L'incubo di Colombo. Una grande installazione occupa lo spazio espositivo, l'artista ha creato con tondini di ferro i profili di un acquario e tutto cio' che "abita" il suo interno.
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a cura di Elisa Genna e Vittorio Urbani
Nuova Icona è lieta di presentare la mostra personale di Ana Valter “L’incubo di Colombo”, presso
l’Oratorio di san Ludovico.
In mostra un’installazione che occupa quasi per intero lo spazio espositivo: entrando lo spettatore
si trova catapultato in un mondo onirico, fatto di contorni di oggetti, parole e animali.
Valter costruisce in tondini di ferro battuto i profili di un enorme acquario e tutto ciò che “abita” il
suo interno: una barchetta, le alghe, le onde, uno strano pesciolino, un grande fenicottero, una
bottiglia, lettere apparentemente sparpagliate, che vanno a costruire la frase “according to Botswy
it's just like waves”, formiche.
L’installazione è un groviglio di (di)segni tracciati nell’aria e materializzati, con i quali lo spettatore
può intessere una relazione; vi si può infatti girare attorno, ma anche entrare, passarvi attraverso.
Lo spazio sacro diventa quindi contenitore di un contenitore; Valter non realizza l’opera “per”
l’Oratorio di San Ludovico, ma “con” l’Oratorio di San Ludovico, coinvolgendo lo spazio nel suo
gioco e mantenendo al tempo stesso un atteggiamento di reverente distacco: una piccola colonia
di formiche avanza lentamente verso l’altare...
L’artista lavora con materiali e soggetti che le sono propri, ma stavolta si cimenta sulla grande
scala.
Così anche le molteplici narrazioni che ci offre non sono più intime e quotidiane, ma diventano
epopea, come quella di Colombo alla scoperta dell’America, di un nuovo mondo che nel pensiero
dello scopritore era straordinario e fantastico.
Ecco l’incubo del nuovo Colombo, che è l’artista e attraverso l’artista anche noi spettatori: incubo
perché il viaggio verso l’ignoto comporta sempre un alto indice di rischio e qui l’ignoto sono i nostri
sogni e le nostre fantasie.
Come un sogno o un’allucinazione, l’installazione di Valter procede dal non-sense,
dall’accostamento bizzarro, si rifà all’automatismo psichico surrealista, e in definitiva rappresenta
l’inesausta ricerca di una limpida libertà espressiva.
Una riferimento autobiografico sono le parole: “according to Botswy it's just like waves” (secondo
Botswy è semplicemente come le onde): una sentenza emessa da un amico di Valter, sul suo
lavoro e il suo modo di vedere le cose. Secondo questa interpretazione, Botswy (= l'artista, Ana
Valter) pensa alla vita come un continuo su e giù, che sono i nostri alti e bassi, ma è anche
qualcosa di più: ondeggiare, cullarsi, dormire e risvegliarsi, essere linea di confine tra la luce e le
tenebre, contenere infiniti mondi da scoprire.
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curated by Elisa Genna and Vittorio Urbani
Nuova Icona is proud to present the Ana Valter's so
lo exhibition "Columbus’ Nightmare", at
Oratorio di San Ludovico.
The art installation occupies almost the whole exhi
bition area: by entering, the visitors will suddenl
y
find themselves in a dreamlike dimension, composed
by the contours of objects, words and
animals.
Valter creates wrought-iron profiles of a giant aqu
arium and everything living in it: a small boat,
seaweeds, waves, a strange little fish, a big flami
ngo, a bottle, some (apparently) scattered letters,
which finally build up the sentence "according to B
otswy it's just like waves", and ants.
The installation is composed by tangled draws and s
igns, traced in the air and, then, materialized.
The spectator can relate with them; he/she can move
around them and even enter and passing
through.
Therefore, the sacred space becomes a container's c
ontainer; Valter does not create the artwork
"for" Oratorio di San Ludovico, but "with" Oratorio
di San Ludovico, involving the space in her game
and, still, keeping a respectful distance: a tiny a
nt colony is slowly wending to the altar...
The artist works with materials and themes which in
timately reflect her, but, this time, she deals
with a great scale project.
Also the multiples tales she tells us, consequently
, are no more private and familiar, but they
become an epic story, just like the Columbus' adven
tures discovering America, a new world which,
in his mind, was extraordinary and wonderful.
Here's Columbus' nightmare, embodied by the artist
and, mediated by her, by ourselves, the
spectators: it is a nightmare, because the road to
the unknown always presents high risks and, in
this case, the unknown is composed by our dreams an
d imagination.
Just like a dream or an hallucination, Valter's wor
k comes from the non-sense and the bizarre
juxtaposition, taking inspiration from the surreali
st psychic automatism and, in the end, represents
the unceasing research of a pure freedom of express
ion.
The words "According to Botswy it's just like waves
" is a biographic reference: a sentence by one
of Valter's friend, about her work and her way of p
erceiving the world. According to this
interpretation, Botswy (=the artist, Ana Valter) se
es life like a continual up and down, representing
our up and down, but it is also something more: wav
ing, lulling, sleeping and awakening, being the
boundary line between light and darkness, keeping i
nside an infinite number of worlds to be
discovered.
Inaugurazione 27 giugno alle 18.30
Nuova Icona, Oratorio di San Ludovico
Calle dei Vecchi, Dorsoduro.
Martedì - domenica 10.30-19.30. Chiuso lunedì.
Ingresso libero.