria Dolens” (the Bell of Peace), an evocative name that seems to bear the burden of all the pain and suffering that humanity, in all its frailty, could not withstand. Bells have always served as powerful folk symbols and icons of congregation, (in medieval times bells were rung to summon people to convene).
Maria Dolens was forged by melting the bronze of cannons from the nations involved in the Great War – a fortuitous and revolutionary concept that provides a vision that is both completely novel, yet very contemporary.
The “Maria Dolens” affirms the fundamental principle that the development of a society does not occur from the submission of one country to another, but through mutual cooperation that aims at enriching the civil, cultural and political lives of all citizens. It is no longer “the empire”, but democracy, the participation of the people, and government by the people via specific laws and a constitution, that guarantee peace between nations and completely exclude wars.
The „Maria Dolens” itself serves as a reminder for mankind to never forget its true essence.
Con il patrocinio di: Consiglio d'Europa, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto.
Inaugurazione 22 giugno 2014, ore 17.00 con la performance di Mirella Tonell’8
Fondazione Opera Campana dei Caduti
Orario continuato tutti i giorni: Settembre: dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Ottobre dalle ore 9.00 alle ore 18.00 - Novembre, Dicembre, Gennaio: dalle ore 9.00 alle ore 16.30
NB: ultimo biglietto d’entrata mezz’ora prima della chiusura
info point: memento@spaziotempoarte.com
via Colle Ameno Rovereto (Trento)
9-19
ingresso libero