Il terzo episodio della mostra presenta il lavoro di Krzysztof Niemczyk, una tra le figure piu' incisive nell'ambiente artistico polacco degli anni '60 e '70, insieme a una serie di video di Paulina Olowska, protagonista della scena artistica polacca attuale.
a cura di Ilaria Gianni e Luca Lo Pinto
Parte del ciclo "In Polonia, cioe' dove?" Ciclo di mostre sulla scena artistica contemporanea polacca
Dopo il successo del primo
e del secondo episodio
–
dedicati
alla
figura
dell'
artista concettuale
Edward
Krasinski
e al lavoro del fotografo
Tadeusz Rolke
–
dal 3 al 28 novembre 2014
l’Istituto Polacco di Roma e
la Fondazione Pastificio Cerere
presentano, presso gli spazi della Fondazione, il
terzo
episodio della
mostra
In Polonia per saziare l'amore
,
a cura di Ilaria Gianni e Luca Lo Pinto.
Prosegue
ndo
nell'approfondimento dello scenario del concettualismo polacco e delle sue influenze sugli
artisti delle generazioni successive
, sarà presentato
per la prima volta in It
alia
il lavoro di
Krzysztof
Niemczyk
(Varsavia, 1938
–
Cracovia, 1994
),
pittore autodidatta, scrittore, musicista
,
tra le figure più incisive nell’ambiente artistico polacco degli anni Sessanta e Settanta
, attivo in particolare a Cracovia.
Il suo lavoro
sarà accompagnato dalla presentazione
in anteprima a Roma di
una serie di
video di
Paulina Olowska
(Danzica, 1976),
protagonista della scena artistica polacca attuale.
La mostra
si
s
volge n
ell’ambito di
In Polonia, cioè dove?
,
progetto dedicato
all’approfondimento della
scena arti
stica contemporanea in Polonia
ideato da Ania Jagiello
, responsabile del programma d’arte
contemporanea dell’Istituto Polacco,
e da Marcello Smarrelli
, direttore artistico della Fondazione Pastificio
Cerere.
Episodio 3 - Krzysztof Niemczyk e Paulina Olowska
Krzysztof Niemczyk, legato a Tadeusz Kantor, alla Krzysztofory Kraków Gallery e alla Foksal Gallery di
Varsavia, fece dell
o scandalo la sua arma vincente,
agendo
soprattutto
nello spazio pubblico, fuori dai
confini
tradizionali
dell'arte.
Con le sue
performance ha spesso suscitato disapprovazione e
indignazione nel
pubblico e tutta la sua ricerca
–
che rivela assonanze con figure come Jack Smith o con alcune personalità
legate al movimento Situazionista
–
si è caratt
erizzata per un atteggiamento trasgressivo e intransigente nei
confronti della realtà.
In most
ra
saranno esposti
ritratti di
Niemczyk scattati
da Eustachy Kossakowski, fotografie delle sue azioni
,
lettere, racconti e l’unic
o romanzo redatto dall’artista,
L
a
Cortigiana e i pulcini, ovvero lo specchio distorto di
un operare passionale, in altre parole lo studio del caos
,
che
Achille Perilli trafugò illegalmente dalla Polonia
comunista portandolo
a Roma nel 1969.
Tutti i materiali in mostra provengono
dagli
archivi di Anka
Ptaszkowska
e
Jozef Chrobak.
La sua figura sarà
introdotta,
lunedì 3 novembre alle ore 18.30
, da
Anka Ptaszkowska
, critica d’arte, co
-
fondatrice della Foksal Gallery
e amica int
ima dell’artista, che illustrerà
la ricerca di Niemczyk attrave
rso i
propri ricordi, mostrando una selezione di materiale d'archivio.
Inoltre
–
sempre in occasione dell'inaugurazione
–
sarà presentato
un
contributo
video
di
Paulina
Olowska
(Danzica, 1976), protagonista della scena artistica polacca attuale,
il cui
lavoro è spesso legato al
simbolism
o modernista e all'avanguardia.
