Galleria Joyce & Co.
Genova
Vico del Fieno, 13R
010 2469217

Ombre dell'anima
dal 11/3/2004 al 1/4/2004
010 2469217

Segnalato da

Fabrizio Boggiano




 
calendario eventi  :: 




11/3/2004

Ombre dell'anima

Galleria Joyce & Co., Genova

Federica Genovesi e Luca Andriolo. Prima personale di due giovani artisti torinesi particolarmente interessanti. Federica Genovesi e Luca Andriolo si presentano per la prima volta insieme con un lavoro ricco di fascino e di atmosfera, ma pervaso da una qualita' tecnica rara anche in artisti piu' consolidati.


comunicato stampa

FEDERICA GENOVESI e LUCA ANDRIOLO

La Galleria Joyce & Co. entra nel quarto anno di programmazione in una veste completamente rinnovata. Lo spazio espositivo, infatti, è stato ampliato considerevolmente al fine di presentare le nuove proposte in modo più completo ed esaustivo. Lo stile dello spazio manterrà, invece, le caratteristiche consolidate in questi anni alternando mostre di artisti già affermati da tempo a nuove promesse scelte con una cura e un'attenzione ancora maggiori. Anche l'indirizzo programmatico sarà simile a quello precedente preferendo dare spazio alla fotografia, ma intercalandola ogni anno con uno o due appuntamenti pittorici di altissima qualità.
Si è deciso, pertanto, di inaugurare il nuovo spazio con un doppio battesimo: quello della galleria, appunto, con quello della prima personale di due giovani artisti torinesi particolarmente interessanti. Federica Genovesi e Luca Andriolo si presentano per la prima volta insieme con un lavoro ricco di fascino e di atmosfera, ma pervaso da una qualità tecnica rara anche in artisti più consolidati.
Il lavoro nasce dalla creazione degli abiti che Federica pensa, disegna e crea con abile maestria nel suo atelier di Torino. Con questi poi ''fugge'' insieme a Luca alla ricerca di luoghi dove il tempo si è fermato irrimediabilmente.
In questa seconda fase i due artisti setacciano i luoghi della memoria: fabbriche, laboratori, magazzini o abitazioni abbandonati da molto tempo e coperti solo di polvere. I ricordi diventano un imprevedibile set nel quale Federica, indossando gli abiti, si concede agli scatti onirici ma sapienti e preziosissimi di Luca, il quale, magicamente riporta in superficie i sogni dimenticati. Nascono così immagini nelle quali si fondono emozioni visive e sensoriali particolarmente forti e significative, immagini di luoghi dove il tempo appare sospeso definitivamente, ma nelle quali tutto è pefettamente al proprio posto. Ma l'attenzione di Federica e Luca non si ferma qui, in quanto i lavori sono da loro curati anche nell'impaginazione finale. Infatti alle fotografie vengono applicate cornici costruite da loro stessi con materiali di recupero. Preziosità, questa, che oltre a rafforzare l'immagine inserendola in un contesto dalla quale è stata rubata, le conferisce la particolarità del ''pezzo unico'' irripetibile.

''La luce del giorno, perdendo il suo vigore, lascia il posto alle prime lunghe ombre che tagliano, impietosamente, il paesaggio circostante. Vecchie architetture abbandonate riprendono la loro forza espressiva proprio in questi istanti, duranti i quali il giorno tende a morire e la notte, solitaria, cerca faticosamente di nascere. Antichi splendori ormai calati nel ricordo del tempo riemergono lievemente per testimoniare, incompresi, la forza del loro passato. Polvere e abbandono avvolgono lo scenario mentre l'ultima flebile luce cerca di legittimare piccole parvenze di vita. L'aria, densa e pesante, accentua la profondità del luogo e della sua storia trascorsa sollecitando curiosità e attirandoci in un nuovo cammino esplorativo. Il tempo, ormai sospeso, congela ogni cosa; non un rumore né il più il più piccolo movimento. Dopo anni di degrado tutto si è fermato a futura memoria e testimonianza dei danni che solo l'uomo è in grado di arrecare. Alla natura e a se stesso.

