Spazio Tadini
Milano
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Gino Fossali - Fabio Savoldi
dal 25/11/2014 al 19/12/2014
mar-sab 15:30-19, in occasione di eventi serali fino alle 22:30 e su appuntamento

Segnalato da

Spazio Tadini



approfondimenti

Gino Fossali
Fabio Savoldi



 
calendario eventi  :: 




25/11/2014

Gino Fossali - Fabio Savoldi

Spazio Tadini, Milano

Fossali ha fatto del racconto della mitologia e dei falsi miti creati dall'uomo gli argomenti principe dei suoi lavori. L'opera di Savoldi e' il risultato di un lavoro di ricerca che ha come fulcro il tempo, il prima e il dopo, la trasformazione.


comunicato stampa

Per la rassegna Milano in arte 1945-2015
Gino Fossali

Tra gli artisti che hanno dato un contributo importante alla città di Milano tra gli anni 60 e gli anni 70 troviamo Gino Fossali, scomparso nel 2002. Nella sua pittura si individuano tutti gli elementi che hanno contraddistinto i cambiamenti culturali e tecnologici di quegli anni come per esempio l’uso della televisione. L’artista ha fatto del racconto della mitologia e dei falsi miti creati dall’uomo, della fragilità umana, della tragicità delle forze della Natura e della complessità dei poteri sociali gli argomenti principe dei suoi lavori artistici.

Temi importanti, a volte drammatici, come il ciclo di opere sul Vajont, eppure raccontati con una finezza di tratti e di colore capace di smorzare i toni dei contenuti. Con il passare degli anni, nei suoi lavori pittorici il tratto diventa sempre più rapido e le scene più movimentate, mentre la scelta dei colori diventa sempre più selettiva fino ad articolarsi in un dialogo perpetuo tra colori freddi e caldi, in particolare tra i verdi e i lilla a sottolineare sempre un ricerca di equilibrio tra spiritualità e carnalità. Il viola dello spirito tanto quanto il celeste e il blu del cielo o del mare si sposano sempre con i rosa che quasi mai arrivano al rosso, ma mettono in rilievo la fertilità dei giovani verdi pieni di freschezza primaverile a cantare un inno alla vita anche nella piena consapevolezza della morte. Tanto che la sua ultima opera ha per titolo: Germinazione.

L’arte di Gino Fossali, come hanno scritto i critici che più hanno seguito il suo lavoro, come Giorgio Seveso e Antonio D’Amico, è densa di significati allegorici, ma anche cronaca della realtà. Una pittura impegnata, tipica di quegli anni, ma in cui Fossali, non perde mai i riferimenti alla storia passata e utilizza la mitologia greca come metafora di questa continua ricerca del divino nella carnalità fino a raccontarla anche in alcuni disegni erotici di particolare finezza compositiva.

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Fabio Savoldi

L'opera di Fabio Savoldi è il risultato di un lavoro di ricerca molto particolare che ha come fulcro il tempo, il prima e il dopo, la trasformazione. Ha un linguaggio molto originale per esprimere questi concetti e raccontare questi processi. Per farlo, l’artista abusa abbondantemente proprio del tempo e della pazienza come se partisse dal presupposto che l’azione artistica su concetti come questi non ne possa prescindere. Parlano di trasformazione per esempio i trucioli di tempera dei pastelli colorati sia quando li compone come fiori secchi in strutture su fondi neri sia quando vengono collocati all’interno di vecchie lampadine. Nel primo caso non solo immortalano la bellezza del colore, ma testimoniano come la fine di un processo possa diventarne l’inizio di uno nuovo e non di minore bellezza, mentre gli stessi trucioli, composti dentro lampadine ricordano tutta l’energia contenuta nel gesto di temperarle: un nuovo esempio del principio fisico che nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Fabio Savoldi, in ogni sua opera, celebra la bellezza sempre e comunque nonostante la morte. E’ nella conservazione dello scarto, nel cogliere l’ultimo piccolo frammento di vita e di gesto che Salvoldi celebra la potenza dell’arte. Una riflessione sulla caducità della vita, ma al tempo stesso sulla capacità dell’individuo di trovare sempre e comunque un modo per andare oltre il limite e verso l’infinito. Ne sono un esempio i lavori realizzati con le fotografie cancellate: immagini su cui interviene con la gomma fino a lasciarne solo una traccia.

L’opera che ne risulta si compone, in un’unica teca, sia dell’immagine trattata con la cancellatura, sia della conservazione dei “trucioli” di gomma prodotti. Ogni minuscolo frammento di quell’opera diventa memoria, storia, nonostante l’usura. Nell’infinitamente piccolo si racchiude un mondo che può espandersi senza tempo. Ed è proprio lo spazio l’altro concetto che Salvoldi esplora nel suo lavoro di ricerca artistica. Il ciclo sui cieli stellati e le costellazioni porta lo sguardo dell’osservatore oltre gli oggetti più umili d’uso quotidiano, come un semplice pastello a cera o una lampadina o una foto usurata per elevarsi verso il cielo e scoprire quanto l’energia di una stella contenga in fondo le stesse energie che muovono il nostro piccolo mondo. Curriculum artistico: http://www.fabiosavoldi.net/esposizioni/mostre.htm

Inaugurazione mercoledì 26 novembre 2014 ore 18.30

Spazio Tadini
via Niccolò Jommelli, 24 Milano
Apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19
ingresso libero

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