Eterocronie. L'artista presenta opere inedite, dalle forme bizzarre e imprevidibili, corpi dove diverse membra si fondono insieme confondendosi. A cura di Andrea Lacarpia.
a cura di Andrea Lacarpia
L'artista presenta una selezione di opere recenti, presentate per la prima volta in questa occasione.
Il principio guida, come già in opere precedenti, è rappresentato da una riflessione ed applicazione dell'inbetweening, il cui riferimento materiale è costituito dal processo di intercalazione utilizzato nell'animazione cinematografica. Esso considera il momento del passaggio da una forma ad un'altra durante il movimento, fissandolo in una forma intermedia con una propria presenza concreta.
Eterocronie designa, in biologia, lo scarto temporale nella maturazione di organi ed apparati nel calendario degli eventi interno al processo evolutivo.
Analogamente alla trascrizione del flusso vitale in un segno grafico, nelle sculture presenti in mostra la forma è resa plasticamente nelle sue latenti potenzialità trasformative. L'artista mette in comunicazione tra loro diversi oggetti, uniti attraverso delle masse di gesso colorato, in un tentativo di integrazione che nel contempo punta al mantenimento dell'individualità delle forme originarie, messe in relazione grazie ad un processo di riconoscimento intuitivo e spontaneo.
Le opere di Francesca Ferreri richiamano forme bizzarre ed imprevedibili, corpi nei quali le diverse membra seguono ognuna un proprio percorso di crescita pur continuando a far parte di un tutto unitario, legate al flusso dell'esistenza con gli arcani lacci che l'arte e la scienza tentano di svelare traducendone la struttura in codici ed immagini riconoscibili.
Un'intera parete dello spazio espositivo accoglie una tela ritagliata entrando a sua volta nell'opera, intitolata Ritratto a tempo e luogo, la quale descrive l'interpolazione di un ritratto con lo spazio rettangolare della parete. Il naturale processo secondo il quale l'uomo tende ad individuare immagini figurative anche nelle forme più confuse e irregolari, viene messo alla prova dall'artista alterando i tratti del volto nell'estrema distorsione dovuta all'ibridazione del ritratto con il perimetro della parete che lo contiene.
Infine, la serie Prove d'ascolto II traduce in linoleografia le stesse preoccupazioni, cogliendo l'interpolazione tra geometria formale e segni di contenuto.
Inaugurazione 26 giugno alle 18.30
Dimora Artica,
via Matteo Maria Boiardo 11, Milano.
Visite su appuntamento. Ingresso libero.