Interni Esterni. La sua attivita' pittorica, connotata da grande rigore stilistico, pone sempre un enigma che l'osservatore e' chiamato a risolvere.
Con rinnovato piacere ospitiamo Enzo Amendola per la mostra, dal titolo Interni Esterni, che raccoglie in buona parte i dipinti dell’ultima produzione. La sua attività, connotata dal solito rigore stilistico, pone sempre un enigma che l’osservatore è chiamato a risolvere: c’è un prima e un dopo di ciò che il quadro rappresenta, ma il “prima” e il “dopo” sono affidati all’interpretazione personale di chi guarda. La precisione rigorosa nella realizzazione dell’opera contrasta con l’indeterminatezza del relativo significato e appare funzionale a creare uno spaesamento tipico della pittura metafisica.
Ovviamente il riferimento al genere pittorico è solo concettuale, e non vuole necessariamente porsi qui come chiave di lettura. Nella complessa e articolata presentazione al catalogo Mario Lunetta esamina acutamente l’opera di Amendola “artista così fortemente intento a coniugare pensiero e immagine” mettendo in evidenza “il ruolo di certi oggetti che alterano un plausibile equilibrio della composizione (le sedie, il telefono, gli accappatoi, gli abiti abbandonati su una qualche poltrona),…come gli interlocutori tutt’altro che passivi dei personaggi che vivono un loro sottile disagio in ambienti accesi da una luce solare di trasparenza marina o estenuati da un chiarore crepuscolare.” Sempre secondo Lunetta “queste dinamiche, che si rivelano al pari di segnali di una vera e propria dialettica decompositiva, non funzionano di conseguenza come le “innaturali” linee di fuga di questo o quel contenitore “naturale“ (camere, terrazze, sale di museo, tratti di spiaggia), ma piuttosto come linee di forza di questa pittura “orizzontale” in cui gli oggetti determinano le posture psichiche di chi di loro si serve.”
Inaugurazione 7 febbraio ore 18
Studio DR Spazio Visivo
via Angelo Brunetti, 43 Roma
lun-sab 11-13 e 17-19.30
ingresso libero