Io non ho paura. L'artista attinge ancora una volta all'universo dei suoi ricordi, attraverso figure sempre piu' presenti che, come piccoli agguati, si insinuano nella sua quotidianita'.
Io non ho paura di vivere in una casa piccola
né di vivere nella periferia di una grande città
Non ho paura di fare il mestiere del pittore e
di non avere una sicurezza economica.
Non ho paura di dipingere quadri sapendo che
a molti non interesseranno mai
Non ho paura di essere pittore in un paese che
non sostiene i suoi artisti.
Non ho paura del sistema dell'arte
e non ho paura dei miei nemici
Non ho paura se qualcuno mi tradisce
Non ho paura di rimanere da solo
Posso indossare molte maschere se necessario
ma non ho paura di mostrare il mio vero volto
Non ho paura del tempo che scorre
perché la mia pittura riesce a fermarlo
Non ho paura dei tempi difficili
Non ho paura di questa instabilità politica ed
economica che il mio paese sta attraversando,
continuerò a cambiare e a migliorare
anche se il mio paese non cambia
Non ho paura del male
Non ho paura degli estremismi religiosi.
Non ho paura di uscire di casa quando viene la sera
Non ho paura che qualcuno possa ferire la mia famiglia
perché ho imparato a proteggerla
Non ho paura di invecchiare
Non ho paura della morte perché la mia pittura
mi renderà immortale
Io non ho paura!
(Mauro Di Silvestre, Io non ho paura, 2015)
Questi sono i pensieri che hanno accompagnato l'artista durante la preparazione di questa sua ultima personale alla z2o Sara Zanin Gallery. “Potete prendere spunto da questo testo e trasformarlo in qualsiasi altra cosa, potete copiarlo e incollarlo così com'è. Fate voi... questo è quello che sento. Se avete paura di esporvi troppo non tenetene conto o censuratelo, per me va bene così, io non ho paura...”.
Così l'artista commenta i suoi stessi versi che suonano come un mantra, una specie di preghiera ripetuta a cantilena come ad aumentare il proprio coraggio prima di affrontare una qualsiasi battaglia. "IO NON HO PAURA" è la frase che più ha echeggiato nella mente di Mauro Di Silvestre mentre lavorava alla preparazione di questa mostra. Per vincere le battaglie, come nelle fiabe e nelle leggende, bisogna essere dei guerrieri. Per sconfiggere il 'mostro' che ci separa dall'oggetto amato, come da ogni obiettivo prefisso, non basta essere gentili o di animo buono, la forza, il coraggio e una volontà indomabile sono le caratteristiche di chi combatte per vincere, i requisiti dell'essere umano e quelli dell'artista. Dove altri rinunciano alle sfide per mancanza di coraggio, il guerriero non ha paura di scendere in battaglia e di affrontare il drago. Nel mostrare il proprio lavoro l'artista esce allo scoperto, come in un campo di battaglia, ma la sensazione di Di Silvestre era quella della vittoria ancora prima di affrontare la sua ultima fatica. Come dice Sun Tzu nell'Arte della guerra "I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere".
La pittura di Mauro Di Silvestre continua ad avere quel ruolo magico che giace al limite tra il reale e la visione, in perfetto equilibrio e risoluzione entro i confini della superficie dipinta. L’artista attinge ancora una volta all’universo dei suoi ricordi, attraverso figure sempre più presenti che, come piccoli agguati, si insinuano nella sua quotidianità. Evocazioni di ricordi, sogni, favole o paure recondite, prendono corpo sulla tela, attraverso immagini, meno evanescenti e precarie rispetto alle opere precedenti, che rapiscono lo spettatore nel loro vortice costringendolo ad un giro di giostra che oscilla dal presente al passato o viceversa. Gli spazi del quadro si restringono claustrofobicamente abbandonando quasi completamente la rassicurante riconoscibilità della casa d’infanzia optando invece per una casa ideale e immaginaria. Attraverso la pittura, l’esercizio di messa a fuoco dei propri ostacoli diviene un antidoto per non avere paura. Rileggendo il testo dell'artista, ad ogni sua opera si potrebbe associare un verso o viceversa.
Inaugurazione 18 febbraio ore 18
z2o Galleria | Sara Zanin
via della Vetrina, 21 Roma
mar-sab 12-19
ingresso libero