Idee e progetti. Un modo di fare arte che lo impegna a esplicitare tutti quei passaggi che scandiscono il momento creativo: l'ispirazione, l'ideazione, la realizzazione.
a cura di Emiliana Mongiat
Un titolo e un’esposizione estremamente significativi per un artista che lavora nell’area del concettuale, che considera cioè l’ideazione di un’opera e il pensiero che la genera passaggi fondamentali del proprio operare e parti integranti delle proprie creazioni.
Un modo di fare arte che lo impegna a esplicitare, documentandoli, tutti quei passaggi –prima mentali, poi operativi– che scandiscono il momento creativo: l’ispirazione, l’ideazione, la realizzazione. Non è un percorso facile in quanto le opere di GP Colombo sono installazioni di grandi dimensioni nelle quali l’ideazione deve rapportarsi alla conoscenza dei materiali, alla capacità della loro gestione e alla duttilità che l’opera dovrà avere per poter colloquiare armonicamente con gli spazi che la ospiteranno.
Percorsi che in questa occasione GP Colombo ha dichiarato e resi visibili attraverso gli schizzi, i disegni, i modelli da lui messi a punto durante la sua attività artistica che data a partire dagli anni novanta. La mostra sottolinea, pertanto, come per questo artista, il momento dell’ispirazione si collochi in due ambiti diversi e molto precisi: la mitologia, o meglio la scoperta degli elementi minimali che sostanziano le forme visibili del mondo degli dei e il lavoro degli uomini, la loro fatica, il loro disagio. Due tematiche conflittuali nel loro sviluppo in quanto la prima è collocata nella sfera astratta della cultura, la seconda nella realtà del quotidiano (anche se ormai storicizzato) che trovano, però, nelle forme dell’arte create da GP Colombo un identico linguaggio espressivo fatto di immagini forti, di strutture complesse, di rimandi simbolici che, pur appartenendo al mito, trovano riferimenti nel reale. In secondo luogo l’esposizione mette in luce come ognuno dei percorsi di pensiero e di lavoro da lui affrontati abbia avuto caratteri e sviluppi differenti, esemplificati dalle idee e dai progetti messi a punto per le installazioni dedicate alle cerauniae (punte di freccia, dal 1997), al monolito (dal 2001), a Efesto (dal 2004), a Storie di terra (dal 2007), e ai simpula (mestoli rituali, dal 2009).
In tutti questi progetti la ricerca si concretizza nell’identificazione di un oggetto che diventa la sintesi e il simbolo del concetto insito nella tematica, elemento concreto e tangibile come lo sono le punte di freccia, l’incudine, i mestoli rituali o le falci e i falcetti. Le opere di GP Colombo diventano quindi l’espressione di una conoscenza artistica e tecnica che si trasforma in un gioco concettuale sottile e colto, fatto di rimandi simbolici fra passato e presente, di cui gli oggetti del mondo contadino diventano esempio significativo: non solo strumenti di lavoro quotidiano ma anche simboli universali dalla potenza straordinaria, il primo legato alla lotta per i diritti civili, il secondo al perenne confronto dell’uomo con la morte.
Inaugurazione 18 ottobre ore 17
Circolo Culturale
Via Mazzucchelli, 75 (Sala Riunioni) Cameri
tutti i giorni 8-23; chiuso gio e dom 12.30-14
ingresso libero