Io cero. L'artista si esprime attraverso differenti linguaggi coniugati con temperature a traiettorie incrociate. Tra gli oggetti in mostra un multiplo d'artista realizzato per l'occasione.
a cura di Stefano Monti
Il progetto realizzato per Multiplo da Matteo Attruia fin dal suo titolo ci conduce sulla soglia dello spaesamento, delle contaminazioni, di un sottile quanto incessante sarcasmo. Tale progetto si annuncia ai passanti e visitatori con Once upon a time, scritta al neon, e ci trasporta, per incanto, in uno spazio altro, non solo fisico, dove si è invitati a chiedere, ringraziare, riflettere, meditare, agire, davanti all’installazione site specific Io cero, realizzata con tutti i multipli d’artista prodotti in esclusiva per la mostra, offrendoci la partecipazione ad una liturgia pagana.
Io cero può apparire come un errore grammaticale indotto dalla mancanza del correttore, un meccanismo digitale che intercede nell’azione umana e la spinge sul limite della mistificazione, dell’equivoco, dello sfalsamento percettivo.
Io cero occupa il posto di io c’ero, forse. Asserzione di presenza dell’artista, che innesca il processo e crea l’opera. L’installazione è realizzata da una serie di 49 ceri, serie limitata, destinata alla sparizione e all’impermanenza attivate dalla consunzione della materia. Attruia accende e brucia i ceri e solo l’intromissione del pubblico e di una presa di responsabilità verso l’arte, quale è l’atto dell’acquisto, può fermare il processo. Il percorso dell’esposizione è costellato d’indizi, azioni, attivazioni, che si raccordano nell’essere e nell’apparire dell’artista quanto dell’opera nello spazio e dell’intervento del pubblico, che smette il ruolo passivo della contemplazione, o dell’atto votivo, al quale il cero è normalmente deputato, per assurgere a “coefficiente arte” in quanto organismo che media e agisce con e sull’opera.
Matteo Attruia è nato a un certo punto, non cerca nessun approdo sicuro e preferisce, nel suo abile viaggio da profugo del concetto, una rassicurante domanda a fronte di una discutibile risposta. Ha lavorato in diverse parti del mondo ed esposto a Cracovia, Milano, New York, Nova Gorica, Parigi, Roma, Trieste... La sua pratica artistica supera le categorie tecniche date dalla specializzazione del medium, ci attrae per le sue iconografie pop, ironiche, scanzonate, sarcastiche, ma dopo poco l’attrazione istintuale diventa pensiero, critica, riflessione, processo di avvicinamento tra oggetto d’arte e spettatore, tra pratica artistica ed osservatore.
Ora è qui.
www.matteoattruia.com
Multiplo è studio grafico e spazio aperto alla progettualità collettiva, pronto a sostenere e ospitare progetti propri o altrui, nell’ottica di costituire e promuovere una dialettica tra figure professionali dei diversi campi e settori della ricerca artistica, e tra queste e la Comunità che lo ospita. Le recenti attività sono volte ad indagare la relazione con il prossimo (inteso come vicino), cercando con il quartiere di Santa Croce e con la città di Padova un dialogo basato sulla presentazione e condivisione di proprie esperienze.
www.multiplo.biz
Inaugurazione venerdì 10 ottobre alle ore 18
Multiplo
via Giordano Bruno, 24/B Padova
tutti i giorni 10-13 e 15.30-19
ingresso libero