Ramona Banfi, Tommaso Donati, Marta Malinverni e Laura Morosoli rappresentano il senso del cambiamento attraverso immagini che sono testimonianza di un 'passaggio'.
Quattro giovani artisti riuniti a rappresentare il senso del cambiamento attraverso
immagini che sono innanzitutto testimonianza di un passaggio. Il tema Trasformazioni
inteso – seppur in visioni estremamente individuali – come movimento, deviazione e
necessità: l’evoluzione del paesaggio, dell’habitat, di architettura urbana e industriale, il
progresso cui l’uomo ha sottoposto materiali e strutture.Ramona Banfi (“Wrong or Not”) affronta il tema dal punto di vista della materia, in una
duplice e antitetica prospettiva: il confronto critico tra stato grezzo e textures, tra
origine e crescita, tra unicità e standardizzazione in un’ottica che aspira all’equilibrio
tra conservazione e globalizzazione nella cura del territorio.
Il progetto di Tommaso Donati (“Reincarnazione”) verte sull’idea di trasferire sui
materiali un’impronta vitale nel contrasto tra luogo sacro e natura incontaminata, in
esiti che rimandano all’arte astratta: il risultato di una percezione visiva a traslare il
reale da staticità immobile a pulsazione, una catarsi degli oggetti in senso metaforico.
Marta Malinverni nelle sue immagini (“Pulvis es”) pone l’accento sull’impatto dello
sviluppo industriale e dell’opera dell’uomo sull’ambiente e sul concetto di assimilazione
di tale cambiamento nello scenario complesso e suggestivo dell’ex cementificio della
Saceba: il fabbricato come emblema di un passato che ha condizionato lo spazio
circostante.
La serie di opere di Laura Morosoli (“Berlin”) ci consegna una visione attenta e
introspettiva delle mutazioni di una Berlino in continua evoluzione: i contrasti
chiaroscurali si allineano all’antinomia tra vecchio e nuovo, tra un presente che rincorre
il passato per superarlo a grandi passi, seguendo angolazioni in cui lo sguardo si posa su
zone urbane di passaggio trasformate in estensioni allegoriche.
Le loro riflessioni sono cariche di domande e prive di giudizi. Ci forniscono una visione
oggettiva necessaria a cogliere i segni di un progresso inevitabile ma forse
diversamente gestibile. E l’attenzione alle trasformazioni del paesaggio rivela
soprattutto un’ansia che non è preoccupazione, ma interrogativo su ciò che NOI siamo
diventati. Come se le tracce della sostanza rimasta fossero la carta d’identità dell’etica
che ci distingue.
Presentazione a cura di Barbara Paltenghi Malacrida
Inaugurazione: domenica 12 ottobre 2014 alle ore 15
Galleria Mosaico
via Emilio Bossi 32 Chiasso
Orari di apertura:
dal martedì al sabato, ore 15-18 e su appuntamento. Domenica, lunedì e festivi chiuso. Apertura straordinaria domenica 2 novembre.
ingresso libero