Tra segno e di-segno. La giovane artista riflette l'esperienza pittorica del Minimalismo; elemento essenziale della sua pittura e' il colore/luce e un disegno sintetico e geometrizzato.
a cura di Massimiliano Bisazza
Mentre Giulio Paolini dal 1960 opera esercizi di analitica intorno all’ “oggetto” pittura, tela, superficie, colore; dal 1958 Robert Ryman istituisce una via analitica del cosiddetto “Sistema Arte” a partire dal “colore” bianco, implicante supporto, stesure, materiali, gestualità, spatole, pennelli.
Oggi Monica Temporiti riflette l’esperienza pittorica del Minimalismo. L’unicità valoriale del colore è esperita in lei tramite la concretezza della stesura e la sua possibile fenomenologia. Anche questo passo sta sotto il segno dell’ “oggettivizzazione” dell’esperienza artistica, solo che la pittura di questa giovane artista è assunta nel suo elemento essenziale, di colore/luce, seppur decida di non lasciar cadere la tradizione disegnativa sintetica e geometrizzata - si pensi alla lezione del Neoplasticismo in Olanda che si diffuse poi in tutto il mondo -.
Temporiti artista reinterpreta dunque in chiave minimalista ma del tutto personale il proprio modo di percepire la realtà circostante ma consapevole di mantenere un gusto dedito ai delicati equilibri compositivi dei suoi lavori artistici. Quanto percepisco in qualità di curatore della sua mostra milanese è una voluta asetticità, un voluto distacco dal mondo ma non per mancanza di sensibilità, anzi, tutt’altro: per una decisa azione di auto protezione.
La Galleria d’Arte Statuto13 presenta in Brera a Milano, una mostra molto diversa dagli schemi del passato augurandosi che un’artista come Monica Temporiti possa essere apprezzata non solo da un pubblico di nicchia ma da tutti gli astanti…e non solo.
Inaugurazione 14 gennaio 2015 dalle h 18,30 alle h 21,00
Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
via Statuto, 13 (corte int.) – Milano
Apertura al pubblico: dalle ore 11 alle ore 19 dal martedì al sabato
ingresso libero