Toolbox Coworking
Torino
via Agostino da Montefeltro, 2

Bunkering in Paradise
dal 5/11/2014 al 11/11/2014
ore 11-19
+44 (0)20 72651480
WEB
Segnalato da

Leopold Thun




 
calendario eventi  :: 




5/11/2014

Bunkering in Paradise

Toolbox Coworking, Torino

The Rest of Us Just Live it. Adriano Costa, Max Ruf e Sebastian Lloyd Rees interpretano i luoghi, che essi siano siti dalle specifiche coordinate, costellazioni di oggetti, processi o storie.


comunicato stampa

a cura di Eugenio Re Rebaudengo

To bunker significa rifornire. Il termine descrive il processo di rifornimento delle navi al porto, un punto di incontro con la terraferma dal quale dipende il loro destino in mare. Che cosa significa allora “rifornirsi in paradiso”? La frase suggerisce la scelta di che cosa portare via dal paradiso, in qualunque forma o luogo lo si intenda. Ma suggerisce anche l’idea di partenza connessa a una distopia: dopotutto perché lasciare il paradiso?

In modi diversi Max Ruf, Sebastian Lloyd Rees e Adriano Costa si occupano tutti delle caratteristiche di determinati luoghi. I lavori in mostra interpretano questi luoghi, che siano essi beatitudine o inferno, come siti dalle specifiche coordinate, costellazioni di oggetti, processi e storie che, nelle loro configurazioni si caricano di significati sociali, economici e storici. Scavando le parti costituenti di un dato luogo, gli artisti ne estraggono, recuperano, rivelano e ri-rappresentano i residui, disegnando sui frammenti e sulle memorie, per coinvolgere e allo stesso tempo espandere la relazione tra lo spettatore e lo spazio.

Le tele e le registrazioni di Max Ruf rispecchiano lateralmente il genere tradizionale della pittura sur le motif. Una volta uscito all’esterno, il lavoro diventa palco e oggetto di un entusiasmo diretto a cogliere, apprendere, e lasciarsi alle spalle. Nel suo lavoro, le fenditure tra spazio e memoria sono riempite di qualcosa d’imprevedibile e casuale; Ruf adotta questa tattica per legare i suoi dipinti al luogo, nonostante essi mantengano una serie di possibilità aperte e suggestioni che rifiutano espropriazioni interpretative.

La negazione dell’intento autoriale è esemplificato dall’azione dell’artista nel premere i dipinti l’uno contro l’altro quando il colore è ancora fresco. Questa tecnica a farfalla (spesso eseguita nel retro del furgone di Ruf durante i suoi viaggi in campagna) descrive le condizioni di transizione e creazione del lavoro. L’immagine è costruita attraverso il passaggio da fase di produzione a fase di consumazione – essa parla di partenza e di arrivo, vicinanza e distanza, in un unico respiro.

Sebastian Lloyd Rees esplora i dimenticati spazi urbani dai quali preleva gli oggetti che poi ripresenta come opere d’arte. Lloyd Rees è sempre alla ricerca delle risorse nascoste dietro gli oggetti comuni, dai quali far fuoriuscire storie tramite interventi minimi. Ciò che Lloyd Rees recupera dalle strade è infatti già di per sé rivelatore; l’appropriazione di tutto ciò che è stato inutilizzato e sprecato – un insegna della Budweiser, una porta, un cartellone pubblicitario – spinge l’aspetto narrativo latente ad essere interrogato in continuazione. Come opere d’arte, questi oggetti diventano protagonisti di una riflessione sull’aspetto sociale, politico e culturale legato alla loro produzione, consumazione e obsolescenza.

Gran parte del lavoro realizzato da Lloyd Rees fino ad oggi può essere letto come una prosa immaginaria ma precisa. Nonostante ciò, ci sono momenti, in particolare nei lavori con le porte (Untitled, 2014), in cui l’artista si orienta verso gli stessi versi lirici dei quali Adriano Costa è così esperto. Il lavoro di Costa è sempre stato rivolto a una composizione poetica che enfatizza la narrativa dall’oggetto. Le sue composizioni sono spesso piene di un tranquillo, a volte assurdo, pathos. Questa sua capacità sensibile procura una certa continuità tra i lavori scultorei, e bidimensionali, e le performance che Costa presenta in questa mostra. POPCORNPINGPONGPAINTINGS testimonia che Costa è un drammaturgo, motivo per cui tragedia e commedia convivono nello stesso lavoro con così poca incongruenza. La poesia è spesso usata come mezzo per scappare dalla politica, ma Costa è in grado di usare le persone come termine medio tra le prime due, a prova della sua perfetta conoscenza degli oggetti.

Immagine: Hoarding (Canning town station 1th August 09.13 GMT - 2014) section of work. Panel one of four Industrial paint, Plywood, pollution - 2014

Ufficio stampa:
Leopold Thun +44 (0)7794645380 l.thun@artuner.com

Inaugurazione della mostra con performances di Adriano Costa: 6 Novembre ore 19:30 – 21:30

Toolbox Coworking
via Egeo 16, Torino – 10134
Orari: ogni giorno dalle 11:00 – 19:00

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