Chairs 1984-2014 con Undesing: tipi seduti. E le sue sedie sono oggetti simbolici prima che funzionali e che hanno a che fare con problemi di 'equilibrio' e di identita'.
Da due lustri si è affermato un nuovo “genere” artistico: quello dell’art-design (o design-art che dir si
voglia). Basti pensare al lavoro di Ambra Medda per Design Miami, iniziato nel 2004 con Craig Robins,
che quindi quest’anno celebra il decennale, e ai rapporti con Art Basel, la fiera d’arte più importante del
mondo. Un fenomeno interdisciplinare divenuto di moda, ma che il MIAAO vuole affrontare, pur nei
giorni della fiera torinese Artissima, dal punto di vista critico, non commerciale.
Infatti già vent’anni fa il direttore del MIAAO, Enzo Biffi Gentili, aveva curato a Torino alla Palazzina di
Caccia di Stupinigi, e a Barcellona alla Pia Almoina per la Primavera del Disseny una mostra intitolata La
sindrome di Leonardo. Artedesign in Italia 1940-1975 (il catalogo omonimo fu edito da Allemandi,
Torino 1995). Oggi Biffi Gentili torna sull’argomento proponendo una mostra principalmente dedicata ad
artefatti quasi completamente inediti progettati e fatti realizzare da Franco Ferrero -noto soprattutto come
fondatore degli Eredi Brancusi- nel corso di circa trent’anni.
Si tratta di sedie per modo di dire, perché il titolo che Ferrero ha voluto dare a questa sua mostra è Chairs,
ma invitando a leggerlo con due diverse pronunce, inglese e francese: sedie dunque, ma anche carni.
Perché il suo è un caso di progetto borderline non solo dal punto di vista disciplinare, ma esistenziale:
Ferrero infatti da molti anni svolge anche attività di consulenza presso una comunità terapeutica, Il Porto
Onlus di Moncalieri, che si occupa di disturbi da psicosi e disturbi della personalità. E le sue sedie -
oggetti simbolici prima che funzionali- hanno a che fare sempre con il perturbante: con problemi di
“equilibrio” e di identità, di comportamenti sessuali, con questioni di critica economica-sociale, e
alludono a una imagerie della violenza, e del destino ferale (sino al recupero di forme derivate da sedie da
tortura , come le “culle di Giuda” acuminate, o qualche strumento da impalamento). Oppure, con
frequenti troni e cattedre e scranni, inducendo a riflessioni sugli attributi del potere, religioso e politico,
invitando a usarli come “stalli” (in una pratica della “ambiguazione”: lo stallo è un tipo di seduta, ma
anche una situazione di “blocco”).
Tuttavia, in questi lavori di Ferrero resiste anche l’ironia, un lascito degli Eredi Brancusi; e nella loro
realizzazione colpisce la maestria: sono stati infatti tutti foggiati in una officina di carpenteria metallica e
meccanica da un artiere davvero eccellente del Piemonte, Cesare Dellavalle da Bra.Insomma, le Chairs di Franco Ferrero sono la scoperta di un altro “primato dei piemontesi”: hanno
prefigurato una art-design, ma che non ha prenotato il suo “stallo” solo nella attuale “area mercatale”...
Ed è anche sintomatico che a Torino sia da poco nato il primo portale italiano dedicato all'art-design,
“ArteSera design”. Tutte condizioni adatte a stimolare un positivo “revisionismo” storico-critico (che
dovrà anche prima o poi rivalutare le sedie-troni costruite, nella sua cascina a Rovasenda, dallo
scomparso Urano Palma, altro esponente di un “pensiero laterale”).
Un primo hommage dichiarato a Franco Ferrero e altri artisti-designer eccentrici delle generazioni
precedenti è quello tributato dai giovani grafici Undesign, che in occasione di questa mostra hanno
appositamente creato una installazione intitolata Tipi seduti, che occupa le preziose librerie lignee
fabbricate per il MIAAO da un altro artiere illustre, Giuseppe Rivadossi. Si tratta di caratteri-mobili, di un
alfabeto trasformato in elementi d’arredo, sino a comporre le nuove parole di una “arte del sedere” (altra,
più divertita, ambiguità, che comunque qui, anche per Franco Ferrero, ci sta).
Franco Ferrero, nato a Torino nel 1951, vive e lavora a Bra. Nel 1992 è tra i principali promotori del gruppo di
artisti Eredi Brancusi, decollato nel 1995 con la personale allestita presso la Galleria di San Filippo Neri a Torino.
Da quel momento il gruppo viene invitato a molte mostre a livello nazionale e internazionale, destando attenzione
per un lavoro basato su riletture ironiche della storia delle avanguardie e presentazioni di loro pseudo-memorabilia.
Dal 2003 la loro presenza espositiva si dirada, mentre è recente la loro rentrée con la mostra Le camere oscure del
2014 nella Chiesa di San Francesco a Cuneo, che ha sottolineato anche un’anima “gotica” del gruppo, già
manifestata con l’erezione di un “cimitero d’invenzione” a Pocapaglia. Come artista solista, Franco Ferrero si era
dedicato a partire dalla metà degli anni ’80 alla progettazione di eccentrici e scultorei arredi ferrigni in esemplare
unico -soprattutto sedute, ma anche altra mobilia- accumulati per quasi trent’anni in un suo “guardaroba” segreto,
che solo oggi, al MIAAO, viene rivelato.
Undesign è uno studio grafico fondato dagli architetti Michele Bortolami e Tommaso Delmastro nel 2003 a Torino.
Lo studio, dalla riconosciuta eccellenza professionale -tra l’altro è stato selezionato per la XXIII edizione del
Compasso d’Oro dell’ADI- si è caratterizzato per frequenti violazioni dei confini disciplinari, con lavori anche
autonomamente prodotti, su temi “politicamente scorretti”: l’iconografia di fascismo e comunismo,
dell’antagonismo, dell’esoterismo, ma anche dell’erotismo, sovente trattato con umorismo.
Inaugurazione 31 ottobre alle 18
Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi MIAAO
via Maria Vittoria 5-Torino Piemonte Italia
Orari: sabato ore 15-19.30, domenica ore 11-19
Inngresso libero