Storia di un'amicizia e di quadri. L'esposizione mette a fuoco, tramite cinque opere pittoriche, il rapporto di amicizia e di reciproca stima professionale tra Giovanni Carnovali detto il Piccio e Pietro Maria Ronzoni.
Banca Popolare di Bergamo aderisce anche quest’anno alla manifestazione Invito a Palazzo con due distinte iniziative
riferibili alla stagione culturale sviluppatasi in Europa a cavallo tra XVIII e XIX secolo, tra Neoclassicismo e
Romanticismo.
Come nelle passate edizioni di Invito a Palazzo, Banca Popolare di Bergamo ha inteso cogliere l’occasione espositiva per
approfondire e valorizzare alcuni aspetti della sua raccolta d’arte e di presentarne quindi i risultati al pubblico degli
appassionati.
In particolare si è inteso volgere l’attenzione da un lato allo speciale rapporto di amicizia e di stima che legò per più di
trent’anni i pittori Pietro Maria Ronzoni (Sedrina 1781-Bergamo 1862) e Giovanni Carnovali detto il Piccio (Montegrino,
Varese 1804-Coltaro Parmense 1873), nel 210° anniversario della nascita di quest’ultimo, dall’altro a uno dei dipinti più
affascinanti e misteriosi della collezione della Banca, che le ricerche svolte nell’occasione hanno consentito di attribuire
al raro e raffinato pittore inglese Guy Head (Carlisle 1760-Londra 1800).
PICCIO/RONZONI. Storia di un’amicizia e di quadri
La mostra costituisce un omaggio, semplice ma significativo, al grande pittore Giovanni Carnovali detto il Piccio
(Montegrino, Varese 1804-Coltaro Parmense 1873) nel 210° anniversario della nascita. Realizzata attingendo quasi
esclusivamente alla collezione d’arte di Banca Popolare di Bergamo, l’esposizione mette a fuoco, tramite cinque opere
pittoriche di notevole qualità, il rapporto di amicizia e di reciproca stima professionale tra il Piccio e Pietro Maria
Ronzoni (Sedrina 1781-Bergamo 1862), il celebre paesista vissuto tra XVIII e XIX secolo, nella stagione di passaggio tra
Neoclassicismo e Romanticismo.
L’amicizia tra i due pittori è fatto ben noto ed è testimoniata oltre che dai documenti anche dai quattro ritratti che il
Carnovali dedicò al più anziano maestro nel corso della sua vita artistica, in un arco di tempo lungo circa trent’anni, tra il
1825 e il 1858. Il percorso espositivo, allestito nel Salone Centrale della Banca dal 4 al 5 ottobre 2014, allinea un ritratto di Ronzoni
eseguito dal Piccio; un autoritratto del Piccio, un raro autoritratto di Ronzoni, un dipinto di soggetto biblico del Piccio
(Davide placa il re Saul con il suo canto), un Paesaggio ideale (I filosofi o La Scuola di Atene) di Ronzoni. Cuore della
mostra sono i ritratti e gli autoritratti, che oltre all’amicizia tra i due protagonisti dell’Ottocento bergamasco tematizzano l’identità e il ruolo dell’artista in età romantica. Si tratta di due tipologie che in modo diverso implicano una forte autocoscienza di sé in una fase storica che vede il radicale modificarsi dello status sociale dell’artista e della sua
collocazione nel sistema contemporaneo dell’arte. L’autoritratto presuppone infatti l’esistenza di un pubblico interessato alla personalità del suo autore; fissa una immagine di sé come individuo “straordinario”, con finalità anche promozionali. Può trasformarsi in una sorta di “confessione”, di autoanalisi, di muto, solitario e profondo colloquio con sé stessi. L’esposizione è accompagnata da un opuscolo appositamente realizzato con sintetiche schede critiche delle opere e brevi biografie dei due autori.
Inaugurazione 4 ottobre ore 10
Chiostro di Santa Marta (Banca Popolare di Bergamo)
piazza Vittorio Veneto, 8 Bergamo
ingresso libero