Una storia dimenticata. Il percorso della mostra mette in luce le decorazioni della Villa realizzate da Paolo Veronese, primo lavoro compiuto dall'artista rinascimentale fuori dalla sua citta' natale.
a cura di Enrico Maria Dal Pozzolo
Una preziosa e intrigante mostra riporta in lu
Dalla mostra al territorio alla scoperta della decorazione in Villa: un
itinerario tra pitture, architettura, ozi, paesaggio ed enogastronomia.
Un sottile ma intrigante fil rouge lega Giorgione e Paolo Veronese, due dei
principali protagonisti del Rinascimento:
un filo fatto di patrizi veneti amanti dell’arte - i Soranzo – di
decorazioni pittoriche d’interni, di vita in villa, di temi profani e
mitologici e - infine - di giovani,
giovanissimi pittori, alla ribalta della scena artistica veneziana nella
prima metà del Cinquecento.
Un filo - “Veronese nelle terre di Giorgione” - che verrà rievocato e in
parte riannodato, in un anno di riflettori puntati sull’arte del Veronese,
nella piccola ma preziosa mostra
“Villa Soranzo, una storia dimenticata”, proposta a Castelfranco Veneto (TV)
al Museo Casa Giorgione dal 12 settembre 2014 all’11 gennaio 2015, insieme
a un itinerario assolutamentein tema, dedicato al “Trionfo della decorazione
in Villa”, che condurrà a Villa Maser, Villa Emo e Villa Corner Chiminelli.
Al centro dell’esposizione curata da Enrico Maria Dal Pozzolo - promossa dal
Comune di Castelfranco Veneto con il sostegno della Regione del Veneto, di
Treviso Glocal, del Rotary
Club di Castelfranco-Asolo, di numerose realtà locali e organizzata da
Villaggio Globale International - vi sono le vicende degli affreschi
realizzati da Paolo Veronese, sul volgere degli anni
Quaranta del Cinquecento, nella dimora progettata da Michele Sanmicheli e
costruita, poco dopo il 1540, a Treville di Castelfranco Veneto per il
patrizio veneziano Piero Soranzo.
Tra le prime opere realizzate al di fuori della sua città d’origine, è
questo sicuramente l’incarico più impegnativo e prestigioso
affrontato dal maestro agli inizi della sua carriera: interventoin cui si
afferma quel modello di lavoro in équipe (con Gian Battista Zelotti e
Anselmo Canera) che caratterizzerà in seguito
tutta l’attività di Paolo e della bottega e primo esempio di un dialogo tra
architettura e pittura, all’interno della decorazione in villa, che
raggiungerà il suo apice dieci anni più tardi nel lavoro svolto per la Villa
di Maser.
Nel 1818, caduta la Serenissima, “la Soranza” venne distrutta e gli
affreschi, staccati qualche anno prima dal conte Filippo Balbi e trasportati
su tela - utilizzando una tecnica considerata
ancora oggi esemplare - saranno suddivisi in numerose parti, per lo più
portati in Inghilterra e da lì dispersi in varie sedi pubbliche e private.
Una storia “dimenticata” che oggi viene riportata nuovamente all’attenzione
del pubblico grazie a questo evento.
Pochissimi tra i non addetti ai lavori sanno infatti che alcuni degli
affreschi veronesiani staccati - ad oggi il nucleo più consistente -
sono conservati nella sagrestia del Duomo di Castelfranco: restaurati per la
mostra saranno ora esposti al Museo Casa Giorgione e, per la prima volta,
affiancati ad altre parti significative
dell’impresa decorativa di Paolo, al modello tridimensionale della Villa, a
documenti storici e d’archivio e al bellissimo ritratto
- “firmato” dal Tintoretto - di Jacopo Soranzo, Procuratore della Repubblica
di Venezia: il più illustre dei Soranzo, che in laguna, guarda caso,
chiamarono il giovane Giorgione
a realizzare i perduti affreschi della facciata del loro Palazzo e che,
secondo talune ricostruzioni, risulterebbero anche tra i proprietari della
casa del pittore di Castelfranco.
Il fil rouge diventa esplicito.
Una committenza sensibile, attenta agli artisti emergenti come si direbbe
oggi, unisce i due straordinari interpreti del Cinquecento in pittura, che
in questa occasione s’incontrano nell’abitazione castellana dell’autore
della “Tempesta”, proprio nel salone in cui si ammira il famoso “Fregio
delle arti liberali e meccaniche” del Giorgione
e in cui verranno collocati alcuni degli affreschi di Veronese che
decoravano le sale e la loggia della “Soranza” .
In particolare, accanto a due raffigurazioni delle Virtù – la “Temperanza”
(o secondo una più recente interpretazione la Prudenza) e la bellissima
“Giustizia” – e accanto agli unici 6
“putti su balaustra” rintracciabili, dei 12 che decoravano le pareti della
loggia, sarà possibile ammirare anche lo splendido affresco di notevoli
dimensioni raffigurante
“Minerva tra la Geometria e la Matematica”, acquistato sul mercato nel 2003
dalla Regione del Veneto e conservato da allora a Palazzo Balbi a Venezia.
In uno spazio trapezoidale, delimitato da una cornice architettonica,
compaiono tre figure femminili sedute, avvolte in ricche vesti: al centro la
dea Minerva con elmo, corazza
e spada, a destra l’immagine allegorica della Geometria che impugna un
regolo, a sinistra la personificazione dell’Aritmetica che reca una tavola
con numeri iscritti.
È la celebrazione delle Arti e delle Virtù presiedute dalla dea della
Sapienza, a sottolineare il ruolo fondamentale riconosciuto allo studio e
all’esercizio dell’intelletto nel fascinoso
contesto della “Civiltà della Villa”, fenomeno d’assoluto rilievo per tutta
la storia della cultura veneta e rinascimentale e lo stesso che anima il
fregio giorgionesco, con i
suoi riferimenti ad astrologia, matematica, medicina, musica e pittura.
Di questo modo di sentire, di pensare e vivere, darà conto l’itinerario
collegato alla mostra: tra un florilegio di pitture, stucchi e architetture;
tra giardini e orti e tra artisti
come Veronese (autore degli affreschi di Villa Maser), Zelotti (attivo a
Villa Emo), Benedetto Caliari (a Villa Chiminelli) e Andrea Palladio,
artefice delle dimore di Maser e Fanzolo.
Nel paesaggio unico delle “Terre di Giorgione”.
Guida della mostra e dell’itinerario edita da Marsilio, con testi di E. M.
Dal Pozzolo, G. Cecchetto, L. Squizzato, F. Cocchiara
Ufficio Stampa
Villaggio Globale International, Antonella Lacchin
tel 041.5904893 - 335.7185874, a.lacchin@villaggioglobale.191.it
Museo Casa Giorgione,
piazza San Liberale, Castelfranco Veneto (TV).
Orario: martedì, mercoledì e giovedì 9.30 – 12.30
venerdì, sabato e domenica 9.30 – 12.30 e 14.30 – 18.30
(lunedì chiuso)
Prezzi biglietti: intero € 7,00 - ridotto € 5,00,
visite d’istruzione / visite scolastiche € 3,00.