In mostra saranno visibili
quattro video dell'artista. Due film
legati al suo
esordio
,
New
Hobby
–
Summer
House
(1999
) e
Breezy,
Light
and
Colorful
(1999)
,
sono rispettivamente un ironico commento al
consumismo conte
mporaneo e una riflessione post
-
femminista
–
ispirata alla regista ceca Vera Chytilova
–
sul vuoto materialismo risultante dal ruolo del
la donna nel mondo della moda. L'opera
Oblique
Composition
(
2003)
, realizzata
con Lucy McKe
nzie
,
mostra
una scena di lavoro
apparentemente
quotidiana: d
ue donne,
una il riflesso dell’altra
,
immerse
nelle loro attività di architetto
e di artista mettono in
luce il potere dell’arte di trasformare la rea
ltà. L’ultimo
lavoro esposto
è
A Like Arakova
(2007)
–
frutto della
col
laborazione con B
onnie Camplin
–
dove
,
in una c
omposizione primitiva e brutale
,
il corpo femminile viene
scomposto e fuso con il fonda
le della scena, una
tappezz
eria kitsch e volutamente
di scarsa
qualità
per dare
risalto al potere della fisicità.
BIOGRAFIE
Paulina Olowska
(Danzica, 1976) vive e lavora
a
Mszana Dolna
. Ha iniziato gli studi negli Stati Uniti alla
School of the Art Institute di Chicago, per proseguire poi all'Accademia di Belle Arti di Danzica e alla
Rijksakademie di Amsterdam. Nella sua ricerca, l'industria, il tempo libero e il simbolismo socialista
o
ccupano lo stesso spazio visuale e culturale. Le sue opere si focalizzano su figure dimenticate, storie
minori, citando l'estetica popolare
–
legata soprattutto all'era comunista in Polonia
–
con fotografie di moda,
manifesti di propaganda politica, copert
ine di dischi, graffiti, periodici e insegne pubblicitarie. I suoi lavori
–
pittura, disegno, performance, installazione e collage
–
prendono in prestito immagini dal modernismo, così
come attingono al teatro (scenografie,
tableaux vivants
), creando una co
ntaminazione di riferimenti culturali,
legati al consumismo, al femminismo e al
design. Le sue opere sono state
esposte alla Biennale d'Arte di
Venezia (2003), allo Stedelijk Museum (Amsterdam, 2004 e 2013), alla Biennale di Istanbul (2005), alla
Biennale
di Berlino (2008), Tramway (Glasgow, 2010), al MoMA di New York (2011),
Carnegie International
(2013).
Anka Ptaszkowska
(1935) è critica d'arte co
-
fondatrice della Foksal Gallery a Varsavia. Dal 1970 vive a
Parigi dove ha lanciato la Galerie 1
-
36 e success
ivamente lo spazio Vitrine pour l'Art Actuel. Ha insegnato
storia dell'arte contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Caen e suoi testi sono stati pubblicati su diversi
cataloghi e periodici, quali
Struktury
,
Wspolczesnosc
e
Artpress. È inoltre autrice
dei diversi libri, tra cui
Trattato sulla vita di Krzysztof Niemczyk per l'uso delle giovani generazioni
(ed. Ha!art. 2007),
Credo nella
libertà ma non mi chiamo Beethoven
(ed. slowo/obraz terytoria, 2010).
Ha collaborato alla realizzazione di
diverse mostre come
Echange entre artistes. Pologne
-
USA,
Musée d'Art Modern de la Ville de Paris,
1982.
Si ringrazia per la collaborazione
la
Foksal Gallery Foundation di Varsavia,
il
MOCAK Museo d’Arte
Contemporanea d
i Cracovia e il Museo d’Arte Moderna di Varsavia.
Inaugurazione
Episodio
3
presentazione
per la prima volta in
Italia
del lavoro di Krzysztof Niemczyk,
leggendario personaggio di Cracovia degli anni Sessanta e Settanta
visione
in anteprima
a Roma di una serie di
video dell'artista Paulina Olowska
Ufficio stampa
Ludovica Solari | +39 335 577 17 37 press@ludovicasolari.com
Chiara Valentini | +39 348 921 44 56 chiara@chiaravalentini.org
Istituto Polacco di Roma
Ania Jagiello +39 06 36004641 / +39 06 36000723 a.jagiello@instytutpolski.org
Lunedì 3 novembre 2014, ore 18.30 live essay di Anka Ptaszkowska, critica d’arte e co-fondatrice della Foksal Gallery
Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni 7, Roma
Orari:
lunedì – venerdì 15.00-19.00, sabato 16.00-20.00
ingresso libero