E.R. Butler
New York
Prince Street, 55
+1 3473076511
WEB
Angelo Bellobono
dal 26/10/2014 al 21/11/2014
3pm - 7pm

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Angelo Bellobono


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Angelo Bellobono



 
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26/10/2014

Angelo Bellobono

E.R. Butler, New York

Before me and after my time. La pittura diviene esperienza condivisa attraverso cui indagare la fragilita' dei concetti di appartenenza e identita', documentando la trasformazione di uomini e territori.


comunicato stampa

“Before me and after my time” è una mostra del nuovo progetto di Angelo Bellobono, dove la pittura ancora una volta diviene esperienza condivisa attraverso cui indagare la fragilità dei concetti di appartenenza e identità, documentando la trasformazione di uomini e territori. Nata dalla collaborazione con Michela Bondardo, la mostra sarà visibile a New York dal 27 ottobre al 22 novembre. “Abitare paesi diversi mi fa sentire un ponte tra i luoghi che attraverso, e le montagne che mi porto dentro sono i mezzi per costruirli…”

Una serie di coincidenze geologiche, sociologiche e personali sono alla base di questo lavoro: la scoperta della remota unione tra gli Appalachi americani alle spalle di New York e l'Atlante marocchino, dove l’artista ha creato Atla(s)now, una piattaforma interdisciplinare condivisa (atlasnowproject.com). Nel lontano passato queste montagne erano parte della stessa grande catena del supercontinente Pangea. Poi, in seguito alla frattura delle placche tettoniche avvenuta circa 150 milioni di anni fa, divennero due gruppi montuosi separati e divisi dall'Oceano Atlantico.

La comune origine di questi rilievi ha generato la volontà di indagare la storia dei primi abitanti di New York, gli Indiani Lenni Lenape, che già 10.000 anni fa popolavano “Manna Hatta - l'isola dalle molte colline", l’attuale Manhattan. I discendenti di queste popolazioni vivono oggi nella zona intorno Ringwood e Mahwah sui Monti Ramapo nel New Jersey, e come i Berberi, si trovano spesso ad affrontare problematiche legate al grave inquinamento delle loro terre.

Esempio di ciò sono le falde acquifere contaminate e impoverite dalle miniere d'argento nei pressi di Imiter, sull'Atlante del Marocco e, allo stesso modo nel New Jersey, le tonnellate di colori tossici riversati da un impianto della Ford nei territori delle comunità Lenape, hanno provocato danni gravissimi, come varie forme di leucemie e cancri della pelle. Le opere, realizzate in questo ultimo anno, contengono tracce di materiali raccolti nell’area inquinata dalla Ford, ed evidenziano il costante cambiamento geologico e la fragilità dell'idea di confine e identità personale.

La mostra, dunque, si configura come luogo di rappresentanza temporanea dei Lenape a New York City, per documentarne e comunicare il loro patrimonio culturale ed i gravi problemi con cui essi convivono. Una serie di talks, in presenza di rappresentanti Lenape e Berberi, e proiezioni di video Atla(s)now serviranno a condividere esperienze da entrambi i lati dell'Oceano Atlantico. Sarà inoltre realizzato un workshop presso il Ramapough Community Center; le opere e gli oggetti che da questo nasceranno, saranno al centro di una serata evento presso lo studio dell’artista a Brooklyn.

Con il suo lavoro Bellobono indaga e testimonia il costante sforzo compiuto dall’uomo alla ricerca di luoghi a cui appartenere o da cui fuggire, luoghi spesso legati ai rapidi cambiamenti sociali e geopolitici che sottopongono l’umanità ad un continuo processo di sperimentazione antropologica.

Maestro e allenatore di sci professionista, il ghiaccio e le montagne sono frequenti elementi metaforici nel suo lavoro. Il ghiaccio, archivio di memoria del pianeta, e le montagne, considerate cerniere e non barriere, ponti tra popoli. La sua pratica pittorica genera spesso progetti interdisciplinari, come Atla(s)now, una piattaforma di esperienze e competenze condivise creata nel 2011 sulle montagne dell'Atlante in Marocco, dove l'arte e lo sci diventano strumenti di scambio culturale e sviluppo sostenibile (atlasnowproject.com).

Angelo Bellobono è stato invitato a partecipare a molte mostre internazionali in musei come quello di Calcutta, New Delhi, Bruxelles, Cairo, Roma. Ha partecipato alla XV Quadriennale di Roma e alla IV e V Biennale di Marrakech ed esposto in spazi pubblici e privati come la Fondazione Volume a Roma e nelle gallerie Wunderkammern (Roma), Envoy Gallery (New York), Changing Role (Napoli), Frank Pages (Ginevra), Biasa ArtSpace (Bali).

Nel 2002 è tra i finalisti del Premio Lissone; nel 2005 vince il Premio Celeste per la pittura; nel 2009 è vincitore della sezione Drawing nel premio americano Artslant; nel 2011 è finalista al premio Combat; nel 2012 è tra i finalisti del Premio Portali dello Scompiglio. I suoi lavori sono presenti in varie collezioni pubbliche e private.

Inaugurazione 27 ottobre dalle 6 alle 9

E.R. Butler
Prince Street, 55 New York
3pm - 7pm
ingresso libero

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dal 26/10/2014 al 21/11/2014

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