Egli ha realizzato le sue grafiche piu' recenti mettendo a confronto forme pure - variamente combinate e accordate per narrare storie simboliche con immagini perfette, tratte dalle vicende virtuali di quell'universo tecnologico che l'autore porta racchiuso in se' - e immagini reali, fotograficamente documentate, concepite come spazi variamente stratificati in cui si verificano incontri misteriosi.
Inaugurazione, sabato 28 febbraio alle ore 18
…Le grafiche dei periodi precedenti e quelle che ha esposto in pubblico negli ultimi anni rappresentano indubbiamente una buona occasione per comprendere un discorso originale, che l’autore intraprende con la forza espressiva di una doppia immagine che egli realizza servendosi di due mezzi completamente differenti.
Jejčič è infatti anche fotografo e ha indirizzato i suoi studi delle forme artisticamente rilevanti di cui ci troviamo circondati, alla scoperta di scorci paesaggistici in grado di mediare un messaggio artistico attraverso i segni della presenza umana in un determinato luogo: soprattutto con i colori, che sono destinati a svanire col tempo.
Egli ha realizzato le sue grafiche più recenti mettendo a confronto forme pure - variamente combinate e accordate per narrare storie simboliche con immagini perfette, tratte dalle vicende virtuali di quell’universo tecnologico che l’autore porta racchiuso in sé - e immagini reali, fotograficamente documentate, concepite come spazi variamente stratificati in cui si verificano incontri misteriosi.
Questa combinazione viene realizzata con le immagini perfettamente compiute “sospese†in primo piano, che Jejčič crea - come sempre - facendo ricorso ad una raffinata geometria tridimensionale, e con le forme dalla struttura incerta, spezzettate e aggrinzite, che alludono al comportamento distruttivo e irresponsabile dell’uomo collocate sullo sfondo.
Sembra che egli abbia voluto esprimere l’atmosfera magica di quello spazio intermedio che l’uomo non riesce mai a conquistare fino in fondo a causa della sua greve “terrestrità â€. “Sopra†ci troviamo davanti a una forma compatta, monocromatica, univoca, chiaramente definita, “sotto†c’è invece un rilievo morbido, variopinto, polisemico, dai contorni del tutto casuali.
Possiamo dire che con questa opera dai risvolti metafisici l’artista ci invita a un vero “dialogo tra modi di pensare differentiâ€.
Nei fogli grafici del ciclo Alfa e Omega appare evidente più che nelle opere precedenti un uso veramente magistrale della serigrafia, una tecnica grafica moderna alla quale Jejčič riesce a infondere quella forza espressiva, che non si può ottenere con nessun’altra tecnica del passato.
Questi fogli presentano superfici morbide e contorni decisi e consentono alla luce di ammorbidire anche i colori più densi, di graduare i passaggi tonali. Chiaramente riconoscibile per il suo stile, Jejčič resta fedele anche in queste grafiche alle sue ormai collaudate soluzioni formali e non chiede aiuto al computer.
Proprio quando ci saremmo aspettati che la complessità formale e l’estrema precisione nei particolari che distinguono i suoi lavori potessero rappresentare il risultato di un’elaborazione al computer, veniamo invece a sapere che si tratta di un esemplare esercizio di abilità manuale e di arguzia interpretativa realizzata con l’aiuto di fotografie perfettamente inquadrate nella struttura compositiva del foglio grafico.
Jejčič si serve del computer soltanto nei preparativi (trattandosi di lui, dovremmo dire nei ritocchi) per la stampa. Egli ammette di essersi lasciato conquistare dalla funzionalità del computer durante i suoi tentativi di raggiungere la perfezione tecnica nella fase preparatoria, ma di essersene poi servito soltanto come di uno strumento.
E questa mostra rappresenta la prova che egli riesce a tenere ancora la situazione sotto controllo.
Stane Bernik
(estratto dal catalogo “Danilo Jejčič†per la mostra alla galleria d’arte A+A di Venezia del novembre – dicembre 2003)
DaniIo Jejčič, nato ad AjdovÅ¡čina (SLO) nel 1933, frequentò la Scuola di Design a Lubiana, iscrivendosi quindi all’Accademia di Belle Arti di Lubiana, dove nel 1971 conseguì il diploma nella sezione di pittura con i! professore Gabrijel Stupica. Dal 1973 al 1996 fu curatore e direttore della Pilonova galerija di AjdovÅ¡čina.
Vive e lavora in Gregorčičeva ul., 11 - 5270 AjdovÅ¡čina SLO Tel 003865 36 81 086
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16 -19.30
La Roggia
associazione culturale pordenone
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone
tel. e fax 0434 552174