Tra bookshop e mostra collettiva, il progetto vede gli artisti dialogare con il loro territorio e le relative convenzioni
Il termine Souvenir, in francese ricordo, e' ormai un vocabolo molto comune, di cui forse si abusa in quanto non si riconosce piu' in esso il significato reale, ovvero quello di raccogliere l'essenza di un determinato momento vissuto in un certo luogo, di cui si vuole preservare la memoria dell'esperienza. Al-bunduqiyya e' il nome proprio di Venezia in arabo, l'unica citta' in Europa ad averne uno, attribuito pare attorno la fine degli anni Mille. Tra bookshop e mostra collettiva, il progetto vede gli artisti dialogare con il loro territorio e le relative convenzioni, in maniera ironica, intelligente, e alla portata di ogni tasca. L'esposizione restera' allestita nella nuova stanza, aperta appositamente, che continuera' ad accogliere nuove proposte. A cura di Cecilia Tirelli, opere di: Giuseppe Abate, Amedeo Abello, Daniela Albanese, Edoardo Aruta, Alvise Bittente, Gino Blanc, Thomas Braida, Giacomo Briano, Ahmad Charaf E. K., Clown Poubelle, Angela Colonna, Lorenzo Commisso, Fabio De Meo, Marco Di Giuseppe, Suely Facchini/Marco Fagarazzi/Gioele Orru', Robert Frankle, Nicolo' Gemin, Gli Impresari (Edoardo Aruta/Marco Di Giuseppe/Rosario Sorbello), Marco Gobbi, Andrea Grotto, Giulia Incani, Nicolas Magnant, Rachele Maistrello, Christian Maretti Editore, Elena Mazzi, Corinne Mazzoli, Valentina Merzi, Valerio Nicolai, Sandro Pignotti, Poubelle, Alessandro Ragazzo, Andrea Rosara, Federico Sanna/Simone Sacchi, Elisa Sartori, Michele Spagnolo, Venanzio Straulino, Kreshnik Sulejmani, Cecilia Tirelli, Sara Tirelli, Chiara Tubia, Negin Vaziri, Valerio Veneruso, Serena Vestrucci, Nico Naisky, Francesca Zucca, Angela Zuin.