Vincenzo Agnetti
Alberto Burri
Alexander Calder
Giorgio De Chirico
James Ensor
Lucio Fontana
George Grosz
Georges Hugnet
Emilio Isgro'
Jasper Johns
Oscar Kokoschka
Fernand Leger
Vladimir Majakovskij
El Lissitzkij
Rene' Magritte
Maurizio Nannucci
Claes Oldenburg
Pablo Picasso
Raymond Queneau
Enrico Baj
Robert Rauschenberg
Kurt Schwitters
Yves Tanguy
Raoul Ubac
Ben Vautier
Andy Warhol
William Xerra
Ylla
Ossip Zadkine
Biancastella Antonino
Rita De Tata
Patrizia Moscatelli
Sergio Risaliti
Maria Letizia Sebastiani
Silvia Alessandri
Micaela Sambucco
In Alfazeta e' in mostra una nutrita selezione di libri d'artista conservati nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: per una storia trasversale dell'arte del Novecento. "Non solo Torah" presenta bibbie rare e codici preziosi. In occasione di Artelibro Festival.
Alfazeta
Libri d'artista della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
a cura di Sergio Risaliti
in collaborazione con Maria Letizia Sebastiani, Silvia Alessandri, Micaela Sambucco
In occasione dell’undicesima edizione Artelibro Festival del Libro e della Storia dell’Arte, sarà presentata martedì 16 settembre alle ore 19.00, grazie alla collaborazione della Biblioteca Universitaria di Bologna che ha messo a disposizione la sua prestigiosa Aula magna e i suoi arredi, la mostra ALFAZETA, una nutrita selezione di libri d’artista conservati nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Si tratta di libri straordinari, in tiratura limitata, illustrati da alcuni tra i massimi artisti che hanno operato nel secolo scorso e che si sono misurati, oltre che con la pittura e la scultura, anche con l’oggetto libro. Libri che sembravano riservati a una ristretta cerchia di bibliofili e collezionisti e che ora sono patrimonio comune, in seguito all’acquisto da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Collezione di Loriano Bertini, conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, e offerti alla fruizione di tutti nell’importante cornice della Biblioteca Universitaria di Bologna, composta, quasi a contrappunto, da rari e preziosi manoscritti, incunaboli e cinquecentine.
Il progetto espositivo a cura di Sergio Risaliti – e realizzato in collaborazione con Maria Letizia Sebastiani, Silvia Alessandri e Micaela Sambucco della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze- costituisce una campionatura essenziale della cospicua raccolta della biblioteca fiorentina. Il titolo ALFAZETA richiama alla mente una forma di consultazione elementare e primaria, una possibile selezione secondo la prospettiva alfabetica, che vige e detta legge in ogni archivio, in quel labirinto che è la biblioteca. Per ogni lettera dell’alfabeto la scelta è ricaduta su un artista, e in molti casi il punto di partenza è stata la qualità intrinseca dell’oggetto libro, con le sue specifiche editoriali e il suo peculiare design.
Due sole eccezioni a questa regola: una coppia composta da un letterato artista e da un artista: Raymond Queneau insieme a Enrico Baj, a rappresentare la lettera Q e una doppia rappresentanza di artisti per la lettera L: El Lissitzky con un altro poeta artista, Vladimir Majakovskij e Fernand Léger con le sue composizioni in colori ad illustrare un’ opera di Blaise Cendrars.
Da sempre il libro con le sue pagine bianche ha attratto l’artista, in una competizione antica con il mondo delle parole, dominio incontrastato di poeti e scrittori. Pittori e scultori si sono impossessati di quello ‘scrigno’ cartaceo per restituirlo trasformato secondo un fare arte diverso, plastico e visivo, manipolandone la forma, i caratteri, scegliendo la qualità della carta, giocando con le misure, l’inizio e la fine, il recto e il verso, il bordo della pagina, con la composizione grafica e l’impaginato, fino a distribuire parole e caratteri in libertà sul foglio, usato come materia povera, quindi bruciato, tagliato, stropicciato e impastato con ogni sorta di elemento utile a farsi lettera e segno.
In quell’arca del sapere che è la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dal 2000 si conserva il Fondo d’Artista costituito dalla preziosa raccolta acquistata dallo Stato dal collezionista industriale pratese Loriano Bertini, che per circa 40 anni ha raccolto libri d’arte e d’artista fino a formare una collezione di circa 4500 libri, grazie alla quale è possibile ricostruire trasversalmente una storia dell’arte del Novecento: simbolismo e nabis, fauves, cubismo, espressionismo, futurismo italiano e russo, dada, surrealismo, fino ai movimenti delle neoavanguardie della seconda parte del Secolo.
