Franco Ariaudo
Giorgio Cugno
Irene Dionisio
Luca Giacosa
Daniella Isamit Morales
Stephen Loye
Matthieu Montchamp
Cosimo Veneziano
Luca Vitone
Saadane Afif
a.titolo
I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate. 8 giovani artisti, italiani e francesi, hanno lavorato sul tema del confine, sulle storie legate ad esso e sulle problematiche che comporta a livello territoriale e culturale.
a cura di a.titolo
Cos’è un confine? Come si presenta e si rappresenta lo spazio di confine? Come si costruiscono, e si raccontano, la Storia e le storie nelle aree di confine? A queste e altre domande hanno provato a rispondere otto giovani artisti, italiani e francesi, interpretando i temi del territorio transfrontaliero nella mostra Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies / I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate che inaugura il 27 giugno 2014 al Castello di Montmaur in Francia e in autunno al Filatoio di Caraglio.
La mostra è il risultato di un percorso di formazione, esplorazione e ricerca, svolto sotto la direzione artistica di a.titolo nell’ambito del progetto “Acteurs Transculturels / Creatività Giovanile: linguaggi a confronto” promosso dalla Regione Piemonte in partenariato con il Conseil général des Alpes de Haute-Provence, il Conseil général des Hautes Alpes e l’Associazione Culturale Marcovaldo di Caraglio (CN).
Le curatrici hanno organizzato incontri e sopralluoghi nel territorio transfrontaliero e invitato in qualità di tutor nell’ambito di due workshop l’artista italiano Luca Vitone (Genova, 1964) e il francese Saâdane Afif (Vendôme, 1970), entrambi noti e attivi in ambito internazionale con opere e progetti che si avvalgono di diversi linguaggi espressivi.
La tappa conclusiva di questo percorso durato oltre un anno è la mostra Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies che presenta le opere e i progetti immaginati e realizzati dagli otto partecipanti, a seguito della fase formativa e di residenza, in Italia e in Francia:
Franco Ariaudo, Giorgio Cugno, Irene Dionisio, Luca Giacosa, Daniella Isamit Morales, Stephen Loye, Matthieu Montchamp, Cosimo Veneziano.
Il titolo, ideato durante il workshop con Saâdane Afif, riflette sul rapporto tra realtà e fiction, suggerendo come a ogni nuovo sguardo possa corrispondere una scoperta e la possibilità di offrire nuovi punti di vista sulla realtà e nuove narrazioni.
Attraverso i linguaggi dell’installazione, del cinema, della fotografia e della pittura, vengono proposte al pubblico del Château di Montmaur e del Filatoio di Caraglio un insieme di visioni originali sul territorio, sulle sue aperture ma anche sulle sue contraddizioni. La mostra è dunque un’ampia riflessione, con prospettive storiche, sociali, paesaggistiche e politiche su un luogo in cui l’arte visiva è stata individuata quale strumento privilegiato per tornare a interrogarsi su come e cosa siano l’Europa, i suoi confini e la sua cultura, in questi anni di ridisegno complessivo. Nel suggestivo Castello di Montmaur, immerso in un bellissimo paesaggio poco distante da Gap, un giardino preistorico può crescere tra le mura di una torre cinquecentesca, i tragitti di singolari esploratori prendere forma tra gli arredi, la geografia trasformarsi in racconto e la narrazione cinematografica misurarsi, in due film, con differenti modi di guardare cos’è un confine.
Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone, 011 19714998/999, info@emanuelabernascone.com
Inaugurazione venerdì 27 giugno h. 18.00
Chateau de Montmaur,
Av. Albert Bonnardel, Montmaur-France.
Orario: dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 18.00
Visite guidate dal martedì al sabato alle 15.00 e alle 16.30.
Ingresso libero.