Qui non si muore! Mostra personale
Due dei piu' grandi misteri per l'essere umano sono la nascita e la morte. Da dove veniamo? Dove andiamo? C'e' un'altra vita dopo l'ultimo respiro che esaliamo in questo mondo? La pittrice cosentina di origine e perugina d'adozione risponde che "Qui non si muore!" In questo modo ci risparmia la paura, l'orrore, l'incubo e il dolore dell'inevitabile passaggio e ci riempie di speranza, uno dei doni piu' notevoli per chi, ovviamente, e' credente. Con profonda sensibilita' Adele affronta questa tematica con una buona dose di ironia, tenerezza e ottimismo. Ventuno opere che, prendendo spunto da dettagli di pregevoli sculture marmoree presenti nel cimitero monumentale di Perugia, vanno a costituire un vero e proprio inno alla vita e al recupero di valori perduti. Anche l'artista, saggista e sceneggiatore perugino Stefano Maria Baratti, nel catalogo della mostra, ricorda che quella parte del camposanto umbro presa in esame dall'artista e' come "un labirinto monocursale, tratteggiato da aiuole variopinte e fantomatiche proiezioni di volti e forme angeliche di marmo, granito, bronzo e ghisa, le stesse che Lo Feudo ha voluto riprodurre in questi ventuno magistrali dipinti, che restituiscono al cimitero comunale il loro autentico dinamismo spirituale forse smarrito nel tempo". Un luogo che, sempre per Baratti, "opera una sorta di conciliazione tra spirito e materia, universale e particolare, tra finito e infinito, verita' e realta' e in ultimo tra uomo e assoluto". Con la sua arte ALF elargisce luce nel momento piu' buio della nostra esistenza... la morte. Una ricerca unica e personale che, nella combinazione tra pittura e performance, va a sfidare ed esorcizzare la "triste mietitrice". Tra gli eventi collaterali si segnala quello di sabato 15 novembre, alle ore 18, dal titolo "Oltre il cancello: corrispondenze"; alcuni dipinti verranno associati a brani di prosa scritti dall'artista, saggista e sceneggiatore Stefano Maria Baratti e interpretati dall'attore e regista Francesco Moschini. Il catalogo che accompagnera' la mostra e' curato da Danielle Villicana D'Annibale e includera' una recensione dello stesso Stefano Maria Baratti.Inaugurazione 7 novembre alle 18. ingresso libero.