Gilles Aubry
Cuomo e Iorio
Oppy De Bernardo
Marco Fedele di Catrano
Aurelien Gamboni
Ingeborg Lüscher
Luc Mattenberger
Yves Mettler
Gianni Motti
Aldo Mozzini
Marco Poloni
RELAX
Pascal Schwaighofer
Una Szeemann
Bohdan Stehlik
Miki Tallone
Noah Stolz
Attraverso le opere di artisti come Gilles Aubry, Oppy De Bernardo, Ingeborg Luscher, Gianni Motti e Aldo Mozzini, l'esposizione si prefigge di rappresentare il paesaggio transalpino contemporaneo che, da molti secoli, corrisponde a un'area di 'confine espanso' in un continuo processo di ridefinizione.
a cura di Noah Stolz
L’esposizione, promossa da Pro Helvetia, presenta le opere di 15 artisti italiani e svizzeri.
Dal 7 febbraio al 15 marzo 2015 il Museo MA*GA di Gallarate, ospita la mostra Voglio vedere le mie montagne.
La rassegna è promossa dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia che ha scelto proprio il MA*GA come suo partner privilegiato in Italia, premiandolo con la realizzazione delle opere esposte.
Curata da Noah Stolz, l’esposizione si prefigge, attraverso le opere di 15 artisti italiani e svizzeri - Gilles Aubry, Cuomo e Iorio, Oppy De Bernardo, Marco Fedele di Catrano, Aurélien Gamboni, Ingeborg Lüscher, Luc Mattenberger, Yves Mettler, Gianni Motti, Aldo Mozzini, Marco Poloni, RELAX (chiarenza & hauser & co), Pascal Schwaighofer, Una Szeemann & Bohdan Stehlik, Miki Tallone, di rappresentare il paesaggio transalpino contemporaneo che, da molti secoli, corrisponde a un area di “confine espanso”, in continuo processo di ridefinizione, di ritrattazione e continuamente alla ricerca di una propria precisa identità.
Voglio vedere le mie montagne - il cui titolo prende spunto dalla celebre frase pronunciata da Giovanni Segantini su letto di morte - si presenta quindi come una collettiva, la cui forma altro non è se non il risultato di una forma di contrattazione con il reale, un tentativo di dar luce agli aspetti latenti di una contemporaneità che ci appare divisa e fatica a trovare l’immagine di se stessa. Nicolas Bourriaud ci insegna che “essere radicanti significa mettere in moto le proprie radici, in contesti e formati eterogenei, negando loro il potere di definire completamente la propria identità, traducendo idee, transcodificando immagini, trapiantando comportamenti, scambiando invece di imporre”. Gli artisti invitati a intervenire hanno cercato di innestare il proprio pensiero in un paesaggio da loro vissuto allo stesso tempo come familiare ed estraneo. Molti di questi sono infatti di origine italo-svizzera e il loro lavoro è permeato da questioni identitarie e antropologiche.
Voglio vedere le mie montagne è il frutto di mesi di lavoro e di ricerca, del dialogo tra curatore, artisti e istituzioni coinvolte, di progettazione e attuazione di laboratori collettivi e individuali, di scambi di aneddoti e documenti, che hanno dato luogo a una mappatura di “oggetti“ tutti portatori di complessità. I frammenti di questa esperienza condivisa andranno a ricomporre l’immagine corale del paesaggio transalpino di oggi, che trascende confini e che si prende gioco dello stesso concetto della spazio-temporalità.
Voglio vedere le mie montagne è un progetto realizzato nell’ambito di “Viavai - Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia”, un programma di scambi binazionali promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e realizzato in partenariato coni cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio degli Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Il programma, strutturato in tre tappe, ha già vissuto un primo appuntamento con la personale dell’artista italiano e svizzero Marco Poloni all’Istituto Svizzero di Milano e proseguirà, in contemporanea con l’iniziativa al MA*GA di Gallarate, al Museo Cantonale di Lugano, dal 14 febbraio al 15 marzo 2015 con la mostra di Cuomo e Iori, vincitori del Premio Furla 2015.
Programma:
GILLES AUBRY, ALAN BOGANA, CUOMO E IORIO, OPPY DE BERNARDO, MARCO FEDELE DI CATRANO,
AURÉLIEN GAMBONI, INGEBORG LÜSCHER, ANGELA MARZULLO, LUC MATTENBERGER, YVES METTLER,
GIANNI MOTTI, ALDO MOZZINI, MARCO POLONI, RELAX (chiarenza & hauser & co), PASCAL SCHWAIGHOFER,
UNA SZEEMANN & BOHDAN STEHLIK, MIKI TALLONE
Voglio vedere le mie montagne è una mostra che propone un’immagine inedita e complessa di quel paesaggio
plurale, umano, storico e politico, italiano e svizzero, che è crocevia di viaggi, di visioni, di storie. Il progetto nasce
da un percorso di ricerca a cui il museo, il curatore e gli artisti vi invitano a partecipare a partire dall’inaugurazione.
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche - Anna Defrancesco tel. 02 36 755 700 anna.defrancesco@clponline.it
Conferenza stampa 7 febbraio alle 14.30
Inaugurazione 7 febbraio 2015:
Ore 15.00
Visita alla mostra – “Energia e paesaggio in Voglio vedere le mie montagne”
Ore 15.30
Conversazione tra Noah Stolz e Tony Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra (realizzata insieme all’Associazione Stella Maris)
Ore 17.00
Saluti istituzionali: Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie Regione Lombardia; Paola Piffaretti, DECS, coordinatrice dei servizi culturali del Cantone Ticino; Pro Helvetia: Murielle Perritaz, membro della Direzione e Luca Depietri, responsabile del programma “Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia”; Elio Schenini, Conservatore Museo Cantonale d’Arte, Lugano; Edoardo Guenzani, Sindaco di Gallarate; Giacomo Buonanno, Presidente Museo MA*GA
Ore 17.30
Visita alla mostra – “Identità e lavoro in Voglio vedere le mie montagne”
Ore 18.30
Inaugurazione di “Via Angelo Nessi” nel parco del MA*GA, installazione di Oppy De Bernardo
Ore 19.30
Risottata tradizionale della Pro Loco di Gallarate
Dalle 15.00 alle 20.00 il MA*GALab ospita le sperimentazioni radiofoniche di Radio Tramontana, HEAD, Ginevra
Museo d'Arte di Gallarate MAGa
via De Magri, Gallarate (VA)
Orari:
dal martedì al venerdì, 9.30-12.30; 14.30-18.00; sabato e domenica, 11.00-18.30
Ingresso libero