Galleria d'Arte Moderna - GAM
Torino
via Magenta, 31
011 4429518, 011 4429595 FAX 011 4429550
WEB
Due mostre
dal 9/2/2015 al 6/4/2015
mar-dom 10-18
011 4429595

Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




9/2/2015

Due mostre

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Torino

'Surprise', progetto espositivo che racconta aspetti del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, presenta l'artista Aldo Mondino. 'Possibilita'' e' un progetto che pone attenzione sulle trasformazioni della vita attraverso il lavoro dell'artista Ra Di Martino.


comunicato stampa

Surprise. Edizione 2015

A cura di Maria Teresa Roberto e Gregorio Mazzonis

Aldo Mondino

10 febbraio - 7 aprile

Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell’edizione 2015 di Surprise, progetto espositivo che concentra l’attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta.

A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell’attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni.

Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l’Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le Tavole Anatomiche, metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano.
Sole e Immersore, entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un’esperienza anomala nell’ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour.
L’arrivo della Pop Art in Italia, che trovò in Gian Enzo Sperone uno dei più importanti promotori, e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del ’64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch’egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l’utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza.
Se Immersore si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, Sole traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l’alba, sul quale tra l’altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964: a lui Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria.

Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall’artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di Immersore. Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l’opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell’occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell’Arno su alcuni capolavori dell’arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del ‘66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l’intervento alla mostra Con temp l’azione (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l’artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra.

Immersore proviene dalla collezione di Giulio Einaudi ed è stato acquisito per la GAM dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris nel 1991.

Sole fu esposto nel giugno del 1968 alla Galleria Christian Stein a Torino e da allora fa parte della collezione Christian Stein.

Si ringrazia per la collaborazione alla mostra la galleria Christian Stein, Milano
Surprise News

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Possibilità

Quarta Edizione. A cura di Anna Musini

Primo Appuntamento

RÄ DI MARTINO

10 febbraio - 6 aprile

Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino Vitrine, il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea.

Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l’attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l’arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, Vitrine stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità.

Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani.

Vitrine si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l’uomo si confronta costantemente e che s’imprimono nel lavoro dell’artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico-sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell’immaginario, lo spazio-tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell’animo.
Lo sguardo dell’artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni.

Il primo appuntamento dell’edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l’opera The Picture of Ourselves, video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità.

Ra Di Martino
The Picture of Ourselves, 2013
HD video
Courtesy l’artista e Copperfield Gallery, Londra

Rä di Martino. Nata a Roma nel 1975, vive e lavora a Torino.
Studia al Chelsea Art College e alla Slade School of Art di Londra. La sua formazione viene influenzata dal teatro e dal cinema che l’artista stessa definisce come laboratori di idee. Come mezzo espressivo privilegia il video per approdare a proiezioni complesse di diapositive e installazioni di fotografie che si susseguono come fotogrammi di una pellicola. Le sue opere si compongono di accostamenti, puzzle, che suggeriscono una realtà frammentaria, indeterminata, indecifrabile dove la narrazione sembra sempre aperta, senza una conclusione precisa, suscitando nello spettatore un senso di irrisolutezza. Le immagini di Rä di Martino forniscono la sensazione di una memoria illusoria e fantastica attraverso la stratificazione di significati culturali, di rimandi a citazioni filmiche e storiche, di esperienze vissute e solo immaginate, in cui prevale la percezione di uno spazio – tempo indefinito.

Ufficio Stampa
Daniela Matteu - Tanja Gentilini, Tel: +39 011 4429523
daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it, ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Inaugurazione 10 febbraio alle 18.30

10 febbraio – 6 aprile 2015
Orario:
martedì - domenica 10-18, giovedì 10-22.30
chiuso lunedì.
La biglietteria chiude un’ora prima.

Ingresso alle collezioni:
intero € 10,
ridotto € 8,
gratuito ragazzi fino ai 18 anni

IN ARCHIVIO [245]
Luigi Ontani
dal 14/12/2015 al 14/12/2015

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