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Corrado Delfini
dal 4/9/2014 al 10/9/2014
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4/9/2014

Corrado Delfini

makemake, Roma

Spazi Contemporanei. Temi che si legano e si scontrano, inerenti ai concetti espressi tra le righe nel racconto 'T con zero' di Calvino.


comunicato stampa

Simmetrie contemporanee, titolo del ciclo di Corrado Delfini, si delinea come una visione complessa e sospesa del tempo e dello spazio. Temi che si legano e si scontrano, sono legate ai concetti tra le righe del racconto di Calvino “T con zero”.

T con zero è il tempo zero, è la frazione infinitesimale che corre tra l’azione, il suo avvenire e il suo passato, è l’attimo della sospensione di cui non si conosce la prosecuzione. Corrado vuole permanere in zero, e il suo permanere comporta una visione più complessa della realtà. Il tempo e lo spazio si proiettano verso altre innumerevoli dimensioni, simmetriche e contemporanee. Allora la sua arte si costella di frecce direzionali – temporali e spaziali ; l’andare e il tornare, il ritornare e l’andare. Linee interminabili che confluiscono in un punto, da cui altrettante ne partono.

Ma in questo contesto nulla è l’idea del passato e del futuro, il tempo procede e si ripete, in spazi differenti. Luoghi della realtà che si frantumano e si dissolvono, colori e forme che nell’istante – t con zero – smettono di pulsare per liquefarsi. Lo spazio oggettivo, quotidiano con le sue case e le sue strade, si apre e si scompone, diviene linea retta e segno geometrico, diviene colore e gesto.

I piani si ribaltano e si penetrano, piani e punti simultanei, che entrano in contrasto col colore della realtà che perde la sua forma,per divenire materia liquida e astratta. La quotidianità che si ripete, l’oggettività delle forme e della vita, trova qui una sua rottura.
La realtà quotidiana, il nostro porto sicuro, si tramuta in universo incerto e silenzioso, dove lo stridìo delle linee e l’astrazione dei colori diviene universo dell’artista, una percezione altra che si proietta nell’intimo e nell’ individualità.

“Ogni secondo è un universo, il secondo che io vivo è il secondo in cui io abito, the second I live is the second I live in, bisogna che mi abitui a pensare il mio discorso contemporaneamente in tutte le lingue possibili se voglio vivere estensivamente il mio istante-universo. Attraverso la combinazione di tutti i dati contemporanei potrei raggiungere una conoscenza obiettiva dell'istante universo t con zero, in tutta la sua estensione spaziale me compreso”
di Chiara Mastroianni

Inaugurazione 5 settembre ore 19

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