Dialogo col visibile. Poeta della quotidianita' - a ragione il suo nome e' stato accostato a quello di Montale il pittore esprime attraverso le sue nature morte, i suoi rari e scarni alberi e casali, una musicalita' che solo apparentemente sembra contraddire la fermezza del simbolo.
dialogo col visibile
Roberto Gherardini, ovvero dell'immobilità del tempo.
Poeta della quotidianità - a ragione il suo nome è stato accostato a quello
di Montale il pittore esprime attraverso le sue nature morte, i suoi rari
e scarni alberi e casali, una musicalità che solo apparentemente sembra
contraddire la fermezza del simbolo. Se i soggetti, a prima vista, appaiono
ispirati a modelli cezanniani, con richiami a Soffici e Rosai,
l'osservatore meno distratto vi troverà una lucidità , una trasparenza,
fors'anche una freddezza che collocano i lavori di Gherardini in un ambito
artistico diverso, che solo a lui appartiene. E che ci fanno percepire,
appunto, una dimensione unica e non-reale del tempo.
Con questa retrospettiva che comprende 33 opere, tutte eseguite a olio, su
cartone, tavola o tela
Il BISONTE intende render omaggio a un artista tutto fiorentino, che
tuttavia della 'fiorentinità ' non fece mai una bandiera, anche se,
diplomatosi nella sezione di pittura dell'Istituto d'Arte di Porta Romana
alla fine degli anni Trenta, fece parte del gruppo di giovani che come
Renzo Grazzini, Beppe Bongi, Enzo Faraoni ed altri - doveva connotare
fortemente la produzione artistica toscana della seconda metà del secolo
scorso.
Nato nel 1921, dopo un intervallo causato dagli eventi bellici, Gherardini
tornò ad occuparsi di pittura dopo il 1945 e questo fu il periodo nel quale
fu vivo l'inevitabile influsso rosaiano , per abbandonarla di nuovo fino ai
primi anni Settanta. L'impresa di famiglia, attiva nel campo della moda,
aveva richiesto tutto il suo impegno. Esaurita quella fase, dedicò gli
ultimi venti anni della sua vita morì nel 1991 - alla ricerca della
propria espressività : le prime opere di quel periodo creativo vengono
definite dalla critica come segnate da un pittoricismo quasi
impressionistico, dalla pennellata larga, mentre quelle successive sono di
una più assoluta e analitica definizione, di radice metafisica.
Oggetti poveri piatti, tazzine, ciotole, frutti, scatole, conchiglie, agli
e pomodori, bottiglie dal collo allungato un microcosmo, una scelta di
clausura che l'osservazione intensa del reale restituisce ai suoi valori
universali.
La mostra , che IL BISONTE presenta nei locali della Galleria di Via San
Niccolò, vuole essere l'occasione per una lettura complessiva dell'iter di
un pittore che, in maniera discreta e sommessa, si è profilato come
protagonista di una stagione artistica di grande rilevanza.
La mostra rimarrà aperta fino a venerdì 23 aprile
inaugurazione venerdì 26 Marzo - 18.00
orario: da lunedì a venerdì ore 9.00 13.00 / 15.00 19.00
Galleria Il Bisonte via San Niccolò, 24r Firenze