Nello studio si trovano, come in un piccolo cabinet de curiosites, numerosi oggetti raccolti da Chiodi. Due artisti sono stati invitati ad intervenire su questo accumulo. Nell'ambito di Studi festival.
Nello studio di Umberto Chiodi si trovano, come in un piccolo cabinet de curiosités, numerosi oggetti del passato che l'artista ha raccolto negli anni. Manufatti popolari, opere di artisti perlopiù dimenticati sono accostati secondo associazioni dialettiche ed estetiche o come per estendere il riverbero di una memoria personale e collettiva.
Gli artisti Mattia Barbieri e Ettore Tripodi, con la complicità di Umberto Chiodi, sono stati invitati ad intervenire sull'accumulo ordinato di questi oggetti.
I loro apporti grafici e scultorei saranno mimetizzati nello spazio dello studio, secondo la logica dell'equivoco, nel tentativo di assecondare le assonanze e le dissonanze del «linguaggio delle cose mute».
Nell'ambito di Studi festival.
FOCUS MARTEDÌ 10 FEBBRAIO
Studio di Umberto Chiodi
viale Andrea Doria, 16 Milano
Orari: 18 - 21