In un'eccezionale anticipazione delle convenzioni della fotografia postmoderna, Fosso inventa il suo palcoscenico di performances: pose, simulazioni, travestimenti, autocompiacimenti. Accanto alle diverse serie di autoritratti, che costituiscono il principale motivo di interesse della ricerca espressiva dell'autore, la mostra presenta anche alcune immagini relative alla sua attivita' professionale, che offrono la possibilita' di una rilettura del genere fotografico piu' diffuso nei paesi africani: il ritratto in studio. A cura di Maria Francesca Bonetti e Guido Schlinkert
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA
CALCOGRAFIA
COMUNE DI VERONA
CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA SCAVI SCALIGERI
Samuel Fosso
a cura di Maria Francesca Bonetti e Guido Schlinkert
Samuel Fosso (Kumba, Camerun, 1962)
Nel 1975, a soli 13 anni, Samuel Fosso apre a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, uno studio fotografico.
Un'infanzia drammatica, completamente paralizzato alle gambe fino all'età di quattro anni; tre anni di guerra del Biafra passati nella boscaglia sotto la minaccia dei bombardamenti; un milione di morti e cinque milioni di rifugiati senza cibo; la conseguente fuga dalla Nigeria alla Repubblica Centrafricana; infine le tensioni e la precarietà postcoloniali di un paese governato da Bokassa, portano presto Fosso a voler dimenticare, isolarsi dal contesto e reinventarsi.
Nella solitudine delle ore serali, dopo il lavoro con la clientela,
lo studio si trasforma così in uno spazio di autorappresentazione, idealizzazione e teatralizzazione.
In un'eccezionale anticipazione delle convenzioni della fotografia postmoderna, Fosso inventa il suo palcoscenico di performances: pose, simulazioni, travestimenti, autocompiacimenti.
Inizialmente si ispira alle immagini patinate di cantanti e personaggi famosi, riprese da copertine di dischi e pagine di riviste occidentali alla moda.
I suoi autoritratti, realizzati con continuità e la consapevolezza crescente di poter variare i significati del corpo, minano la tradizionale nozione di identità e mettono in atto, attraverso un'elaborazione intima di temi politici e sociali, uno spazio di fantasia, del tutto insolito tra i fotografi del continente africano.
Anche senza affrontare esplicitamente il tema della sessualità , le sue immagini risultano cariche di erotismo.
Accanto alle diverse serie di autoritratti, che costituiscono il principale motivo di interesse della ricerca espressiva dell'autore, la mostra presenterà anche alcune immagini relative alla sua attività professionale, che offrono, tra l'altro, la possibilità di una rilettura del genere fotografico più diffuso nei paesi africani, il ritratto in studio.
La mostra, organizzata dall'Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con il Comune di Verona, presenta al pubblico, nella prima retrospettiva dedicata all'artista, circa 120 opere fotografiche, realizzate tra il 1975 e il 2003.
Organizzazione CIVITA
Anteprima stampa mercoledì 11 febbraio dalle ore 11.00
Inaugurazione mercoledì 11 febbraio ore 18.30
CALCOGRAFIA
Via della Stamperia, 6 00187 Roma
Orario: Tutti i giorni, ore 10.00 - 19.00
Costo del biglietto
Intero Euro 6.00
ridotto Euro 4.00
per studenti universitari, ragazzi fino a 18 anni, adulti con un'età superiore ai 65 anni e gruppi di minimo 15 unità , gratuito per gli accompagnatori dei gruppi e di disabili, per i giornalisti con tesserino, per i militari, per i disabili, oltre che per il personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Informazioni
Catalogo 5 Continents Editions, Milano
introduzione di Okwui Enwezor
testi di Maria Francesca Bonetti e Guido Schlinkert
edizione bilingue italiano/inglese 24 x 28 cm, 192 pp. 90 ill. bicromia, 36 ill. colore isbn 88-7439-101-3. Euro 40,00
Ufficio stampa ING
MARCELLA GHIO tel. 06 69980238 fax 06 69921454
Ufficio Stampa Civita
BARBARA IZZO Tel 06 692050220 Fax 06 69942202
VERONA, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
30 aprile - 20 giugno 2004