Trascinandoci da un luogo all'altro vediamo apparire anche la gelosia, l'invidia e la meschinità di molte persone le quali, vittime della loro repressa insoddisfazione, si scagliano deliranti contro coloro che li circondano dimenticando di essere loro stessi ad aver perduto l'ombra.
Dopo aver perduto immagine e coerenza, scompaiono anche dallo specchio della credibilità, orfani di sentimenti e desideri. Solo il tempo, giustamente impietoso, mostrerà quanto siamo lontani dal cammino gioioso che conduce al rispetto dei valori primari.
Molto spesso nulla appare recuperabile ma, proprio quando lo sconforto sembra prendere il sopravvento, accade qualcosa di inatteso e incredibile.
L'aria si sposta leggermente come al passaggio di qualcuno e un'ombra, sfuggente, appare e scompare dall'angolo di una costruzione fatiscente. L'occhio non riesce a percepirla con chiarezza ma, nel buio, ne immagina i contorni. Abbandonandosi a istinto e percezione scopre una presenza, apparentemente improbabile, che si muove da un luogo all'altro nelle nere fessure della notte. Spettro dell'inconscio, angelo della notte, una donna avvolta in uno splendido abito dalle inutili sfumature di nero spia i nostri movimenti attirandoci in un gioco metafisico che impaurisce e, nello stesso tempo, affascina. La sua immagine si modifica ai nostri occhi via via che la mettiamo a fuoco. In alcuni momenti sembra dolce e sensuale per indurirsi subito dopo sotto un trucco pesante e tenebroso; sorridente ci attrae per trasformarsi in triste e pensierosa. Anche il vestito cambia di colore ammantandosi di verde o dei colori caldi della notte. Si lascia avvicinare per allontanarsi l'attimo seguente calandoci nel dubbio della visione e dell'immaginazione. Attirati dalla curiosità dell'anima la seguiamo dimenticando ogni pensiero con la speranza che possa condurci nei luoghi sotterranei della conoscenza. Vorremmo raggiungerla, sfiorarla nella certezza della sua esistenza o, se non altro, trasformandoci nell'abile fotografo capace di catturarla e fissarla in un'immagine. Fermarla nel presente per poterne godere nel futuro a conferma di aver incontro una guida notturna capace di accompagnarci sul percorso della vita che, alle prime luci dell'alba, impietoso si distende di fronte a noi. Vorremmo conoscerla per capire i motivi della sua esistenza per comprendere anche la nostra, così spesso confusa e inamovibile. Osservandola e inseguendola sprofondiamo nel passato, prede di visioni dimenticate, di comportamenti rimossi con l'illusione di averli cancellati per sempre. Sensazioni che ora ritornano in superficie a riprova che nulla si può veramente dimenticare.
In questo viaggio lei è sempre con noi, nei suoi eleganti vestiti, presente e inafferrabile. Rafforza le emozioni e trascina in luoghi reconditi dell'inconscio dove raramente abbiamo avuto il coraggio di entrare.
Ogni tanto ancora scompare, ma ora abbiamo, davanti a noi, la sua immagine così come l'abbiamo vista o, forse, come l'abbiamo sognata. In queste fotografie, unica traccia rimasta da quell'incredibile notte, ritroviamo il suo fascino, la sua forza, ma anche noi stessi e i pensieri e le emozioni che appartengono a questa vita avuta in regalo e che dobbiamo imparare a meritare attraverso maggiori riflessioni sul significato di esistenza.
Probabilmente siamo venuti al mondo per pura casualità, ma non è detto che ci si debba restare per lo stesso motivo.'' (Fabrizio Boggiano)
Gli artisti saranno presenti all'inaugurazione Venerdì 12 marzo 2004

NOTIZIE SU FEDERICA GENOVESI
Nata a La Spezia nel 1971, vive e lavora a Torino

MOSTRE PERSONALI
2003
Ombre dell'anima, Galleria Joyce & Co., Genova (a cura di Fabrizio Boggiano)
Dual, Torino
2001
Visive e Oltre, Caffè Procope, Torino (a cura di Giorgio Sebastiano Brizio)
Les Anciens, Casa Martin, Torino
2000
Antenati, Associazione Culturale Amantes, Torino

MOSTRE COLLETTIVE
2003
XS, Galleria San Salvatore, Modena (a cura di Luca Beatrice)
18x24, 41 Arte Contemporanea, Torino (a cura di Federica Rosso)
2002
Convergenze 2002, Cittadellarte, Fondazione Pistoletto, Biella
Nuovi arrivi 2002, Galleria San Filippo Neri, Torino (a cura di Francesco Bernardelli e Dario Salani)
COLsale, Galleria In Arco, Torino (a cura di Norma Mangione)
Insospettabili - L’Accademia del Sospetto, C.S.O.A. Gabrio, Torino

LAVORI TEATRALI (sarta, scenografie o costumi)
2001
''L'impresario delle smirne'', Teatro Carignano, Torino, regia di Giancarlo Cobelli
2000
''Cyrano de Bergerac'', Teatro Alfieri, Torino
''Les Costumes'', Teatro Erba, Torino, regia di Peter Brook
''La Bella Regina di Lenane'', Teatro Juvarra, Torino, regia di Valerio Binasco
''Fuori dai denti'', Teatro Matteotti, Moncalieri (TO), regia di Enrico Fasella

Nel 2002 fonda la rivista ''Uovo'' con due amiche.

NOTIZIE SU LUCA ANDRIOLO
Nato nel 1976, ma non lo rifarebbe

MOSTRE PERSONALI
2003
Ombre dell'anima, Galleria Joyce & Co., Genova (a cura di Fabrizio Boggiano)

MOSTRE COLLETTIVE
2003
18x24, 41 Arte Contemporanea, Torino (a cura di Federica Rosso)

Trauma infantili nella norma. Consegue studi classici e impara i primi rudimenti di fotogrfaia dal padre. Grazie all'interesse dei critici non riesce ad esporre, ma assiste a numerose performances d'avanguardia.
Saltuariamente espone qualche immagine nei caffè, vende qualche foto che spesso ricompra per nostalgia.
Partecipa anche alla collettiva C.S.A. GABRIO, ma sbagliano il suo nome sul volantino e pertanto non fa curriculum. Si occupa con passione di musica come cantante e compositore con il gruppo ''Garden Dust''. Ha composto ed eseguito nel 2001 la colonna sonora per lo spettacolo ''Romèan''.
Scrive su diversi giornali, dal ''Sagittario'' dove si occupa di cinema, al ''Giornale del Termoidraulica'' dove si occupa di idraulica.
Scrive saltuariamente sulla rivista ''Uovo'' dove ha pubblicato anche alcune fotografie.
Veste solo di nero.

Curatore: Fabrizio Boggiano

Inaugurazione: Venerdì 12 marzo 2004 dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Orario: dal martedì al sabato dalle 9,30 alle 12,30 / dalle 15,30 alle 19

Catalogo e pieghevole: disponibili in galleria, corredati di fotografie, con testo di Fabrizio Boggiano

Joyce & Co.
Galleria Artistico Letteraria
Vico del Fieno 13 rosso – Genova – Tel. 010.2469217

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Renato Mambor
dal 8/10/2008 al 14/11/2008

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