Cutter. L'atto performativo diventa per Chironi la dimensione in cui far convivere linguaggi e materiali differenti, in una poetica dell'ibridazione e dell'attraversamento che caratterizza tutta la sua ricerca artistica.
Artopia Gallery è lieta di presentare Cutter, un progetto espositivo di Cristian Chironi. La mostra si articola intorno all'azione performativa che l'artista realizzerà giovedì 26 febbraio alle ore 19.00 in occasione dell'opening.
Cutter è un dispositivo per la visione, il set composto da un tavolo, un cavalletto, una camera, un sistema audio, una collezione di libri ed uno strumento tagliente, è il luogo in cui l'artista asporta e ri-significa sotto i nostri occhi una selezione di particolari naturalistici estratti dalle pagine di volumi specializzati.
Cristian Chironi, attraverso il supporto di una serie di accorgimenti acustici e visivi così come suggestioni olfattive o tattili, intaglia e ri-anima alcuni elementi del mondo vegetale o animale (in alcuni casi in via di sparizione o già estinti), tracciando i confini di una narrazione capace di giocare in maniera inedita con binomi antitetici quali reale/immaginario, presenza/assenza o natura/artificio. Le forme asportate perdono il loro carattere bidimensionale per ritornare ad una complessità sensoriale che apre ad un immaginario molteplice.
L'artista ridefinisce il carattere delle immagini che appaiono allo stesso tempo familiari ed estranee, attivandone un potenziale ''perturbante''. Fiori, ghiacciai, dettagli di piante ed animali, diventano parte di un racconto che alla linearità preferisce la contaminazione, l'accumulo, la sottrazione o l'accostamento, facendone accorgimenti performativi capaci di tracciare letture impreviste. La figura sottratta, negata, diviene un vuoto immediatamente colmato e rielaborato dalla rappresentazione sottostante.
L'atto performativo diventa per Cristian Chironi la dimensione in cui far convivere linguaggi e materiali differenti, in una poetica dell'ibridazione e dell'attraversamento che caratterizza tutta la sua ricerca artistica. Completano il percorso espositivo una selezione di opere della serie: Data, Folder e Cover. In Data una serie di ritagli asportati dalle pagine dei libri sono riorganizzati all'interno di lastre trasparenti a formare una costellazione di segni. I ritagli classificati scrupolosamente, sono organizzati nello spazio conservando la memoria della loro disposizione all'interno del volume ed il vuoto in cui galleggiano appare il puntuale contrappunto visivo al pieno che li ha generati.
Nelle opere della serie Folder, l'oggetto libro acquisisce una dimensione scultorea e uno slittamento di significati attraverso la semplice piegatura di una o più pagine. Il gesto dell'artista abbandona la sequenzialità di lettura a favore di una simultaneità di relazioni visive che rivelano nuovi orizzonti di senso.
Cover è una riflessione sull'idea di originale e di copia, così come sulla natura delle immagini e sul consumo dei beni artistici. Chironi sottopone allo sguardo una serie di famosi edifici la cui facciata appare solo in un secondo tempo una gigantografia a grandezza naturale di una parte o dell'intero edificio. Le fotografie non riproducono che la riproduzione stessa in un corto circuito percettivo che mette in discussione la natura della rappresentazione. Se nella performance Cutter la perdita è lo strumento per ritornare ad una realtà complessa e polisemica, in Cover è la realtà ad appiattirsi fino a farsi riquadro e immagine.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Emmanuel Lambio inserito all'interno del catalogo che prosegue il progetto editoriale della galleria.
Artopia Gallery è inoltre lieta di segnalare il progetto di Cristian Chironi dal titolo My house is a Le Corbusier che ha avuto inizio il 7 gennaio 2015 a Bologna con la permanenza presso il Padiglione Esprit Nouveau. L'artista trascorrerà un periodo di residenza in numerose abitazioni progettate nel mondo da Le Courbusier (potenzialmente 30 opere abitabili in 12 nazioni diverse) dando vita all'idea di una performance dilatata nel tempo, casa dopo casa, in abitazioni imprescindibilmente legate al movimento e all’incrocio di geografie e culture diverse.
Inaugurazione 26 febbraio ore 19
Performance ore 19.30
Artopia Gallery
via Lazzaro Papi, 2 Milano
Martedì – Venerdì 12-19 e su appuntamento