Una mostra di Magdalena Jetelova e Jannis Kounellis in margine alla rilettura che Heiner Mueller ha compiuto del Filottete sofocleo. Mueller e' considerato uno degli autori piu' significativi del teatro tedesco del dopoguerra e ha sempre intrattenuto con l'arte figurativa un rapporto di solida e condivisibile interazione. Giocati sul contraddittorio rapporto tra verita' e nascondimento, tra cio' che almeno in apparenza e' manifesto e cio' che e' celato, i lavori in mostra sono stati concepiti e realizzati in situ appositamente per questo evento curato da Maurizio Marrone
Il 17 febbraio 2004 negli spazi di Opera Paese si inaugurerà Il buco nella
rete, una mostra di Magdalena Jetelová e Jannis Kounellis in margine alla
rilettura che Heiner Müller ha compiuto del Filottete sofocleo.
Nato nel 1929 e scomparso nel 1995, Heiner Müller può senz'altro essere
considerato uno degli autori più significativi del teatro tedesco del dopoguerra
e ha sempre intrattenuto con l'arte figurativa un rapporto di solida e
condivisibile
interazione (lo stesso Jannis Kounellis ha curato, ad esempio, la messa
in scena del suo Mauser a Berlino nel 1991).
Intorno alla metà degli anni Sessanta Müller si cimenta con la rilettura
di Sofocle e torna a raccontare la tragedia di Filottete: eroe greco sventurato
e avvilito, tormentato dal dolore e roso dal rancore nei confronti dei compagni
che, nel corso del viaggio verso Troia, lo hanno abbandonato sull'isola
di Lemnos. Filottete é un grande personaggio teatrale. Heiner Müller lo
ha rivisitato alla luce della realtà del Novecento, coniugando il tema
dell'emarginazione
e della solitudine del 'diverso' con la condanna senza attenuanti della
guerra, di tutte le guerre, che abbrutiscono gli uomini e soffocano in loro
anche la più flebile parvenza di dignità e di decenza.
Su queste implicazioni drammaticamente attuali dell'opera del grande drammaturgo
tedesco e sulle molteplici metafore che inaugura la figura di Filottete
saranno chiamati ad intrattenere un dialogo ideale due protagonisti d'eccellenza
del panorama artistico internazionale: Magdalena Jetelová e Jannis Kounellis.
Colleghi per molti anni all'Accademia d'Arte di Düsseldorf, entrambi gli
artisti hanno avuto modo di confrontarsi in diverse occasioni con i testi
di Heiner Müller e nel 1997, insieme tra gli altri a Rebecca Horn e Chrstian
Boltanksi, hanno preso parte al progetto For Heiner Müller, ideato e curato
da Wolfgang Storch e presentato al Centro Cultural de Belém di Lisbona.
Entrambi gli artisti utilizzeranno il testo mülleriano come incipit e come
principio ispiratore a partire dal quale le loro inconfondibili cifre
stilistiche
e le rispettive 'idee del mondo' ad esse sottese si faranno opera d'arte.
Giocati sul contraddittorio rapporto tra verità e nascondimento, tra ciò
che almeno in apparenza è manifesto e ciò che è celato, i lavori in mostra
ad Opera Paese sono assolutamente inediti e sono stati concepiti e realizzate
in situ appositamente per questo evento, curato da Maurizio Marrone per
Opera Paese e in collaborazione con il Goethe-Institut Rom ed il Kunststiftung
NRW di Düsseldorf, su un'idea di Wolfgang Storch e Klaudia Ruschkowski.
Magdalena Jetelová, nata a Semily (Cecoslovacchia), vive e lavora a Colonia.
Jannis Kounellis, nato ad Atene nel 1935, vive e lavora a Roma dagli Anni
Cinquanta. Famoso in tutto il mondo come esponente dell'Arte Povera, realizza
installazioni di grande impatto con ferro, carbone e pietre.
La mostra sarà corredata da un catalogo che verrà presentato martedì 9 marzo
2004 alle ore 18.00 presso il Goethe-Institut di Roma, via Savoia 15.
Inaugurazione alla presenza degli artisti: martedì 17 febbraio ore 19.00
Opera Paese, via di Pietralata 157 - Roma
Dal lunedì al venerdì ore 15.30 - 19.00
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