Reflexions. In mostra 20 lavori fra installazioni, sculture e una nuova opera che l'artista ha concepito appositamente: rappresenta un'evoluzione di alcuni dei concetti su cui riflette fin dagli anni Settanta.
“Tout ce qui s’élève converge” (Tutto ciò che si eleva converge) sosteneva il teologo francese Pierre Teilhard de Chardin. E’ con questo spirito che la Galleria Aveline desidera introdurre il suo invito a Galleria Continua, nella convinzione comune che l’arte sia un linguaggio capace di superare tempo e confini, in nome di una collaborazione che avvicini realtà apparentemente tra loro lontane: una storica galleria francese specializzata in antiquariato e una galleria d’arte contemporanea che dall’Italia ha cercato di costruire ponti che la collegassero al mondo, alcuni capolavori dell’arte del XVIII° sec. e le opere di un illustre rappresentate dell’Arte Povera.
Attiva dal 1956 la Galleria Aveline rappresenta un’eccellenza nel suo campo per la qualità e la varietà di mobili e oggetti antichi in grado di proporre. Punto di riferimento per il collezionismo internazionale, mantiene inoltre stretti rapporti con importanti musei, tra questi il Museo d’Orsay e il Louvre a Parigi, il Metropolitan e il Corning Museum of Glass a New York, Les Musées de Compiègne du Trianon a Versailles, il Toledo Museum a Toledo (Ohio), il Philadelphia Museum a Filandelfia, il Museum of Legion of Honor a San Francisco.
Per questa mostra Galleria Continua seleziona una ventina di opere di Michelangelo Pistoletto, installazioni e sculture ed una nuova opera che l’artista concepisce appositamente per questo evento.
Réflexions è il titolo della mostra che si articola negli spazi della Galleria Aveline, un gioco di riflessi e rimandi come sottolinea Jean-Marie Rossi “riflessi di un mobile del XVIII° secolo sugli specchi rotti di Pistoletto, ammiccamenti al secolo dei Lumi nelle cornici dorate in stile Luigi XVI dell’artista italiano, giochi d’echi e di riflessi da un’opera all’altra ed una riflessione, l’arte non si classifica in secoli né ha frontiere”.
Quando nel 1962 Michelangelo Pistoletto presenta i primi Quadri Specchianti dichiara: “Se i Quadri Specchianti registrano la realtà, possiedono anche una dimensione temporale che, fino alla loro creazione, non esisteva nell’arte (…) Il riflesso nello specchio, mobile, fa parte del tempo presente, che ricomincia indefinitamente. Quando lo spettatore si allontana, entra già in un futuro che lo specchio registra. Cosi i tre tempi si sovrappongono in modo sincronizzato: la superficie riflettente metabolizza passato e futuro in un presente eterno, e offre allo spettatore un’esperienza fenomenologica del tempo”. Emblematica da questo punto di vista una delle opere in mostra, Buco Nero.
Qui la superficie dello specchio argentato, con la sua forma circolare, dà forma ad un buco nero assorbente. Il dialogo tra riflesso e oscurità sottolinea il dualismo esistenziale e la dimensione temporale dell’uomo. L’opera rappresenta l’evoluzione più efficace di alcuni dei concetti su cui l’attività artistica di Michelangelo Pistoletto si è fondata sin dai suoi esordi, nei primi anni Sessanta.
Ufficio Stampa Galleria Continua
Silvia Pichini +393474536136 press@galleriacontinua.com
Inaugurazione 19 ottobre dalle 17 alle 21
Aveline Jean-Marie Rossi
94 rue du Faubourg Saint Honoré, Parigi