Paramodern architecture. Esposizione di modelli, foto, video e disegni originali delle architetture di Endo, caratterizzate e collegate alla cultura e alle identita' locali pur scostandosi dalle architettonici del passato.
Esposizione di modelli, foto, video e disegni
originali delle architetture di Shuhei Endo.
Nel nostro XXI secolo Shuhei Endo continua
a sviluppare quanto ha già realizzato e
a creare architettura con un’ampiezza di
vedute straordinaria e nuova. Utilizzando
l’acciaio con grazia inattesa, ha creato forme
d’espressione architettonica senza precedenti.
Negli ultimi dieci anni, tuttavia, il suo mondo
architettonico si è aperto a nuove possibilità.
In esempi specifici come questi è evidente
come la qualità innovativa dell’architettura
di Shuhei Endo sia concretamente collegata
alla cultura e alle identità locali. La sua è
una direzione radicalmente diversa da quella
dell’
International Style
, che presuppone la
globalizzazione. Allo stesso tempo, però, non
ha nulla a che fare neppure con la nostalgia
associata agli stili architettonici del
passato.
Shuhei Endo continua a perseguire le proprie
forme d’espressione architettonica in
modo originale. In questo senso è sempre,
incessantemente, all’avanguardia.
La creatività architettonica di Endo non è
frutto di un vagheggiamento nostalgico per la
diversità, il luogo, la tradizione. La parola
nostalgia trasmette un tranquillizzante senso
di sicurezza; per usare un’espressione di moda,
possiede una sorta di “potere curativo”. Nel
suo valorizzare le emozioni autenticamente
umane, è innegabilmente collegata all’amore
per ciò che di buono e antico si trova nella
tradizione. Tuttavia la storia universalmente
accettata grazie a questo senso di nostalgia
non è altro che quella che ribadisce lo
status
quo
. Chi nutre tanta ammirazione per le care
vecchie tradizioni è incline a cadere nella
trappola del mero conservatorismo, riaffermando
lo
status quo
e non mettendo mai in discussione
il futuro.
Invece la struttura aperta dell’architettura
di Endo consente alla sua opera di evitare
la trappola del conservatorismo nostalgico e
rimanere saldamente attaccata al presente.
Spostando la natura dell’architettura dallo
spazio al luogo, dall’uniformità alla
diversità, dall’universalità all’individualità,
Shuhei Endo continua ad ampliare le
potenzialità dell’architettura contemporanea.
Quale sarà il suo prossimo passo?
Hiroyuki Suzuki
Shuhei Endo è nato a Shiga in Giappone
nel 1960. Ha conseguito la laurea presso
l’Università delle Arti della città di Kyoto
nel 1986 e nel 1988 ha fondato il Shuhei Endo
Architect Institute. Ha insegnato alla Salzburg
Summer Academy nel 2004, alla Northeastern
University, alla Tianjin University dal 2012
come
guest professor
ed è professore presso la
Graduate School University di Kobe.
Endo ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra
i quali il «Third Millennium International
competition of ideas» alla settima Biennale
di Venezia per il
Springtecure H
nel 2000, il
«new face award of Minister of Education Award
for Fine Arts» in Giappone per
Rooftecture T
nel 2002, l’«Architecture Exhibition Special
Award» alla nona Biennale di Venezia per il
Springtecture B
nel 2004, l’«Arcasia award
Gold medal» in Sri Lanka per
Rooftecture C
nel
2007, l’«IOC/IAKS Award 2011», l’«IPC/IAKS
Distinction 2011» per
Slowtecture M
nel 2011.
Alcuni suoi lavori sono parti di collezioni:
Springtecture A
,
Rooftecture M
e
Springtecture
Orleans
sono in esposizione presso il FRAC
Centre di Orleans dal 2000-2001,
Springtecture
B
presso il Pompidou Centre di Parigi dal
2006,
Rooftecture S
presso il Deutsches
Architekturmuseum di Francoforte.
Il lavoro di Endo è stato pubblicato in:
BOURBON Beans Dome Slowtecture M Project
(Japan, Kajima Institute) nel 2008, Endo Shuhei
Design Peak 05 (Korea, Equal Books) nel 2010 e
Architettura paramoderna, Shuhei Endo (Electa)
nel 2013. Su «Casabella» in particolare si
ricordano i numeri: n.690, giugno 2001, n.691,
luglio-agosto 2001, n.702, luglio-agosto 2002,
n.734, giugno 2005, n.776, aprile 2009.
Inaugurazione 16 luglio alle 19
Casabella Laboratorio,
via Marco Polo 13, Milano.
Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato 12-20.
Ingresso libero.