Paola Acciarino
Angelo Tozzi
Magdalena Tomala
Daisy Triolo
Stefania Romagna
Stefania Galiano
Filippo Sacca'
Tommaso Andreocci
Marcello Trabucco
Alberto Serarcangeli
Simonetta Massironi
Fabio D’Achille
Una collettiva di undici artisti/e che espongono opere di pittura, scultura, fotografia, grafica e ceramica.
a cura di Fabio D’Achille
Una collettiva di undici artisti/e che lavorano tra Guidonia e Terracina con origini, relazioni e rapporti nella città di Latina e che esporranno opere di pittura, scultura, fotografia, grafica e ceramica. Lo “spazio” espositivo è un contenitore di oggetti e idee del nostro tempo, come l’Arte che proponiamo; un grande contenitore che “spazia” attraverso le arti, non solo visive, quindi la letteratura, l’artigianato, l’arredamento, il design e il benessere. Le donne che lo animano e gestiscono, Barbara Votta e Pina Sorrentino vi propongono eventi stimolanti e sinestetici selezionano forze vive del territorio: è il turno di MAD Museo d’Arte Diffusa e la collaborazione di Latina in Cucina.
L’evento, ospitato nel concept-store Spazio 11 (Via Sisto V n°11) e curato da Fabio D’Achille, dal 20 febbraio al 22 marzo prevede venerdì 20 alle 18,30 un reading di Simona Serino che leggerà alcune poesie di Alda Merini, mentre alle 19.00 ci sarà il vernissage della collettiva, il cui tema è la bellezza. Il tutto “condito” dalla dimostrazione di Thai Carving - l’Arte Thai d’intaglio - con lo chef Marian Lautaru già dalle 18.00 per l’Associazione Latina in Cucina.
“La bellezza nell’Arte è uno dei temi più controversi e ricorrenti di tutta la produzione artistica, ampiamente dibattuto dalla storiografia prima e dalla critica poi. Nell’età classica l’idea di bellezza coincideva con l’armonia e la proporzione delle forme, aspiranti a raggiungere un ideale che è quello del divino. Quasi analogamente, nel Rinascimento, lo studio dell’antico, il recupero degli studi geometrici sulle proporzioni e la scoperta della prospettiva lineare centrica –parametri del concetto di bellezza - erano il riflesso di una concezione antropocentrica dell’universo creato da Dio appositamente per l’uomo; dunque l’espressione artistica era funzionale a stabilire un rapporto tra umano e divino. Diversi secoli dopo, con l’affermarsi dell’Edonismo e del Decadentismo, unico fine dell’Arte era procurare piacere estetico e deliziare gli occhi; concezione, questa, fortemente contrastata dal Romanticismo e, in seguito, dall’Impressionismo.
Tutt’altro discorso vale per l’Arte Contemporanea: nessuno come gli artisti contemporanei ha dimostrato che la bellezza è qualcosa che va oltre i soli canoni estetici, è una sensazione che colpisce e non lascia indifferenti, è una esperienza così forte da influenzare le proprie scelte e le proprie aspettative. La bellezza va oltre alla fisicità che consumisticamente ci viene proposta, non è qualcosa di univoco, ma ampiamente soggettivo, che accomuna stili e linguaggi differenti fra di loro nel proporre uno scambio con il pubblico, passando molto spesso per le vie della provocazione. Ed è questo che gli undici protagonisti della mostra propongono: dalle fotografie di Paola Acciarino, ammalianti e provocatorie; al minimalismo concettuale di Angelo Tozzi, permeato di una componente matematica e architettonica; ai disegni di Magdalena Tomala, che sdrammatizzano attraverso l’ironia una condizione di perdita; passando a Daisy Triolo, che con la sua pittura ci pone di fronte problematiche dell’universo femminile con uno stile raffinato e ricco di simboli.
Ancora, le opere pittoriche di Stefania Romagna, dinamiche e gestuali, vanno oltre la superficie pittorica grazie a una plasticità creata da vari materiali; o, per restare in tema d’informale, quelle di Stefania Galiano, connotate da un turbinio vorticoso di forme e colori, addentrano lo spettatore a scavare oltre il supporto. Filippo Saccà, invece, con una pittura figurativa che vede una forte propensione verso i ritratti e le nature morte, è approdato a uno stile personalissimo grazie, paradossalmente, ai suoi studi di Storia dell’Arte, rivolti soprattutto a Bacon, Kubin e Freud. Tommaso Andreocci unisce una tecnica impeccabile, geometrica, rigorosa, a un messaggio fortemente critico verso alcuni aspetti della società odierna; Marcello Trabucco, architetto, pittore, incisore, ideatore e “costruttore” di interventi ambientali e di installazioni dove interagiscono ineccepibili geometrie e colori vividi e accesi. Le incisioni di Alberto Serarcangeli mostrano uno sguardo sensibile e partecipe alla rappresentazione del territorio pontino e alla sua natura, unendo un sapiente uso del mezzo a una partecipazione sentita; infine, le ceramiche raku di Simonetta Massironi, esprimono la necessità di recuperare il rapporto tra l’uno e il tutto, tra l’uomo e l’universo, la natura, l’esigenza di ristabilire una congiunzione tra bellezza e quotidianità, ovvero tra Arte e Società.
Questi artisti, insieme al curatore, mettono in gioco tutta la loro responsabilità, se è vero, per dirla con Todorov, che la bellezza salverà il mondo.”
Laura Cianfarani
Inaugurazione 20 febbraio ore 18
Spazio11
Via Sisto V Latina
tutti i giorni 9,30-20,30
ingresso libero