Botto&Bruno
Andrea Caretto
Raffaella Spagna
Michael Fliri
Cecilie Hjelvik Andersen
Alessandro Piangiamore
Stefano Cerio
Gianluca D'Inca' Levis
Maria Centonze
Meteorite in Giardino e' la rassegna di arti visive e musica contemporanea della Fondazione Merz che si riconfigura a Casso presentando le opere degli artisti coinvolti. In concomitanza Paths, mostra personale di Stefano Cerio.
Meteorite in Giardino
Botto&Bruno, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Michael Fliri, Cecilie Hjelvik Andersen, Alessandro Piangiamore.
a cura di Gianluca D'Incà Levis, Maria Centonze
Meteorite in Giardino è una rassegna di arte visiva e musica contemporanea che si svolge presso la Fondazione Merz di Torino: essa prende il nome dal titolo di un'opera di Mario Merz del 1976, è curata da Maria Centonze, mentre la direzione artistica musicale è a cura di Willy Merz.
Giunta quest'anno alla settima edizione, con il programma OUT, la rassegna esce da Torino, coinvolgendo nel progetto, quali partner culturali e artistici, altre due strutture: Dolomiti Contemporanee e Palazzo Riso, Museo d'arte contemporanea della Sicilia.
Il Meteorite va, dunque, si muove.
Tra luglio e ottobre, le opere degli artisti coinvolti vengono presentate a Torino, a Casso, a Palermo, traversando l'Italia.
Le opere vengono riconfigurate ad ogni tappa del viaggio, assorbendo elementi topici che appartengono agli specifici contesti.
A Casso, gli artisti si confrontano con la specificità ambientale, socio-culturale, storica, peculiare di questo luogo potente, ripensando i propri lavori in rapporto con esso.
Gli artisti visivi invitati, selezionati collegialmente da Fondazione Merz, DC, Riso, sono: Michael Fliri, Botto&Bruno, Cecilie Hjelvik Andersen, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Alessandro Piangiamore.
Il musicista invitato a Casso è Luca Magariello, violoncellista.
Dopo le inaugurazioni torinesi a luglio, ecco che da settembre, per circa due mesi, gli stessi 7 artisti presentano dunque le loro opere nello scenario naturale delle Dolomiti, negli spazi espositivi di Casso e nelle sale auliche del Museo Riso di Palermo.
Il progetto, così ampliato nel respiro, si apre a nuove prospettive che riconoscono nella collaborazione attiva la possibilità di una crescita dinamica e di uno scambio produttivo.
La volontà e la necessità di spostare i confini della rassegna, dopo sei anni di esperienza nella città di Torino, nasce soprattutto dal desiderio di un confronto tra realtà diverse che hanno come denominatore comune quello di promuovere l’esperienza artistica attraverso linguaggi condivisi; che partono da diverse identità sociali e ambientali, passando per le peculiari caratteristiche storiche, culturali ed economiche.
Le differenze arricchiscono, il racconto degli altri è stimolo per la comprensione, questo porta la tolleranza, la curiosità, il rispetto, il riconoscimento dell’altro come opportunità, la cultura. Meteorite in giardino oggi, come scrive Maria Centonze, grazie alla convergenza delle forze di Torino, Casso e Palermo propone un progetto espositivo e musicale di connotazioni territoriali e di forte vocazione alla circolarità delle proposte e delle idee. Una piattaforma sulla quale si getteranno le condizioni per un dialogo costante, mettendo in campo il riconoscimento dell’altro come possibilità di comprendere se stessi e l’ambiente che ci determina e ci definisce.
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Stefano Cerio
Paths
a cura di Gianluca D'Incà Levis
Nel mese di luglio 2014, Stefano Cerio ha lavorato a Casso, e a Borca di Cadore, al progetto Paths, che diventa ora la sua mostra personale presso lo Spazio di Casso.
Il lavoro è stato realizzato attraverso un periodo di residenza a Casso, nel corso del quale l'artista ha esplorato il territorio, concentrando la sua attenzione sui sentieri dell'area tra Casso e Erto.
Il lavoro fotografico ritrae una serie di àmbiti naturali, caratterizzati dalla presenza dei sentieri, dei quali sono stati individuati, ed isolati, alcuni dettagli.
Non si tratta, in realtà, di ritratti fotografici, ma di una riflessione sull'interazione tra lo spazio del paesaggio e l'interazione dell'uomo, che marca tale paesaggio attraverso l'apposizione di segni o tracce, agendolo.
Nelle foto, stampate a grande formato, il sentiero diviene spesso poco riconoscibile, solo intuibile.
Non si tratta di rappresentare un itinerario fisico, ma di astrarlo, in una qualche misura, amplificando visivamente il significato di questi spazi minimi del paesaggio antropizzato. Spazi chiusi, che vengono sottratti dal paesaggio aperto, e fissati in una dimensione di iconicità aumentata.
Le immagini sono state catturate nella notte, con l'ausilio di un potente impianto luce artificiale, a creare un campo ridotto d'azione, e d'attenzione, a scavarle fuori dal buio silenzioso e deserto dell'ambiente, nel momento in cui esso non è fruito.
L'uomo responsabile delle trasformazioni (minime) di questi scampoli isolati di paesaggio, è assente dagli scatti, o meglio, presente in assenza: i segni posti sugli itinerari, lo evocano. Itinerari orizzontali e verticali, per traccioli o per crode, sentieri e vie, luoghi dell'uomo, dall'uomo fatti e modificati, lungo il proprio percorso e viaggio, e dai quali l'uomo stesso è espunto, lasciandosi in coda, alla scia.
Ufficio Stampa
Veronica Mazzucco, press@dolomiticontemporanee.net
Inaugurazione, venerdì 12 settembre
ore 18.00, concerto, Luca Magariello (violoncello)
ore 19.00, opening
Nuovo Spazio espositivo di Casso
via Sant'Antoni 1, Erto e Casso (PN) Friuli Venezia Giulia Italia.
Orario: dal martedì alla domenica 10.00-12.30 e 15.00-19.00
chiuso il lunedì.