Il contromovimento: l'arte. Simposio. Il 27 gennaio negli spazi del Museo Laboratorio e' stata inaugurata la mostra 'Das Auge sieht nicht, l'occhio non vede'. L'esposizione ha presentato accanto ai 52 'disegni alla lavagna' di Rudolf Steiner una scelta di opere di artisti contemporanei, Josef Beuys, Luigi Ontani, Achille Perilli, Ilija Soskic, Ikeda Uemon, nell'intento di tracciare una rete possibile di rapporti elettivi all'interno di un rigoroso percorso ontologico-ermeneutico. Da tale confronto e' nata l'esigenza di questa tavola rotonda.
SIMPOSIO
"Il contromovimento : l'arte"
Venerdì 27 febbraio ore 15:00 - 20:00
Interverranno:
Walter Kugler, Direttore del Rudolf Steiner Archiv, Dornach Svizzera;
Simonetta Lux direttore del MLAC;
Veit Loers, storico dell'arte, già direttore del Museo Abteiberg di
Mönchengladbach, adesso direttore del museo Fridericianum e di Dokumenta a
Kassel;
Wolfgang Zumdick, storico dell'arte e filosofo;
Lucia Latour, coreografa, gruppo "Altro", docente presso l'Università La
Sapienza Roma 1 e Roma 3;
Vittorio Leti Messina, architetto;
Francesca Rachele Oppedisano, dottoranda di ricerca;
Dragika Soskic Cacic, critica e politologa dell'arte;
Uemon Ikeda, artista;
Ilija Soskic, artista.
Testimonianza scritta di Harald Szeemann
Il 27 gennaio negli spazi del Museo Laboratorio di arte contemporanea
dell'Università di Roma "La Sapienza" è stata inaugurata la mostra "Das Auge
sieht nicht, l'occhio non vede". L'esposizione ha presentato accanto ai 52
"disegni alla lavagna" di Rudolf Steiner una scelta di opere di artisti
contemporanei, Josef Beuys, Luigi Ontani, Achille Perilli, Ilija Soskic, Ikeda
Uemon, nell'intento di tracciare una rete possibile di rapporti elettivi
all'interno di un rigoroso percorso ontologico-ermeneutico. Da tale confronto è
nata l'esigenza di questa tavola rotonda in programma presso il Museo
Laboratorio venerdì 27 febbraio dalla ore 15.00 alle 20.00.
I "disegni alla lavagna" non nascono nell'intenzione del loro autore come
"opere d'arte" ma come segni di pensiero ("Denkzeichen"): rappresentano la
possibilità di articolare "un'arte dopo i termini" che, al di là delle
categorie artistiche e dei vocaboli storicizzati, si offre come "eventualitÃ
del sapere". Il discorso in atto nelle conferenze appare anch'esso come
l'eventualità di una filosofia pratica, di un idealismo concreto. Steiner
occupandosi di conoscenza, vita sociale e volontà di sapere si è rivolto al
pensiero filosofico e scientifico per ribaltare le categorie estetiche del bello
e dell'idea per "vedere la scienza con l'ottica dell'artista e l'arte con quella
della vita", superando d'un solo colpo la dicotomia tra la scienza e ciò che
pertiene all'operare artistico: l'arte come vettore di conoscenza e la scienza
assunta come metodo conoscitivo.
Si tratta di una pensiero che, coinvolgendo operativamente la moderna
critica d'arte e necessariamente gli ambiti umanistici e scientifici, intende
capovolgere i consueti canoni estetici passando attivamente dall'ambito
riflessivo a quello attivo, dalla parte degli artisti, dalla parte di
un'estetica "al maschile" intesa in senso nietzschiano. A partire da questo
orizzonte di senso, s'intendono valicare i consueti confini disciplinari dando
voce agli artisti ai filosofi e agli scienziati coinvolti nel dibattito.
Molti sono stati gli intellettuali e gli artisti che, occasionalmente o
con continuità , hanno trovato nelle modalità espressive del pensiero elaborato
da Steiner motivo di sosta. L'eterogeneità dei contenuti teorici elaborati nel
segno dell'Antroposofia immette il filosofo austriaco nel circolo di quei
maîtres a pensée in grado di alimentare il libero esercizio del "domandare".
Torna quindi attuale l'esigenza di un confronto con ciò che tale pensiero
implica d'inarticolato nel tentativo di determinare nuove possibili connessioni
proprio all'interno di ciò che sfugge e resta, forse necessariamente, opaco.
Immagine: un disegno di Rudolf Steiner
M L A C
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
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