Associazione culturale Continuo
Retroazione. A No Input MixingBoard Still Opera. Installazione sonora. L'artista e' incline a fare uso di diversi oggetti: laptop, dispositivi elettronici, clarinetto, strumenti vocali auto costruiti, nastri...
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Un mixer. Ecco tutto ciò che serve a Urkuma per dare vita a questa installazione sonora creata appositamente per Spazioersetti.
Nessuno strumento musicale, nessun computer, nessun disco, microfono o registratore, solo un mixer e alcuni cavi audio.
«Usare il segnale elettrico così com’è, senza aggiungere ingressi all’interno di un mixer audio, per esplicitare il suono che la comunicazione analogica utilizza. Portare fuori dalle vene di un corpo immobile e afono il suono del flusso sanguigno. Ponticellare input e output di una scatola nera per ascoltare l’intarsio vettoriale che usualmente governa i segnali esterni. “RETROAZIONE” è una composizione per mixer in feedback, ed è anche un’opera per l’ascoltatore umorale infastidito dalla fissità speciosa dell’intorno acustico. “RETROAZIONE” è l’apertura della scatola, senza tema d’esser smentiti che la scatola possa esser vuota, al fine.»
Urkuma, al secolo Stefano de Santis, è incline a fare uso di qualsiasi cosa sia a portata di mano, tra cui laptop, piccoli dispositivi elettronici, clarinetto, effetti, strumenti vocali auto costruiti, nastri, feedback-box e tutto ciò che sia possibile abusare per produrre suono. I riferimenti principali di Urkuma sono i futuristi italiani, in primis Russolo, poi J.Cage, Morton Feldman, Carmelo Bene, ma la ricerca sonora espressa nelle sue produzioni cerca di svincolarsi da canoni o riferimenti precisi. Il suo lavoro rientra nell’ambito generale della “musica sperimentale”.
Ha pubblicato per le etichette Mik_Musik (Polonia), Baskaru (Francia), Chmafu_Nocords (Austria), Neus318 (Giappone), Detterent (Canada), Grain Of Sound (Portogallo), Biodata Label (Venezuela), è autore di testi teatrali e di colonne sonore, le sue musiche e le sue installazioni sono state selezionate ed esposte presso la Loop House Gallery di S. Cesario, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, la Galería Galou di New York, Sos Art a Parigi, Wienmodern a Vienna, Next03 a Bratislava, CCC a Berna, Raster gallery a Varsavia. È attivo con performance e concerti dal vivo in tutta Europa.
Urkuma è un antico termine dialettale salentino utilizzato in provincia e in particolar modo nel paese natale di Stefano De Santis, che sta ad indicare uno stato di non-equilibrio, una imminente caduta, uno scompenso psico-fisico: in poche parole, è sinonimo di instabilità. Urkuma come esatto contrario del concetto di nirvana buddista.
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One audio Mixer and that’s all. Nothing else is used to set up this sound installation made by Urkuma especially for Spazioersetti. The electrical signal is looped in the mixer itself creating a audio feedback and amplified with a multi channel system.
Stefano “Urkuma” De Santis, born in the South-east part of Italy, began his artistic career as a playwright, and later developed a musical approach to translate his theatre concepts into sound. The word Urkuma is specific to the FinisTerrae part of Italy and expresses a state of mind, that is possible to compare with the opposite to the Buddhist concept of nirvana. Proceeding from free improvisation and noise, the music pairs together harshness and delicateness to piece together carefully spatialized sonic mosaics. Murmured drones, liquid growls, electrical discharges and acoustic touches: dissembling pieces are assembled into a unified whole.
He did releases, performances, symposiums and installations in Italy, Poland, Usa, Austria, UK, Spain, Portugal, Swiss, Slovack Rep., Japan and has collaborated with a wide range of musicians and sound composers.
Inaugurazione 21 novembre ore 18.30
Spazioersetti
viale Volontari della Liberta', 43 (1 piano) Udine
mer, ven e dom 18,30-22
ingresso libero