Selfie. Il corpo dell'artista diviene l'oggetto da esaminare, scansionare, manipolare; le copie digitali divengono modello per la creazione di lavori, dalla scultura all'incisione, dall'installazione al disegno, fino alla pittura.
a cura di Marco Bazzini
“People have this idea about ‘digital’ that you just press the button and the machine spits something out, which couldn’t be further from the truth”.
(Richard Dupont)
L’artista newyorchese Richard Dupont, dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti in America ed aver esposto le sue opere in Korea, in Svizzera, in occasione della prestigiosa fiera Art Basel, in Germania, Svezia ed Inghilterra, approda per la prima volta in Italia con una mostra personale presso il nostro spazio espositivo. Egli conduce da circa un decennio una ricerca all’avanguardia nel campo delle arti lavorando a partire dalla tecnica di stampa 3D.
Il corpo dell’artista diviene l’oggetto da esaminare, scansionare, manipolare tramite speciali software e stampanti; le copie digitali che ne derivano divengono il modello per la creazione di una vasta gamma di lavori, dalla scultura all’incisione, dall’installazione al disegno, fino alla pittura. Un processo complesso durante il quale materiali e tecniche tradizionali come il gesso o le colate di bronzo si alternano a materiali e tecniche di fabbricazione estremamente sperimentali come la scansione digitale, il silicone e il poliuretano fuso.
Nel grande gioco del rappresentare se stessi – scrive Marco Bazzini - che da sempre accompagna la nostra storia e che nel presente ha trovato un’ampia diffusione attraverso i social come inclinazione verso la sola confessione di evidenza, (…) Richard Dupont propone un passo laterale, così come si richiede a un artista. L’approfondita e articolata analisi del suo corpo, o di altri frammenti anatomici dello stesso come le mani, esulano dal solo effetto di una ricerca che aspira alla rassomiglianza del soggetto per farne prima di tutto un prodotto che nasce e attiva immaginazione così come memoria. Nel suo caso quella digitale, liquida e facilmente manipolabile attraverso i software, e che dal 2001 è all’origine di tutto il suo percorso come unica matrice dopo aver acquisito l’intera scansione del suo corpo presso una base militare statunitense. (…)
Con un unico selfie, Dupont procede non nel realizzare la semplice riproduzione di se stesso ma nel dispiegare differenti tracce, a partire da se stesso, che rappresentano una possibile evoluzione culturale che influenza il senso dell’identità e dell’io nella nostra società.
Richard Dupont (New York, 1968) è un artista americano che vive e lavora a New York City. Le opere che egli crea variano dalla scultura, al disegno, all’installazione, alla pittura, all’incisione. I suoi lavori sono attualmente esposti al New York’s Museum of Arts and Design (MAD): Out of Hand: Materializing the Postdigital. Inoltre una sua scultura intitolata Going Around by Passing Through, in alluminio fuso e alta oltre 4 metri, è installata di fronte al MAD sul Columbus Circle fino al 3 Settembre 2014. Egli ha conseguito un BA (Bachelor of Arts) presso il Dipartimento di Arti Visive e Archeologia dall’Università di Princeton; e il prossimo Novembre il MAD gli consegnerà ufficialmente il premio per le sue significative innovazioni nel campo delle arti e del disegno digitale. Tra le sue mostre personali si ricordano quelle presso il Middlebury College Museum of Art, il Hudson Valley Center for Contemporary Art, e Lever House Art Collection. I suoi lavori fanno parte nelle collezioni permanenti di numerosi musei tra cui: Museum of Modern Art (MoMA), Whitney Museum of American Art, Museum of Fine Arts di Boston, il Brooklyn Museum e la New York Public Library Print Collection.
Inaugurazione 25 settembre ore 18
Eduardo Secci Contemporary
via Fra' Giovanni Angelico, 5r Firenze
mar-sab 10-13:30 e 14:30-19
ingresso libero