Tra le molte rarità esposte in questa occasione, si fanno notare per qualità Fêtes di Alexander Calder e Gold di Andy Warhol: uno è un’epifania di colori, un equilibrismo di forme, l’altro è un libro d’oro prezioso come un’icona neo-bizantina. Dalla lettera A di Vincenzo Agnetti alla Zeta di Ossip Zadkine si è inteso organizzare la mostra come un itinerario nell’arte del libro d’artista del Novecento, partendo da Oscar Kokoschka (1908) e Fernand Léger (1919) fino ad arrivare alle più contemporanee invenzioni di Claes Oldenburg, Jasper Johns, Maurizio Nannucci ed Emilio Isgrò. Passando naturalmente per il surrealismo di René Magritte, la metafisica composizione di Giorgio De Chirico, la genialità di Pablo Picasso, la verve grafica di El Lissitszky, il taglio di Lucio Fontana, la ferita aperta nella carta da Alberto Burri e molte altre declinazioni di questa modalità artistica su carta.
In mostra i libri d’artista di: Vincenzo Agnetti, Alberto Burri, Alexander Calder, Giorgio De Chirico, James Ensor, Lucio Fontana, George Grosz, Georges Hugnet, Emilio Isgrò, Jasper Johns, Oscar Kokoschka, Fernand Léger, Vladimir Majakovskij / El Lissitzkij, René Magritte, Maurizio Nannucci, Claes Oldenburg, Pablo Picasso, Raymond Queneau / Enrico Baj, Robert Rauschenberg, Kurt Schwitters, Yves Tanguy, Raoul Ubac, Ben Vautier, Andy Warhol, William Xerra, Ylla, Ossip Zadkine.
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Non solo Torah
Bibbie rare e codici preziosi dai fondi ebraici della Biblioteca Universitaria di Bologna
A cura di Biancastella Antonino, Rita De Tata, Patrizia Moscatelli
Nell’anno in cui ArteLibro amplia i propri orizzonti diventando un Festival del Libro e della storia dell’Arte, la Biblioteca Universitaria di Bologna offre un contributo particolare, valorizzando un fondo di codici che si è rivelato in questi ultimi anni fonte di scoperte straordinarie: quello dei manoscritti ebraici.
Il pubblico potrà ammirare esemplari ricchi di miniature e parti testuali che formano disegni preziosi: squisite opere di un’arte raffinata, che ben si addicono a questa “edizione speciale” di ArteLibro. Fra i pezzi più preziosi spiccano esemplari di Bibbie membranacee dei secoli XIII e XIV; in particolare nel ms. 2198, che contiene il Pentateuco e gli Agiografi, parte della masorah magna si allarga sul bordo sinistro della pagina con micrografie che prendono fantasiosamente forme diverse – asce e uccelli – in altri casi la micrografia si trova sul margine inferiore della pagina con forme che vanno dai fiori penduli, alle infiorescenze e teste di animali fantastici. In mostra anche una delle Bibbie più antiche che la BUB conserva: un codice pergamenaceo di grande formato datato 1193 in grafia quadrata ashkenazita, proveniente come altri codici ebraici dal Convento di San Salvatore dove fu ammirato nel 1702 da Bernard de Montfaucon. Eccezionalmente verrà messo in mostra il Canone di medicina di Avicenna, famosissimo codice membranaceo del sec.XV, le cui sei grandi miniature, ancora oggi dall’interpretazione controversa, compaiono spesso nelle citazioni iconografiche di storia della medicina. Ma la BUB possiede anche un altro codice pergamenenaceo, il ms 2297 del sec. XIV, contenente solo la prima parte del Canone di Avicenna, ma che ha una particolarità: contiene, all’interno di una cornice dorata, una miniatura in cui è raffigurato proprio il suo autore, Avicenna.
La descrizione dei preziosi undici pezzi della mostra potrebbe continuare, dal momento che ognuno di essi presenta qualche elemento di rarità, tanto che tutti furono scelti da Napoleone per essere trasferiti a Parigi per arricchire il patrimonio della Biblioteca Nazionale di Francia e furono restituiti a Bologna solo dopo la Restaurazione, ma vi segnaliamo ancora una curiosità: un rotolo pergamenaceo, il rotolo di Ester, databile fra il XVII e il XVIII Secolo, che contiene una strana annotazione in latino alla fine del testo, nella sezione agganciata all’unico perno ligneo. In essa l’abate Giovanni Mingarelli dei Canonici regolari di San Salvatore di Bologna dichiara che il canonico di Santa Maria Maggiore Pio Fabri, che gli ha fatto dono del piccolo rotolo di Ester, lo ritiene “valde antiquum”, ma aggiunge: “ ego contra sentio”. Insomma le dispute sull’antichità dei rotuli della Bibbia, non accadono solo ai giorni nostri!
Immagine: Rene Magritte
Informazioni: Biblioteca Universitaria di Bologna tel. 051 2088306
responsabile: direzione@bub.unibo.it
Ufficio stampa:
Irene Guzman: irene.guzman@artelibro.it – +39 349 1250956
Sara Zolla: sara.zolla@artelibro.it – + 39 346 8457982
sito internet: www.artelibro.it
Opening martedì 16 settembre, ore 19.00
Biblioteca Universitaria di Bologna
via Zamboni, 33 Bologna
Orari:
lunedì-venerdì 10.00-18.00
sabato 9.30-13.00
domenica chiuso
sabato 20 settembre apertura straordinaria 9.30-18.00
ingresso gratuito