Dopo due anni di intensi lavori riapre al pubblico il Castello Estense. Gli allestimenti del nuovo percorso di visita, che comprende oltre 50 sale e alla cui sceneggiatura ha lavorato un prestigioso comitato scientifico, sono stati affidati all'architetto Gae Aulenti, che lo ha concepito come 'un racconto da visitare'.
Il Castello per la citta'
Dopo due anni di intensi lavori, riapre' al pubblico il Castello Estense di Ferrara.
Orgoglio della città e del suo territorio, luogo dal quale gli Estensi seppero
disegnare uno scenario culturale che l'Unesco ha insignito del riconoscimento di
patrimonio dell'umanità e scrigno di una delle più prestigiose collezioni d'arte
rinascimentale, il monumento sara' di nuovo visitabile dopo un vasto intervento
di restauro.
Gli allestimenti del nuovo percorso di visita, che comprende oltre 50 sale e
alla cui sceneggiatura ha lavorato un prestigioso comitato scientifico, sono
stati affidati all'architetto Gae Aulenti, che lo ha concepito come "un racconto
da visitare".
Ripercorrendo la storia dell'edificio, trasformato nei secoli da fortezza
militare a palazzo e residenza dei duchi, si potrà attraversare la storia di
Ferrara, dal Trecento fino alle vicende contemporanee, e soprattutto la
meravigliosa stagione rinascimentale, fiorita intorno ad una delle più
illuminate e cosmopolite corti d'Europa.
Il Rinascimento e la Corte
Nell'occasione sara' aperto al pubblico fino al 13 giugno 2004 uno straordinario
evento espositivo che permetterà di ammirare, grazie a eccezionali prestiti
concessi dai più importanti musei del mondo, una vasta rassegna della produzione
artistica del Rinascimento ferrarese, in gran parte dispersa a partire dalla
fine del XVI secolo.
Arricchita da nuovi importanti prestiti, giunge infatti a Ferrara la mostra
allestita al Palais des Beaux Arts di Bruxelles come evento di apertura delle
manifestazioni di Europalia. Il progetto espositivo intende presentare una
ricognizione della civiltà ferrarese del Rinascimento sotto il profilo delle
arti, dell'architettura, della letteratura, in modo da restituire un possibile
quadro storico unitario. Saranno esposte più di 200 opere: dipinti, sculture,
ceramiche, documenti storici e letterari, manoscritti miniati. Saranno in mostra
alcuni dei maggiori capolavori di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de'
Roberti, insieme a opere eccelse di Donatello, Mantenga, Tiziano, Mazzolino,
Dosso Dossi, Garofalo, Girolamo da Carpi, Bastianino.
Il visitatore potrà percorrere la vicenda delle origini del casato
riconoscendovi un mecenatismo precoce, già maturo al tempo di Leonello, la
magnificenza di Borso, la progettualità architettonica di Ercole I, il rinnovato
mecenatismo di Alfonso I, fino al declino, la cui eco artistica, amplificata
dalla fortuna dei poemi cavallereschi dell'Ariosto e del Tasso, non si placa
nemmeno dopo il fatidico 1598, quando Ferrara venne forzatamente devoluta nelle
mani del papa Clemente VIII e le sue meravigliose collezioni d'arte furono
destinate ad una colossale dispersione.
I camerini di alabastro
Accanto alla mostra sul Rinascimento e la Corte, una vera e propria "mostra
nella mostra" sarà inoltre dedicata al favoloso appartamento privato di Alfonso
I d'Este. Sarà possibile ammirare per la prima volta riuniti i 34 rilievi in
marmo che decoravano lo studiolo del Duca, conservati per la maggior parte al
Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e in misura minore al Louvre e nella
collezione del Principe del Lichtenstein.
Eseguiti da Antonio Lombardo tra il 1507 e il 1515 e finora mai oggetto di un
esauriente esame da parte degli storici dell'arte, i rilievi permetteranno di
ricreare la raffinata atmosfera della famosa Via Coperta che congiunge il
Castello con il Palazzo Ducale. In origine queste opere contribuivano infatti a
scandire un'incredibile sequenza di decorazioni e dipinti, ispirati al tema dei
Baccanali, commissionati tra gli altri a Bellini, Tiziano e Dosso Dossi, per
celebrare la formazione umanistica del principe e accostarlo addirittura alle
divinità olimpiche.
Ai marmi dei Camerini, che diedero vita ad un genere di scultura del tutto
nuovo, costituendo un unicum nella decorazione di studioli in genere affrescati
o decorati in legno, saranno accostate altre opere del Lombardo e della sua
bottega, per valutarne il ruolo fondamentale nella storia della scultura del
Nord Italia.
La Pinacoteca Nazionale e le collezioni museali
L'evento sarà arricchito da una straordinaria sezione di approfondimento.
A Palazzo dei Diamanti, con lo stesso biglietto della mostra, si potranno
ammirare le collezioni permanenti della Pinacoteca Nazionale, che rappresentano
la più vasta raccolta di opere estensi nonostante la dispersione e che saranno
per l'occasione presentate in un percorso di visita coordinato, che completerÃ
il racconto del Rinascimento ferrarese che sarà allestito in Castello.
L'inscindibile rapporto tra l'evento temporaneo e il patrimonio artistico
permanente di Ferrara sarà ulteriormente valorizzato con la proposta di
itinerari di visita nella città che coinvolgeranno altri siti e monumenti a
partire dagli affreschi di Palazzo Schifanoia e dalle ante d'organo di Cosmè
Tura nel Museo della Cattedrale.
Castello Estense, Ferrara