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11/2/2004

Tre mostre

Palais de Tokyo, Paris

Playlist riunisce artisti che lavorano con prodotti culturali piuttosto che con materie prime. Esponente di punta della scena berlinese, sia per la sua label Elektro, sia per le sue esposizioni, Daniel Pflumm esplora l'estetica dei media con l'aiuto di un linguaggio che sconfina nei codici della pubblicità e nell'eredità lasciata dall'arte minimale. La mostra 'Code Unknown' del Pavillon, laboratorio artistico del Palais de Tokyo, affianca una serie di lavori artistici a progetti curatoriali.


comunicato stampa

"PLAYLIST"
dal 13 febbraio al 25 aprile 2004

Saâdane Afif, Jacques André, John Armleder, Carol Bove, Angela Bulloch, Cercle Ramo Nash, Clegg & Guttmann, Sam Durant, Pauline Fondevila, Bertrand Lavier, Rémy Markowitsch, Bjarne Melgaard, Jonathan Monk, Dave Muller, Bruno Peinado, Richard Prince, Allen Ruppersberg, Samon Takahashi

PLAYLIST riunisce artisti che lavorano con prodotti culturali piuttosto che con materie prime. Queste pratiche di postproduzione rispondono al caos dominante nella cultura globale.
Connettendo tra loro film, opere d'arte o libri, essi producono itinerari attraverso i segni e inventano modalità di assemblaggio delle informazioni, di archiviazione o di remixaggio.
Le tradizionali distinzioni tra produzione e consumo, tra creazione e copia, tra readymade e opera originale, tendono a confondersi.
Playlist è una variazione sul tema di una struttura mentale che si potrebbe definire 'navigazione culturale': l'artista come motore di ricerca si evolve attraverso i segni, come un 'semionauta'.

Nell'ambito della mostra, il Salon, spazio di lettura e di discussione, presenta una selezione di libri e interventi d'artista.
Con: Adel Abdessemed, Anna Artaker/Meike Schmidt-Gleim, Ludovic Burel, Clegg & Guttmann, Claude Closky, Documentation Céline Duval, Hans-Peter Feldmann, Anne Frémy, Mario Milizia, Jonathan Monk, Martin Parr, Daniel Perrier, Richard Prince, Raphaële Vidaling.

In occasione della mostra, una programmazione video riunisce una serie di artisti che affrontano nel loro lavoro la problematica della selezione.
Con: John Baldessari, The BlueSoup, Slater Bradley, Susanne Bürner, Brice Dellsperger, Christoph Draeger, Christoph Girardet, Gusztáv Hámos, Pierre Huyghe, Mike Kelley/Paul Mc Carthy, Mark Lewis, Christian Marclay, Matthias Müller, Stefan Nikolaev, Red Sniper (Kendell Geers & Patrick Codenys), Martin Sastre, Catherine Sullivan, Salla Tykkä.

Immagine: Stickers realizzati da Pauline Fondevila per la mostra PLAYLIST
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Daniel Pflumm
dal 13 febbraio al 28 marzo 2004

Esponente di punta della scena berlinese, sia per la sua label ELEKTRO, sia per le sue esposizioni, Daniel Pflumm esplora l'estetica dei media con l'aiuto di un linguaggio che sconfina nei codici della pubblicità e nell'eredità lasciata dall'arte minimale.
La mostra al Palais de Tokyo presenta il suo lavoro più recente: serigrafie, video, tee-shirts e musica che si affacciano sul momdo della comunicazione, della produzione musicale, degli interventi grafici, del video o dell'edizione di prodotti commerciali.
Si tratta di opere la cui natura può ad un primo sguardo apparire ambigua: l'artista gioca con gli stereotipi, le forme e lo status degli oggetti artistici.

In questa occasione verrà presentato l'album Furious, di The Customers, il gruppo di Daniel Pflumm.
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"Code Unknown"
dal 12 al 22 febbraio 2004

Ziad Antar, Pascal Beausse, Louidgi Beltrame, Davide Bertocchi, Sophie Dubosc, Johannes Fricke-Waldthausen, Shiho Fukuhara, Agnieszka Kurant, Ange Leccia, Christian Merlhiot, Gérald Petit et Jean-Luc Vilmouth
+ Guests : Saâdane Afif, Heike Baranowsky, Charles Lopez, Aimée Morgana, Rupert Sheldrake, Georg Tremmel

La mostra "Code Unknown" del Pavillon, laboratorio artistico del Palais de Tokyo, affianca una serie di lavori artistici e di progetti curatoriali: la tematica è quella dei segni sconosciuti e dei simboli invisibili, della nozione di 'indice' che si è persa nella nostra cultura e nel nostro contesto quotidiano.
Nella sua sostanza la natura di un codice è quella di produrre più un sistema che un linguaggio, con lo scopo di esprimere e di trasmettere segretamente un messaggio.
Nel contesto attuale di crescita esponenziale dei messaggi prodotti secondo la logica del copia-incolla, si è avviato un fenomeno di ridefinizione permanente della codificazione culturale: questo, al di là di una complessità apparente della ricerca di un codice di origine, fa proliferare nuove strategie artistiche, che vengono esplorate in questa mostra.

Le tre mostre inaugurano il 12 febbario a partire dalle 20.
Fino a mezzanotte ingresso libero al Palais de Tokyo

Palais de Tokyo
Site de création contemporaine
13, avenue du Président Wilson
F - 75116 Paris
Tél : 01 4723 5401 et 01 4723 3886

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