Un percorso di storie e immagini con cui artisti di diverse epoche lo hanno raffigurato e raccontato
L'idea della mostra nasce da un progetto di comunicazione scientifica promosso dal Museo di Storia naturale dell'Universita' di Pisa e supportato dalla Regione Toscana. Il progetto, dedicato al precursore della moderna genetica Gregor Johann Mendel, intende spiegare attraverso il colore del gatto le leggi che prendono il suo nome (la Certosa di Calci ospita una numerosa colonia di gatti con mantelli di colori diversi). Partendo dalle opere delle proprie raccolte e con il generoso contributo di collezionisti privati, il Museo della Grafica ha voluto condividere lo spirito e le finalita' del progetto allestendo nelle sale di Palazzo Lanfranchi un percorso di storie e immagini con cui artisti di diverse epoche hanno raffigurato e raccontato il gatto. Dall'antico Egitto alla contemporaneita', tra preziosi amuleti in faience e il Neko che gioca con il mouse di un computer, con riferimenti all'illustrazione scientifica e all'umanizzazione animale, prende corpo un'originale galleria di ritratti felini. Da Federico Barocci ad alcuni protagonisti del 900, e' possibile ammirare opere grafiche di Antonio Bobo', Benito Boccolari, Spartaco Carlini, Antonio Carbonati, Paolo Ciampini, Furio de Denaro, Benvenuto Disertori, Franco Gentilini, Marcello Guasti, Silvio Loffredo, Antonio Possenti, Toti Scialoja, Luigi Servolini, Giorgio Settala.