Goetterdaemmerung - Il Crepuscolo degli Dei. Una selezione di oltre 60 fotografie racconta, con uno stile sospeso tra intimita' e voyeurismo, le trasformazioni socio-culturali di Berlino, dagli anni della Guerra Fredda all'edonismo di oggi. In mostra anche a Palazzo Saluzzo Paesana.
a cura di Enrico Debandi, Eugenio Viola
Götterdämmerung – Il Crepuscolo degli Dei presenta, per la prima volta in assoluto in maniera così ampia, il lavoro di Sven Marquardt (Berlino Est, 1962), un tempo fotografo “clandestino”, oggi protagonista indiscusso della scena artistica underground nella capitale riunificata e front-man del Berghain, leggendario club berlinese riconosciuto per la sua unicità in tutto il mondo. Una selezione di oltre sessanta fotografie racconta, attraverso lo stile inconfondibile di Marquardt, sospeso tra intimità e voyeurismo, l’evoluzione e le trasformazioni socio-culturali di Berlino, dagli anni rabbiosi della Guerra Fredda all’edonismo di oggi.
La mostra si inserisce nell’ambito di “Torino incontra Berlino” ed è realizzata grazie al sostegno della Fondazione per la Cultura Torino, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino e del Goethe-Institut Turin, in collaborazione con Banca Mediolanum, con il supporto tecnico di Allegro Hotels, Esterna Srl, IED, ToBike, LesMoustaches, LAB Perm, ACTI Teatri Indipendenti, Il Mutamento Zona Castalia.
La mostra si inserisce all’interno del circuito “Torino incontra Berlino”, il cui opening, il 9 novembre 2014, coincide col venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989). La mostra si articola su due sedi espositive: l’Appartamento Padronale di Palazzo Saluzzo Paesana e le cripte dell’Ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, a Torino.
La mostra prende il titolo da “Il Crepuscolo degli Dei”, in tedesco Götterdämmerung, un’espressione impropria ma usuale nella mitologia nordica, utilizzata per indicare la fine del mondo, il giorno fatale della grande catastrofe, la battaglia finale degli Dei contro oscure potenze avversarie che li annientano. Alla fine del XIX secolo Richard Wagner rielabora questa saga nel testo del suo dramma musicale Die Götterdämmerung, la quarta parte della celebre tetralogia de l'Anello del Nibelungo, che rappresenta la summa della concezione estetica del grande compositore, evocatrice di drammi umani e mitici, di amori sublimati, di ritorno a un leggendario passato eroico. In un contesto completamente diverso, Luchino Visconti recupera l’impeto wagneriano ne La Caduta degli dei (1969), film in cui innesta, sullo sfondo delle tragiche vicende di una famiglia di industriali, gli Essenbeck, la storia dei due anni tedeschi del destino: il 1933-1934, che vedono la fine di un mondo e l’inesorabile ascesa di Hitler al potere.
Sven Marquardt, come Wagner, non concepisce il mito come passato inverato dalla storia, ma come presente che si presta a spiegare il passato, infondendo nei suoi personaggi malinconici, antieroi silenti di un Olimpo ormai dissoltosi per sempre. I suoi ritratti, caratterizzati da un’acuta introspezione psicologica, giocano su un’idea d’impermanenza e sembrano suggerire significati ulteriori, al di là della patina rassicurante delle composizioni ben calibrate e caratterizzate da un uso sapiente del bianco e nero, fortemente chiaroscurato.
Sven Marquardt, testimone dei cambiamenti che hanno attraversato la Germania degli ultimi trent’anni, eternizza attraverso le sue fotografie un microcosmo personale atemporale: i soggetti ritratti e le atmosfere evocative si confrontano con la maestà del mito, passando dalla leggenda alla storia. Ricordi reali e momenti di vita vissuta si rincorrono nella loro immediatezza non costruita, offrendosi talvolta in un’ostentata e impudica intimità ammiccante, nella costante attesa di un’intrusione da parte dello spettatore-voyeur.
In occasione della mostra è pubblicato un catalogo monografico trilingue - italiano, tedesco, inglese - edito da Skira, ad oggi il più completo sul lavoro di Sven Marquardt.
Oltre alle 60 opere esposte nelle due sedi di mostra, una ulteriore opera dell’artista sarà esposta nella lobby dell’hotel Golden Palace fino alla fine del mese di Novembre.
L’accoglienza dei visitatori presso le due sedi espositive sarà realizzata in partnership con l’Istituto Europeo di Design, che offrirà agli studenti del Corso di Diploma Accademico in Fotografia la possibilità di confrontarsi con il lavoro dell’artista e con la sua fruizione da parte del pubblico.
Nel corso dell'evento inaugurale a San Pietro in Vincoli, il quintetto ARCHITORTI (Efix Puleo e Federica Biribicchi | Violino, Marco Gentile | Viola, Marco Robino | Violoncello, Saverio Miele | Contrabbasso) si esibirà in un concerto breve in omaggio all'artista, con brani tratti dall'album PLAYPUNK, esperimento musicale che interpreta in chiave classica una musica nata per essere contro i canoni della società e del classicismo.
Sven Marquardt (Berlino Est, 1962) vive e lavora a Berlino. Si forma come aiuto operatore alla DEFA (gli studi cinematografici di proprietà pubblica della RDT) dove, collaborando con il fotografo Rudolf Schäfer, figura iconica della Germania Est, inizia nei primi anni Ottanta a documentare la scena underground di Berlino Est. Dopo la caduta del muro, Marquardt si immerge nella club-culture magmatica della capitale riunificata e smette per alcuni anni di fotografare. Successivamente ricomincia a lavorare con la fotografia, sia proseguendo la sua ricerca personale sia nel mondo della moda. Dal 2007 Sven Marquardt contribuisce in maniera significativa alla definizione dell'immagine dell’etichetta discografica “Ostgut Ton” del Berghain. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in Germania e all’estero.
Opening - domenica 9 novembre 2014 in presenza di artista e curatori
Cripte dell'Ex Cimitero di S. Pietro in Vincoli ore 12 - 14
via S. Pietro in Vincoli 28, Torino
Performance "PLAYPUNK" a cura degli ARCHITORTI
Appartamento Padronale di Palazzo Saluzzo Paesana ore 18 - 20
via della Consolata 1bis, Torino
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19 o su appuntamento al 347 0103021